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Speciale Olimpiadi Tokyo 202ONE: Benvenuti in Giappone!

lunedì 12 Luglio 2021

Speciale Olimpiadi Tokyo 202ONE: Benvenuti in Giappone!

ROMA, 12 luglio 2021 – “Paese che vai, usanza che trovi!”; un modo di dire perfetto per raccontare il tanto misterioso – e anche a tratti molto controverso – Giappone. Con l’avvicinarsi – ormai sempre più imminente – dell’inizio della XXXII edizione dei Giochi Olimpici di Tokyo e con la partenza dei nostri ragazzi (proprio in queste ore in volo) abbiamo deciso di inaugurare una nuova e specialissima rubrica “Oltre Tokyo 202ONE” per raccontare questa straordinaria terra, sognata da molti ma forse conosciuta nel profondo da pochi.


Parleremo ovviamente di sport, perché questa non è la prima Olimpiade ospitata dal Sol Levante, ma prima di tutto vogliamo raccontare la cultura, tradizioni, modi di pensare e … tante bizzarrie di un Paese davvero unico. Sì, perché il Giappone è uno di quei Paesi che è fondamentale conoscere prima di atterrare all’aeroporto di Haneda per apprezzare e comprendere alcuni aspetti che – essendo troppo diversi dalla nostra cultura – altrimenti rischieremmo di non capire. Il motivo più particolare per cui bisogna conoscere la cultura giapponese prima di partire è per evitare di incappare nella cosiddetta “sindrome di Parigi”, che paradossalmente proprio i turisti giapponesi sono soggetti a provare visitando Parigi per la prima volta.

La capitale francese viene altamente idealizzata in Giappone ma all’arrivo molto spesso le aspettative giapponesi si frantumano e questo provoca addirittura una sensazione di disagio e sconforto, col desiderio di tornare a casa. Il Giappone suscita indubbiamente in tutti i turisti del mondo un grande fascino, dovuto a quell’alone di mistero che lo avvolge e anche ad una prima grande barriera contro cui ci scontriamo inevitabilmente al nostro arrivo: la lingua.


Ecco la prima grande “contraddizione” del Giappone; una lingua tanto semplice, senza singolare o plurale, maschile o femminile, ma allo stesso tempo intricata e impossibile da comprendere a meno che non si decida di studiare tre alfabeti di cui uno, i tanto temuti kanji o ideogrammi. Un amico giapponese raccontava dell’esistenza di libri di narrativa divisi addirittura per numero di kanji che una persona adulta è in grado di conoscere e quindi interpretare. Ogni ideogramma infatti ha due significati, si può combinare con altri o addirittura da solo può non avere significato. Insomma livello di complessità massimo. Il Paese del Sol Levante – il nome giapponese di Giappone è “Nihon” letteralmente “origine del Sole” – è caratterizzato da un lato da un estremo rigore nei comportamenti e dall’altro una miriade di bizzarrie che ci strappano un sorriso.

La grande compostezza deriva dalla storia antica del Paese e da una classe sociale, forse la più importante: i samurai. Tutti i giapponesi vantano nel proprio albero genealogico almeno un avo samurai, che ha tramandato di generazione in generazione un certo modo di comportarsi. I samurai mai dovevano mostrare le proprie emozioni e si attenevano ad un rigido codice d’onore, il Bushido, applicato non solo sul campo di battaglia ma anche nella vita di tutti i giorni, perfino in famiglia. La parola chiave di tutto era autocontrollo; nessun samurai, anche quello alle prime armi, doveva e poteva perdere il proprio autocontrollo.


Vedremo più avanti quanto diversi sono i modi di fare giapponesi rispetto ai nostri, a volte molto più coloriti e bonari. L’aspetto però che sicuramente ci fa sorridere – soprattutto dopo aver parlato dell’importanza dell’autocontrollo e della disciplina – sono le “stranezze tecnologiche” del Giappone. Ed è proprio ai videogiochi che si ispirano due particolarità che non possiamo ignorare come la possibilità di costruirsi un personale robot, anche dalle dimensioni mastodontiche, con cui combattere in arene apposite. Oppure – attraverso AirBnB – si può visitare la città di Tokyo in maniera alquanto inusuale, vestendo i panni dei personaggi di Mario Kart e sfrecciando lungo le vie, trafficatissime ma al tempo stesso organizzate, della città a bordo di un go kart.


A questo punto, il nostro viaggio in Giappone è ufficialmente incominciato e come i nostri ragazzi leggeranno al loro arrivo, chiudiamo questa prima puntata con la tipica frase “Nihon e yookoso” ovvero “Benvenuti in Giappone”, dandovi l’appuntamento alla prossima puntata.  

Camilla Frigerio

“Oltre Tokyo 2020NE” di Camilla Frigerio