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Tokyo 2020. Il gruppo olimpico femminile nelle parole dei tecnici di settore

lunedì 26 Luglio 2021

Tokyo 2020. Il gruppo olimpico femminile nelle parole dei tecnici di settore

TOKYO, 26 luglio 2021 – Il quadruplo è in finale, due senza e doppio Pesi Leggeri sono attesi dalle semifinali, mentre il doppio disputerà la finale B da primo degli esclusi in una semifinale di alto profilo disputata contro avversari medagliati olimpici e mondiali. L’Italremo olimpico femminile in gara a Tokyo gode di buona salute, come ci spiegano i tecnici al seguito del gruppo:


Stefano Fraquelli (capoallenatore femminile): “Il clima tra le ragazze è positivo, siamo qui per dimostrare che la crescita del gruppo non è apparente, bensì costante e ancora in atto. Avevamo l’obiettivo di ottenere una o due finali, e grazie al quattro di coppia siamo già in linea con quanto prefissato. Il doppio è stato sfortunato, il valore della barca non si discute, così come non discutevamo quello delle avversarie, e per questo non dobbiamo recriminarci nulla per non aver centrato la finale. Noi non siamo qui per le medaglie, ma per proseguire il nostro percorso di crescita. Nessuno si sarebbe mai aspettato all’inizio del quadriennio che ci saremmo ritrovati a Tokyo con quattro barche qualificate, nessuno si aspettava un tale livello di competitività. Le ragazze scendono in acqua con passione, sono preparate e stanno dimostrando di sapersi adattare, come in questo momento di blocco delle gare per via del clima. Il meteo non lo comandiamo noi, è una situazione che può innervosire, ma dopo tutto sarebbe stato peggio gareggiare con un lago brutto e irregolare e magari non ottenere ciò a cui puntavamo che non fermarci due giorni e poi giocarci le nostre carte ad armi pari. Le ragazze sono comunque pronte e scenderanno in acqua per dare il meglio di loro”.


Luigi Arrigoni (collaboratore): “Le ragazze sono partite entusiaste per questa esperienza. È una squadra molto giovane sia anagraficamente che dal punto di vista olimpico, visto che solo Patelli e Rodini non sono al debutto ai Giochi, e dunque per tutte essere qui è già una conquista. Le ho viste curiose, tutte sanno di essere a regatare contro il top della categoria, ma consapevoli di fare parte loro stesse di questo top. È tutto diverso rispetto a un Mondiale, ma ciò non le rende impaurite, bensì sono serene e motivate. Non c’è ansia in loro, se non quella giusta dose che serve per affrontare bene una manifestazione di questo livello. Sapevano dall’inizio che andavano a confrontarsi con equipaggi noti ma anche e soprattutto con quelli ignoti, perché molte nazioni da oltreoceano non le vedevamo in gara da due anni ormai, e dunque fino a prima di partire si viveva di congetture, mentre ora dopo le prime gare hanno tutte un quadro della situazione. Lo stop di questi due giorni è una scocciatura, ma non devono subirlo, è un contrattempo e non tocca solo loro, ma anche le avversarie”.

(ph A.Carbonara/Canottaggio.org)

Speciale XXXII Olimpiadi – Tokyo 2020NE