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Il Comitato Roma 2024 incontra gli studenti della Sapienza.  Montezemolo e Malagò pronti ad investire sui giovani

venerdì 15 Aprile 2016

Il Comitato Roma 2024 incontra gli studenti della Sapienza.  Montezemolo e Malagò pronti ad investire sui giovani

ROMA, 16 aprile 2016 La Sapienza di Roma ed il Comitato Roma 2024 congiungeranno gli sforzi per realizzare un progetto tanto ambizioso quanto potenzialmente utile alla collettività. Un progetto che, afferma il Presidente Montezemolo, non graverà sulle tasche dei contribuenti. Ieri mattina, infatti, presso l’Aula Magna del Rettorato, sita nel cuore della Città Universitaria della Sapienza, il Comitato Roma 2024 ha sancito di fatto una collaborazione con lo storico ateneo romano attraverso una lettera d’intenti firmata dai presidenti del Coni Giovanni Malagò e del Comitato promotore Luca di Montezemolo e dal rettore Eugenio Gaudio. La lettera, che sarà ratificata dall’accordo con il consorzio Sapienza Innovazione e dal suo ingresso nel progetto #labRoma2024, prevede lo sviluppo dei progetti di startupper e imprese del territorio.

A fare gli onori di casa il Magnifico Rettore della Sapienza Università di Roma, Eugenio Gaudio. Sono intervenuti anche il Presidente di Roma 2024 Luca Cordero di Montezemolo, il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, il DG Roma 2024 e pluricampionessa olimpica, Diana Bianchedi, l’atleta Paralimpico, Matteo Cavagnini, il Delegato del Rettore allo Sport, Maurizio Barbieri. In conclusione ha preso la parola Bartolomeo Azzaro, appartenente al gruppo di lavoro Sapienza per Roma 2024. Moderatore dell’evento è stato il Responsabile della Comunicazione per Roma 2024, Fabio Guadagnini. I relatori, oltre ad esporre le proprie idee, sono stati chiamati a confrontarsi con le domande degli studenti.

Il primo a prendere la parola è stato proprio il Rettore Eugenio Gaudio, il quale ha ricordato che l’Olimpiade di Roma 1960 rappresentò il momento più alto dell’ottimismo che accompagnò la ricostruzione e ora come allora l’impegno nel progetto olimpico potrebbe essere una grande opportunità di sviluppo trecentosessanta gradi ed un’occasione di rilancio per Roma che potrebbe tornare al centro dell’attenzione mondiale, sostenendo valori determinanti per la società. Il Presidente Montezemolo da parte sua ha posto l’attenzione sul contributo in termini infrastrutturali che hanno offerto i Giochi Olimpici di Roma ’60, sottolineando come l’opportunità del 2024, se sviluppata nella maniera opportuna, evitando gli errori di Italia ’90, possa rappresentare un punto di svolta in termini di opportunità per i giovani: “Attraverso questo accordo con l’Università infatti” spiega Montezemolo “ci sarà la possibilità di investire sullo sviluppo di Startup che nasceranno dal mondo delle università romane e che saranno utili a sostenere con idee innovative, il progetto di Roma 2024. Da parte nostra siamo pronti a sostenere tali progetti”.

Malagò ha evidenziato quelli che potrebbero essere i numeri generati da quest’opportunità: impieghi per 17.000 persone, 1500 delle quali in pianta stabile. Una grande opportunità da cogliere congiungendo le forze in nome della passione. Il Presidente del CONI ha poi ricordato che l’Italia può essere considerata un colosso in termini sportivi. Il Paese infatti risulta , nel medagliere Hall Time, tra tutte le nazioni è al quinto posto e spicca anche in termini di multidisciplinarità, eccellendo in un gran numero di discipline, segno che lo sport è parte integrante della cultura italiana. Di conseguenza quella di Roma 2024 non può che essere un’opportunità “nelle corde” del nostro paese.

Il Presidente Pancalli, dal canto suo, ha voluto evidenziare come il movimento paralimpico negli anni sia cresciuto in maniera esponenziale, dai 400 delle Olimpiadi di Roma ’60 ai 5000 previsti per Rio. Proprio in virtù di questa crescita risulterà fondamentale un adeguamento infrastrutturale e questa può essere chiaramente una grande occasione per rendere la città a misura di tutti. Questo adeguamento, secondo Pancalli, è sicuramente, prima di tutto, un segno “culturale” perché la Paralimpiade è la dimostrazione di quanto i ragazzi disabili sanno fare quando sono messi nelle condizioni di poter esprimere le proprie potenzialità. E come nello sport così è anche nella vita.

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