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Tre gemme, una splendida corona: il 2021 dell’Italremo Assoluto

venerdì 31 Dicembre 2021

Tre gemme, una splendida corona: il 2021 dell’Italremo Assoluto


ROMA, 31 dicembre 2021 – Il 2021 Assoluto, che passione! È una stagione da incorniciare per i colori azzurri ai massimi livelli quella andata in archivio. Le gemme sono naturalmente le tre medaglie olimpiche, prezioso ornamento di una corona fatta da tante altre medaglie a tutti i livelli, frutto dell’impegno e della competenza della Direzione Tecnica guidata da Francesco Cattaneo. L’apertura della golden season azzurra assoluta si ha tra le acque di casa, quelle della Schiranna di Varese, che ai primi di aprile ospitano gli Europei Assoluti. Tokyo è lontana ancora quattro mesi e mezzo, e l’Italremo in qualche specialità si trova ancora in formazioni sperimentali, ma le medaglie non fanno fatica ad arrivare.


Otto in totale (tre ori, altrettanti argenti e due bronzi), che valgono la seconda piazza nel medagliere solo alle spalle della corazzata britannica. In odore di Olimpiade, spiccano naturalmente i risultati delle barche olimpiche: la vittoria del titolo europeo del quattro di coppia maschile di Simone Venier (Fiamme Gialle), Andrea Panizza (Fiamme Gialle/Moto Guzzi), Luca Rambaldi (Fiamme Gialle) e Giacomo Gentili (Fiamme Gialle/SC Bissolati) e del doppio Pesi Leggeri femminile di Valentina Rodini (Fiamme Gialle) e Federica Cesarini (Fiamme Oro/Gavirate), che iniziano nel migliore dei modi la loro cavalcata verso ciò che tutti sappiamo.


Dalle barche olimpiche arriva anche l’argento del due senza maschile di Matteo Lodo e Giuseppe Vicino (Fiamme Gialle), all’epoca ancora in piena lotta con gli amici-rivali di sempre nella specialità, fratelli croati Sinkovic, e i bronzi maschili del doppio pielle di Stefano Oppo (Carabinieri) e Pietro Willy Ruta (Fiamme Oro) e del quattro senza di Marco Di Costanzo (Fiamme Oro), Giovanni Abagnale (Marina Militare), Bruno Rosetti (CC Aniene) e Matteo Castaldo (Fiamme Oro/RYCC Savoia).


Le altre tre medaglie vinte a Varese certificano il dominio Italremo nelle specialità non olimpiche: è campione d’Europa il quattro di coppia Pesi Leggeri maschile di Martino Goretti (Fiamme Oro), Antonio Vicino (Marina Militare), Patrick Rocek (SC Lario) e Niels Torre (SC Viareggio), mentre sono d’argento Gabriel Soares (Marina Militare) nel singolo leggero maschile e Simone Mantegazza e Simone Fasoli (Moto Guzzi) nel due senza pielle maschile.


40 giorni, e si va pochi chilometri più a nord, in Svizzera, a Lucerna nelle acque del tempio del canottaggio internazionale, il Rotsee. L’Olimpiade giapponese è sempre più vicina, e con essa si alza sempre di più il livello della competizione. È così che in terra rossocrociata, la squadra olimpica in Coppa del Mondo manca l’appuntamento con la medaglia d’oro, guadagnando comunque risultati di prestigio, soprattutto in specialità dove i colori azzurri non sono così avvezzi a salire sul podio. Immutati come formazioni rispetto agli Europei di Varese, conquistano l’argento Lodo e Vicino nel due senza maschile e Venier, Panizza, Rambaldi e Gentili nel quadruplo maschile. Ma è una medaglia di bronzo a far sorridere particolarmente l’ambiente Italremo, quella del quattro di coppia femminile di Valentina Iseppi (CC Aniene), Alessandra Montesano (Fiamme Gialle/SC Eridanea), Veronica Lisi (SC Padova) e Stefania Gobbi (Carabinieri/SC Padova).


