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Il bilancio del Direttore Tecnico Francesco Cattaneo

sabato 31 Luglio 2021

Il bilancio del Direttore Tecnico Francesco Cattaneo


TOKYO, 31 luglio 2021 – “Inizio questo mio intervento post Olimpiade esprimendo il mio più grosso rammarico per quello che è successo nel funesto mercoledì scorso: aver dovuto sostituire il compagno di barca (Di Costanzo) a Giovanni nel due senza è stata per me una delle scelte più dolorose che abbia mai dovuto prendere nella mia vita. Successivamente veder sfumare il sogno Olimpico di Giacomo, Luca, Andrea e Simone, quattro ragazzi che, per un errore per certi versi banale e improbabile perlomeno a questo livello, vengono messi fuori gara, è stato davvero ingiusto. Sono molto dispiaciuto, oltre che per loro, anche per le loro società, le loro famiglie e i loro tifosi. Oggi non posso fare altro che suggerirgli di perseverare, come hanno visto fare spesso ai loro colleghi e alle loro colleghe nel passato, senza recriminare o puntare il dito su chi o come è potuto succedere a quei maledetti 750m, che la vita quello che toglie spesso restituisce, e invece fare di tutto per andare a riprendersi prima possibile quello che gli spettava a Tokyo.

Proseguendo, sono davvero emozionato e pieno di soddisfazione per i risultati raggiunti in questa difficile Olimpiade, cominciando dalle tre medaglie conquistate. Federica e Valentina ci hanno regalato emozioni straordinarie, erano preparate per farlo e non hanno deluso. Una gara così la vinci non solo se sei preparata al top fisiologicamente e tecnicamente, perché tutti in quella finale lo sono, ma soprattutto ci riesci se per anni ti sei preparato a superare e venir fuori da mille avversità. Purtroppo, che ci piaccia o no, per raggiungere il vertice Olimpico devi allenarti anche a questo. Negli anni mi sono sentito dire più volte che nonostante si allenassero molto bene, da esempio per gli altri, e che in allenamento spesso primeggiavano nelle prove cronometriche, in gara non erano mai riuscite a raggiungere posizioni di prestigio. Ecco che la superficialità dei giudizi approssimativi è stata per l’ennesima volta zittita.

La medaglia di Pietro e Stefano è un premio alla loro dedizione e alla costanza, oltre che logicamente alla bravura mostrata per tutti i cinque anni di questo lungo quadriennio, sempre sul podio così come è successo a Tokyo, mentre per quanto riguarda il quattro senza, le circostanze parlano da sole: Giuseppe, Matteo, Marco e Matteo hanno sovvertito tutto ciò che si era ritorto contro di loro. Io credo che nelle stesse situazioni molti altri si sarebbero ‘squagliati’. Giungere a otto decimi dalla medaglia d’oro Olimpica con una formazione riallestita durante il riscaldamento, non ha precedenti, sfido chiunque a riuscirci. Ho avuto tantissimi complimenti dai colleghi tecnici delle altre nazioni per questo risultato, figlio del metodo ‘italiano’, che ho piacere a condividere con loro e con gli allenatori per l’impresa compiuta. Di conseguenza mi dispiace infinitamente per Bruno: nel 2017 quando riprese l’attività a un certo livello parlammo di Olimpiadi e del fatto che voleva essere guidato per raggiungere il suo sogno. Lungo questi anni ha fatto tutto in modo impeccabile affermandosi come uno dei nostri migliori atleti, ma purtroppo il destino, a tre ore dal suo momento d’oro Olimpico, gli ha girato le spalle. Non auguro a nessuno di vivere momenti simili. Spero per lui che possa avere una nuova occasione e che possa riprendersi prima possibile.

