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Una Laurea in scienze motorie per Sabrina Noseda

domenica 5 Maggio 2013

Una Laurea in scienze motorie per Sabrina Noseda

PIEDILUCO, 05 maggio 2013 –  Un infortunio l’ha costretta lontana dai campi di gara, per questo Sabrina Noseda, atleta in forza alla Canottieri Lario, oggi deve fare i conti un ritardo nella preparazione. Ma se sotto il profilo atletico è andata incontro a qualche intoppo, a livello professionale la ragazza è in piena attività, per altro con ottimi risultati. Sabrina infatti ha conseguito la laurea triennale in scienze motorie. Un tassello importante nel grande mosaico della sua vita. Quali sono le prospettive dopo la laurea? “Per ora ho raggiunto l’obiettivo della Laurea triennale in Scienze Motorie. Attraverso questo percorso formativo ho acquisito gli strumenti per lavorare con i bambini dai 10 ai 14 anni a livello di formazione sportiva. Ho comunque intenzione di estendere la mia preparazione, integrando il mio curriculum studiorum con la specialistica in Tecniche dello Sport. Sto preparando il test di ingresso che si terrà a luglio. Se tutto andrà bene, studierò per altri due anni”.  
 
Quali sono i tuoi obiettivi professionali? “La mia formazione universitaria non può che andare ad integrarsi all’esperienza maturata nella pratica remiera. Ritengo in questo senso di avere una strada facilitata come preparatore atletico, che tra l’altro è quello che ho sempre voluto fare. Quando dovevo scegliere se intraprendere o meno il percorso universitario, l’unica cosa che avevo in mente di studiare era Scienze Motorie con la prospettiva di allenare. Altrimenti avrei lasciato gli studi. È la strada che sento mia. Adoro stare in mezzo alla gente e trasmettere qualcosa. Soprattutto ai bambini”.

Cosa ci dici per quello che riguarda l’attività remiera? “L’anno scorso mi ero presa una pausa. Quest’anno, col cambio della Federazione, ho avuto la possibilità di provare come senior nella squadra di punta. Avevo incominciato ad allenarmi ma purtroppo a causa di un infortunio mi son dovuta fermare un mese. Oggi sto gareggiando ma accuso un ritardo nella preparazione. Nulla di preoccupante, il tempo per recuperare c’è”.
 
Cosa pensi di questi Trials?: “Penso siano un’ottima possibilità per il canottaggio italiano. Questi incontri infatti consentono di valutare l’atleta a trecentosessanta gradi. Da una parte infatti si possono avere dei feedback per quello che riguarda la condizione atletica. E poi sono fondamentali per iniziare i ragazzi all’agonismo di alto livello. Inoltre i continui cambi di barca fanno sì che tutti siano al pari di tutti. Non c’è una barca che parte avvantaggiata”.