Una terza piazza stupenda che conferma lo stato non tanto di forma, quanto di crescita costante e vincente del settore femminile azzurro. Venendo alle barche non olimpiche, l’unico oro a Lucerna lo firma Niels Alexander Torre nel singolo Pesi Leggeri maschile, al termine di una bellissima battaglia fratricida con il suo amico, rivale e “maestro” Martino Goretti, che si prende comunque l’argento. Bronzo infine nel singolo pielle femminile per Federica Cesarini. Con la collega Rodini ai box per un infortunio, la poliziotta scuola Gavirate si ricicla all’ultimo con successo in qualità di sculler e torna sul luogo del delitto risalendo nuovamente sul podio: nel 2019 proprio sul Rotsee aveva vinto l’Europeo Assoluto sempre nel singolo leggero femminile.


Si torna in Italia, e dal 4 al 6 giugno il lago Paola a Sabaudia, la “casa” dell’Italremo per quanto concerne gran parte dei collegiali del Gruppo Olimpico, ospita la terza e ultima tappa del circuito di Coppa del Mondo, davanti agli occhi del presidente del CONI Giovanni Malagò e della vicepresidente vicaria Silvia Salis. È un momento decisivo, l’ultima gara internazionale prima dei Giochi Olimpici di Tokyo, distanti ormai appena 45 giorni. All’ombra del Circeo, con le formazioni ormai definite per quanto concerne la spedizione olimpica, l’Italremo fa sue 14 medaglie – sei ori, sei argenti e due bronzi – dominando il medagliere per nazioni davanti a Olanda e Germania. Due ori, quattro argenti e un bronzo è il solo bottino in proiezione cinque cerchi, con le barche che iniziano a fare capolino per come le vedremo di lì a poco in Giappone. Lodo e Vicino lasciano il due senza e salgono assieme a Castaldo e Rosetti sul quattro senza maschile vincendo l’oro, così come è vittoria anche per il quattro di coppia maschile dei soliti Venier, Panizza, Rambaldi e Gentili.


Si conferma da podio, scalando un gradino rispetto a Lucerna, il quadruplo femminile di Iseppi, Montesano, Lisi e Gobbi, argento come il doppio Pesi Leggeri maschile dei consolidati Oppo e Ruta e come quello femminile di Cesarini assieme a Silvia Crosio (SC Amici del Fiume), che con Rodini ancora ferma per infortunio non fa rimpiangere la finanziera cremonese, proponendosi come buona soluzione per gli anni che verranno.


In ottica futura, si prende l’argento l’otto maschile di Luca Parlato (Marina Militare), Alfonso Maria Scalzone (Fiamme Gialle/RYCC Savoia), Salvatore Monfrecola (Marina Militare/RYCC Savoia), Davide Mumolo (Fiamme Oro/SC Elpis), Emanuele Gaetani Liseo (SC Telimar), Cesare Gabbia (Marina Militare/SC Elpis), Vincenzo Abbagnale (Marina Militare), Leonardo Pietra Caprina (Fiamme Gialle/CC Aniene) e timoniere Emanuele Capponi (Fiamme Gialle), che dopo aver mancato la qualifica per Tokyo ripartono dal podio di Sabaudia per inseguire il sogno Parigi 2024. Il bronzo della specialità olimpica sul lago Paola lo firmano invece Alessandra Patelli (SC Padova) e Chiara Ondoli (CC Aniene) nel doppio femminile. Le due azzurre, dopo non essere riuscite nell’intento di qualificare per i Giochi il quattro senza femminile, grazie alla loro duttilità trovano la giusta alchimia sul doppio, salendo sul podio alla prima occasione utile.


Tutte non olimpiche, ma non meno importanti per la crescita del movimento, le restanti medaglie conquistate in questa terza e ultima tappa del circuito di Coppa del Mondo. Torre, ancora lui, vince il singolo Pesi Leggeri maschile battendo nuovamente la concorrenza di Goretti, argento come a Lucerna, con i loro compagni di Europeo Vicino e Rocek che conquistano l’oro di nuovo nel quadruplo leggero, stavolta con Matteo Mulas (CUS Pavia) ed il giovanissimo Giovanni Borgonovo (SC Cernobbio).


Medaglia d’oro tra i Pesi Leggeri anche per il due senza maschile di Giovanni Ficarra (CC Peloro) e Alessandro Durante (SC Telimar), in una gara che vede vincere il bronzo i già citati Mantegazza e Fasoli, e per il quattro di coppia femminile di Arianna Passini (SC Moltrasio), Elena Sali (SC Bissolati), Greta Martinelli (SC Tremezzina) e Arianna Noseda (Fiamme Rosse/SC Lario). È argento, infine, anche per Paola Piazzolla (VVF Billi) nel singolo pielle femminile.


