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Gian Piero Galeazzi attraverso i ricordi dei “Cavalieri delle Acque”

venerdì 12 Novembre 2021

Gian Piero Galeazzi attraverso i ricordi dei “Cavalieri delle Acque”


ROMA, 12 novembre 2021

Agostino Abbagnale (medaglia d’oro a Seul ’88, Atlanta ’96, Sydney 2000): “Con Gian Piero se ne va anche una parte della mia storia personale di atleta poiché ho iniziato ad avvicinarmi al canottaggio ascoltando le telecronache delle gare di Giuseppe e Carmine che venivano trasmesse puntualmente in televisione. È grazie a lui e ai suoi racconti che, ancora prima che io diventassi un atleta internazionale e olimpico, mi sono appassionato a questo bellissimo sport sognando spesso di poter avere, un giorno, una sua telecronaca poiché era un giornalista esperto e coinvolgente. Un professionista che mi ha fatto rivivere momenti indimenticabili e fatto emozionare di fronte alle imprese del canottaggio prima ragazzo, poi come atleta e infine come persona. Chi ascoltava le sue telecronache veniva rapito dalle emozioni che trasmetteva: tutti entravano in barca perché lui era in barca con noi atleti e questo grazie al suo tono di voce con cui, durante la telecronaca, trasmetteva la passione che provava in prima persona. Ciao Gian Piero, mi mancherai”


Gianluca Farina (medaglia d’oro a Seul ’88): “É venuta a mancare una parte importante della nostra storia remiera. Giampiero è stato la colonna sonora di tante battaglie e tante vittorie e rimarrà sempre un riferimento assoluto al quale ispirarsi. Se potesse dirci qualcosa, ci liquiderebbe con una delle sue solite e simpatiche battute. Grazie Gian Piero per quello che hai dato all’Italia del canottaggi,o te ne saremo sempre riconoscenti”.


Rossano Galtarossa (medaglia d’oro a Sydney 2000; medaglia d’argento a Pechino 2008; medaglia di bronzo a Barcellona ’92 e Atene 2004): “La prima volta che Giampiero mi ha menzionato – sono quasi certo si trattasse di un’edizione del Trofeo Memorial d’Aloja a cui ho preso parte da junior – mi ha chiamato ‘Gaetano’ facendo irritare mia mamma che ascoltava la telecronaca… ero un novellino, ma poi negli anni seguenti abbiamo avuto molte occasioni di incontrarci e conoscerci. Ho avuto la fortuna di vedere abbinata la mia vittoria olimpica a Sydney alla sua inconfondibile voce e durante quella splendida finale tantissimi hanno esultato al suo inneggiarci definendoci i ‘cavalieri delle acque’. Un giornalista mosso da una passione travolgente a cui mi sono umilmente affiancato, accettando di buon grado il suo invito, durante il commento dei Mondiali assoluti del 2009 disputati a Poznan ma commentati da Roma, scoprendo come la distanza non poteva impedire di vivere con forte pathos le gesta dei nostri azzurri. Negli ultimi anni, pur avendo io appeso i remi al chiodo, ci siamo sentiti in più occasioni, a volte per un semplice saluto, a volte per uno scambio di opinioni inerenti il mondo remiero, oppure semplicemente per incontrarci intorno ad un tavolo perché magari temporaneamente presenti negli stessi luoghi. Ho particolarmente gradito anche il suo invito alla presentazione di uno dei suoi ultimi libri dove, in mezzo a tanti altri rappresentanti del mondo sportivo ho avuto la conferma – come se ce ne fosse il bisogno – di quanto spaziasse la sua conoscenza e competenza. Un mito!”.


Davide Tizzano (medaglia d’oro a Seul ’88, Atlanta ’96): “Con la scomparsa di Gian Piero Galeazzi il canottaggio perde uno dei suoi principali narratori. Seppur in telecronaca o radiocronaca, Gian Piero riusciva a conferire alle regate di canottaggio, quelle di alto livello che ha commentato dalle Olimpiadi Monaco in avanti, tra cui Los Angeles, Seul, Barcellona e Sydney, un’aurea particolare. Questo gli riusciva sia per le vittorie, ma anche per le sconfitte del canottaggio italiano, perché sapeva entrare in profondità con dei commenti tecnici e con la conoscenza diretta dei singoli partecipanti, dei vogatori italiani e soprattutto del contesto internazionale che conosceva bene poiché abituato a fare interviste a personaggi importanti come Gianni Agnelli, Diego Maradona e tanti altri. Il Canottaggio per lui era una passione più che un lavoro che faceva con amore, dedizione e competenza. Noi canottieri degli anni ’80 e ’90 gli dobbiamo tantissimo perché ha reso immortali le nostre vittorie e ci ha sempre dato il gusto di tornare subito a terra per risentire le sue cronache della nostre gare, un vero spasso. Ci mancherà tanto e a lui va un abbraccio da tutto il canottaggio poiché se oggi viene ricordato in maniera iconica è grazie alla voce e alla passione di Gian Piero Galeazzi”.


Piero Poli (medaglia d’oro a Seul ’88): “Di Gian Piero ho un bellissimo ricordo sia come cronista di canottaggio, sport che amava profondamente, e sia come uomo, professionista appassionato e competente. Sempre attento al mondo sportivo di cui era espressione e voce autorevole, sapeva tutto del ‘suo sport’ e conosceva tutti i protagonisti con i quali si intratteneva sui campi di gara di tutto il mondo. Le sue telecronache erano racconti di sport che arrivavano direttamente al cuore del pubblico che seguiva il canottaggio dalla televisione. La sua scomparsa è una grande perdita per il mondo sportivo”.


Simone Raineri (medaglia d’oro a Sydney 2000; medaglia d’argento a Pechino 2008): “E’ stato un grande ed oggi è una giornata triste per noi canottieri e per lo sport italiano. Sono convinto che, grazie alle sue telecronache, noi canottieri abbiamo avuto un valore aggiunto facendoci conoscere e conoscere il canottaggio al grande pubblico. Riusciva sempre a trasmetterci grande emozione e adrenalina durante le sua telecronache cambiando anche il modo di fare telecronaca in Italia. Mi dispiace molto per la sua scomparsa perche oltre ad aver perso un compagno di barca, lui era in barca con noi, un uomo in in più a bordo, abbiamo perso anche un amico perché era sempre vicino a noi e sui campi di regata era sempre pronto a scambiare opinioni e battute. Ciao Giam Piero!”


Alessio Sartori (medaglia d’oro a Sydney 2000; medaglia d’argento a Londra 2012; medaglia di bronzo a Atene 2004): “Con Gian Piero ho condiviso diverse Olimpiadi. Quella che mi è rimasta più nel cuore è stata quella di Sydney che, grazie alla sua telecronaca, ancora oggi ci fa ricordare da tutti come i ‘cavalieri delle acque’. Ma anche delle altre ho un ricordo bellissimo come quella di Atene 2004 dove, dopo ogni eliminatoria e/o semifinale, ci aspettava al ristorante per commentare le gare e scambiare punti di vista su quanto avevamo appena fatto nelle varie fasi. Con lui, essendo un uomo di sport e un canottiere, si riusciva a parlare con lo stesso linguaggio ed era un piacevole dialogare anche su metodi di allenamenti e tecnica di voga. Mi mancherà!”.