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Convegno Sport e Disabilità”. Le conclusioni di Bruss, Zulian,  Mueller, Magrin, Ansaldi”

sabato 30 Gennaio 2016

Convegno Sport e Disabilità”. Le conclusioni di Bruss, Zulian,  Mueller, Magrin, Ansaldi”

TRIESTE, 30 gennaio 2016 – Berti Bruss, ex canottiere e velista, presentava AMARETERAPIA. E’ stata un’avventura incosciente. 76 giorni in barca a vela da Trieste a Sanremo e ritorno. 3750 miglia con 3750 euro (di cui una buona parte spese in gasolio), ed a mangiare pasta col burro o burro con la pasta, ricorda scherzosamente Bruss. Da quest’avventura è nato un libro: Io i tuoi occhi, tu, l’anima mia edito da Pendragon.
Con Amareterapia, siamo riusciti a portare 60 disabili in Barcolana, la regata più affollata del Mediterraneo, e pensate che ne avevamo ancora altri rimasti a terra perchè non c’erano più posti disponibili sulle imbarcazioni.
Partivano quindi dei filmati spettacolari di Barcolana e del periplo dell’Italia in barca a vela con Egidio Carantini.
Il nostro Progetto, riprende Berti Bruss, prevede l’istituzione a Monfalcone presso il Marina Hannibal (uno dei meglio attrezzati dell’Alto Adriatico), di una Scuola Nazionale Permanente per persone disabili.
Prendeva quindi la parola l’Assessore Regionale allo Sport Gianni Torrenti: l’investimento per superare le barriere non è un costo ma un investimento, ed ha lo scopo di superarle in modo da dare a tutti le stesse opportunità. Lo sport ha una funzione importante, e migliora una società, la stessa a cui possiamo affidare con fiducia i nostri ragazzi.
Era il turno quindi di Nicola Zulian, psicologo e psicoterapeuta che trattava dello sport e la disabilità intellettiva, riconoscendolo come possibilità per entrare in relazione con l’obiettivo di una crescita.
Lo sport rappresenta un’esperienza formativa, che aiuta a conoscere il proprio limite, i propri valori soprattutto relazionali, un sistema che agevola l’inclusione, ed ha una valenza terapeutica riabilitativa. Valutava quindi le differenze tra il disabile fisico e quello cognitivo, gli aspetti tecnici come quelli relazionali, ricordando che lo sport deve fare comunque i conti sulla scelta dell’attività sportiva con la non obbligatorietà, i doveri del disabile ed il fatto che debba rappresentare comunque un’attività piacevole. Lo sport agisce sulla mente e sul corpo (Io non sono il mio deficit), raggiunge l’ampliamento dell’esperienza, il confronto con gli altri e favorisce lo scarico dello stress, procurando benefici sul piano psichico ed emotivo.
Molto coinvolgente l’intervento di Tullio Mueller (istruttore sommozzatore anche per disabili), della didattica per bambini e per i diversamente abili.
La disabilità nel mondo sommerso viene annullata: sott’acqua normodotati e disabili sono alla pari: bellissimi i video nei quali non si notava sott’acqua tale differenza.
Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi (Anton de Saint-Exupery)
Testimonianze molto toccanti di Egidio Carantini (dopo la barca a vela, le immersioni), e Carlo Benedetti (che ha completato con successo il suo percorso subacqueo).
Zoccano chiedeva quindi l’intervento di Mauro Morassut, ex canottiere, oggi Presidente provinciale della Consulta Disabili FVG. “Sono contento di questo Convegno, ma da ex canottiere anche dell’attività che sta facendo la Federcanottaggio con il Pararowing, ed i risultati di Aiguebelette ne sono una conferma.”
Molto interessate l’intervento del dott. Paolo Magrin (della Medicina fisica e Riabilitativa del Gervasutta di Udine). Con un intervento molto esaustivo il dott. Magrin spiegava gli interventi attuati nei confronti di pazienti grtavi, permanenti e temporanei, e gli inserimenti, attraverso personale specializzato (fisioterapisti/tecnici sportivi), nel mondo dello sport.

Concludeva la mattinata Cristina Ansaldi collaboratore del settore Pararowing, che tracciava un’ampia ed esaustiva panoramica sul canottaggio dedicato ai diversamente abili, in particolare descrivendo categorie e tipi di imbarcazioni a disposizione, il tipo di preparazione a terra ed in barca, l’inclusione dei soggetti nelle società e nella squadra nazionale, l’avvicinamento attraverso il progetto Remare a Scuola. Quando pensiamo al Pararowing dobbiamo valutare non la disabilità, ma l’abilità dell’atleta per raggiungere le performances.
Alla fine del Convegno, i ringraziamenti di Massimiliano D’Ambrosi a Zoccano e Bruss in particolare, agli organi Istituzionali, ed alla Regione FVG che ha permesso il percorso del Corso per Allenatori di Pararowing del quale il convegno era parte integrante, ribadendo come il Convegno non deve essere uno “spot” ma avere un suo seguito
Vincenzo Zoccano: un grazie alla Federcanottaggio ed alle Stelle Olimpiche. Non parliamoci addosso, ma lasciamo un nuovo messaggio: dopo le emozioni, le azioni. Nulla su di noi senza di noi.

Maurizio Ustolin
Ufficio Stampa FIC FVG