Il quarto posto del quattro di coppia femminile, addirittura a meno di due secondi dalla medaglia d’argento e uno da quella di bronzo, rappresenta per noi un risultato eccezionale. All’inizio il solo entrare in finale sembrava un traguardo fantasioso, ma poi le ragazze sono state così determinate sovvertendo ogni pronostico fino a sentire da vicino il profumo della medaglia. Sono orgoglioso perché è una conferma delle scelte fatte e della bontà del percorso che stiamo facendo con tutte le donne della Nazionale, in tutte le categorie.  Per Gennaro in singolo raggiungere un ottavo posto in una finale Olimpica, considerata la sua giovane età, è anch’esso un risultato che non ha eguali. Il nostro gigante cresciuto nel college giovanile di Piediluco, in questo anno di allenamento con la Squadra Olimpica è maturato tantissimo venendo fuori da situazioni difficili e reagendo ogni volta alle avversità che una preparazione di alto livello ti mette davanti. Questo l’ha strutturato prima come uomo e poi come atleta portandolo su un percorso convincente, adesso sta a lui continuare a credere in sé stesso e fare in modo di continuare a farci sognare tutti insieme. Spero che in California possa continuare ad allenarsi così come questo ultimo anno (Gennaro da studente universitario frequenterà la University of California, Berkeley).

Alessandra e Chiara nel doppio femminile hanno colto un nono posto che vale molto, in una specialità tra le più competitive, e devono essere orgogliose di quanto fatto in così poco tempo, così come Aisha e Kiri dodicesime nel due senza, un risultato che forse ci sta un po’ stretto, ma non dimentichiamoci che sono alla loro prima esperienza Olimpica, oltre al fatto che fino a maggio sempre con Alessandra e Chiara hanno condiviso in un’altra specialità, il quattro senza, la caccia a un pass sfuggito per poco anche lì per i motivi che tutti conoscete. Tutte loro rientrano in quel concetto di abnegazione all’allenamento che permette di migliorarsi continuamente e contribuisce a far crescere l’intero settore femminile facendo in modo di portare ancora molto lontano le nostre ragazze. L’undicesimo posto di Giovanni e Vincenzo in due senza è un risultato figlio delle circostanze di quel maledetto mercoledì 28 luglio, ma ritengo che entrambi siano stati encomiabili a calarsi nella nuova parte. Non dimentichiamo che hanno mancato l’accesso per la finale, nonostante zero chilometri di assieme, per solo un secondo. Con tutto ciò che abbiamo passato durante la preparazione, e a Tokyo stesso, si potrebbe scrivere un libro, ma in ogni caso il bilancio posso ritenerlo più che positivo e i risultati raggiunti come squadra sono sotto gli occhi di tutti.

Voglio condividere questi splendidi risultati, e per la bontà del lavoro svolto, con gli allenatori presenti a Tokyo e con chi purtroppo non ha potuto far parte di questa straordinaria spedizione, e mi riferisco a Vittorio Altobelli e Dario Cerasola. Colleghi eccezionali che meritavano senza ombra di dubbio di essere presenti a Tokyo. A tutti loro, per la professionalità e dedizione al lavoro dimostrata sul campo qui a Tokyo così come a casa nel rispettare quanto da me indicato, va il mio più grande ringraziamento. Ritengo di avere alle spalle il team di tecnici migliore che possa desiderare. Grazie all’infaticabile staff medico al nostro seguito, Nicola Pucci e Sergio Forte coordinati dal prof. Spataro, la dott.ssa Di Giacinto e la dott.ssa Martinelli, che hanno mantenuto solida e in salute la squadra che ha potuto esprimersi ai massimi livelli anche in virtù del buon lavoro fatto in questi anni da tutta l’equipe medica che ci segue durante i raduni. Ricordiamo che i risultati ai massimi livelli si raggiungono partendo sempre da molto lontano.

Grazie ad Ambra Di Miceli, team manager instancabile e sempre disponibile dalla mattina alle cinque sino alla notte inoltrata, per risolvere ogni problematica che si veniva a creare, e in questa difficile Olimpiade ne abbiamo avute purtroppo tante. Grazie poi ovviamente alle società, la terra che ci fornisce le piante che poi noi dobbiamo annaffiare per farle crescere sempre di più, al personale del Centro Nazionale di Preparazione Olimpica e Paralimpica di Piediluco, alla segreteria federale e all’intero ufficio stampa, instancabili a tutti i livelli nel metterci nelle migliori condizioni per svolgere egregiamente il nostro lavoro che porta poi ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti e che festeggiamo oggi tutti insieme da Tokyo fino in Italia. Ringrazio il Presidente Abbagnale e il Consiglio federale che con la loro fiducia dimostratami ci hanno permesso di riportare in Italia l’oro Olimpico. Viva l’Italia del canottaggio, viva il metodo italiano”.

ph Canottaggio.org

Speciale XXXII Olimpiadi – Tokyo 2020NE