Ed è così, sull’onda lunga di 10 medaglie d’oro, 12 d’argento e sei di bronzo – 28 metalli complessivi – che l’Italremo vola ai Giochi Olimpici di Tokyo. Il Sea Forest Waterway è teatro di lacrime – di gioia e di rammarico – ed emozioni per nove barche azzurre. È dodicesimo il due senza femminile di Kiri Tontodonati (Fiamme oro/CUS Torino) e Aisha Rocek (Carabinieri/SC Lario), undicesimo dopo mille peripezie quello maschile di Giovanni Abagnale e Vincenzo Abbagnale (Marina Militare), nono il doppio femminile di Patelli e Ondoli e ottavo il singolo maschile di Gennaro Di Mauro (CC Aniene), il bambino di 2.10 che battaglia senza paura con i grandi mostri della specialità più dura e partecipata.


In finale, è quinto il quattro di coppia maschile di Venier, Panizza, Rambaldi e Gentili, che patiscono le difficili condizioni del campo il giorno della finale, e quarto, a poco più di un secondo dalla medaglia di bronzo, il quadruplo femminile di Iseppi, Montesano, Lisi e Gobbi, che dimostrano di poter reggere sulle loro spalle il peso del canottaggio femminile azzurro che verrà, assieme alle altre ragazze protagoniste del Gruppo Olimpico e alle future nuove leve.


Poi, e torniamo all’incipit, le tre gemme. Una rocambolesca, il bronzo del quattro senza di Castaldo, Di Costanzo, Lodo, Vicino e Rosetti. Sì, cinque protagonisti per un quattro. Com’è possibile? Ancora non è dato avere la dovuta spiegazione, e forse mai la avremo. Fatto sta che a poche ore dalla finale, il Covid ferma il titolare Rosetti, protagonista assoluto della specialità in azzurro negli ultimi anni, fino alla disputa della batteria olimpica che proietta subito l’Italremo in finale, costringendo la Direzione Tecnica a smontare il due senza facendo salire sul quattro Di Costanzo.


La medaglia arriva, nonostante persino un abbordaggio della barca inglese che fa infuriare gli azzurri, e vista l’eccezionalità del caso – in un’Olimpiade già di per sé eccezionale, disputandosi con un anno di ritardo e senza pubblico a causa della pandemia – il CIO grazie anche alla spinta del CONI riconosce pochi giorni dopo a Rosetti la medaglia di bronzo olimpica, facendo così vera e propria giurisprudenza.


Un’altra medaglia è il simbolo della regolarità: bronzo per il doppio Pesi Leggeri maschile di Oppo e Ruta. Il campo è in condizioni pesanti, ne ha fatto le spese l’Italia così come tante altre nazioni in altre gare, e così vince l’accortezza: Stefano e Pietro Willy lasciano scannare Irlanda e Germania per l’oro e l’argento, scegliendo la sicurezza di un magnifico bronzo che ripaga entrambi della medaglia di legno di Rio 2016 nel canto del cigno olimpico del quattro senza Pesi Leggeri maschile.


Poi, loro. Il doppio Pesi Leggeri femminile di Valentina Rodini e Federica Cesarini. In un colpo solo, prima medaglia e primo oro per l’Italia del canottaggio femminile alle Olimpiadi. Di quella gara, sappiamo ormai tutto. Vale e Fede non si lasciano impensierire da ciò che le circonda, da dietro i loro occhiali da sole vogliono una cosa sola, e in una gara celebrata anche da World Rowing come una delle cinque più belle dell’Olimpiade di Tokyo, si mettono al collo la medaglia d’oro per un soffio davanti a Francia e Olanda, regalandoci un’esultanza che mai dimenticheremo.


Un mese dopo, si terranno le Paralimpiadi, dove l’Italia otterrà due ottimi quinti posti, nel doppio PR2 Mix di Chiara Nardo (SC Padova) e Gian Filippo Mirabile (SS Murcarolo) e nel quattro con PR3 Mix di Cristina Scazzosi (SC Lago d’Orta), Alessandro Brancato (RYCC Savoia), Lorenzo Bernard (SC Armida), Greta Elizabeth Muti (SC Olona 1894) e Lorena Fuina (Moto Guzzi al timone). Anch’essi due piazzamenti che sanno di regolarità e futuro roseo. Grazie Italremo, da tutta l’Italia del canottaggio.