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Antonio La Padula: l’obiettivo è crescere come gruppo

sabato 9 Marzo 2013

Antonio La Padula: l’obiettivo è crescere come gruppo

ROMA, 09 marzo 2013 – Indubbiamente questo quadriennio il remo italiano, a livello tecnico, si sta avvalendo di uomini il cui valore professionale difficilmente può essere messo in discussione. Tra queste eccellenze figura il Professor Antonio La Padula, designato alla guida dei pesi leggeri maschili. E proprio con La Padula cerchiamo di fare il punto della preparazione: “Il nostro primo approccio – ci spiega il Professore – è stato orientato all’adattamento degli atleti al nuovo metodo di allenamento, sicuramente molto impegnativo in termini di dispendio energetico. I ragazzi stanno reagendo bene, anche se c’è da dire che partivano da una situazione di base non ottimale. In particolare, in questo secondo raduno stiamo facendo un’esperienza completamente nuova. Un’esperienza un po’ diversa dalla prima (il raduno di Piediluco ndr) perché siamo distribuiti all’intermo di Enti diversi che hanno messo a disposizione del canottaggio nazionale le loro strutture. Possiamo parlare di esperienza positiva, anche se a volte non riusciamo a lavorare tutti assieme. Questo può essere un problema perché tra i nostri obiettivi c’è il riuscire a creare una squadra unita. Purtroppo in qualche modo ci siamo dovuti adattare ad una situazione economica sfavorevole. Anche la scelta di Sabaudia è stata finalizzata, tra l’altro, ad ottimizzare i costi a favore delle risorse per gli atleti”.

Ricorre spesso tra i responsabili tecnici questo concetto di squadra unita. Proprio a La Padula chiediamo più nello specifico cosa si intende: “Io sono responsabile del settore pesi leggeri però mi ritengo anche tecnico di qualsiasi atro settore qualora se ne crei la necessità. Lo stesso vale ovviamente per gli altri tecnici. In questo modo possiamo crescere come gruppo e non come individualità, avvalendoci ciascuno del prezioso contributo delle esperienze degli altri. Va detto che quest’approccio, nella scorsa gestione La Mura, è risultato vincente ed è stato positivamente riconosciuto anche dalle altre nazioni”.

A livello pratico come si sta procedendo per quello che riguarda la selezione degli atleti? “Come prima cosa ci siamo organizzati in modo da poter avere una panoramica esaustiva per quello che riguarda gli atleti a disposizione, per cui abbiamo operato una prima convocazione basata sui valori del test effettuato, su tipo di vogata, sull’età e sul curriculum di chi aveva effettuato il test. In questo secondo raduno abbiamo convocato una parte degli atleti già presenti al primo raduno e un’altra parte ha lasciato posto ad altri atleti. Questo per noi non significa però chiudere le porte a chi non è stato riconvocato. Si è trattato invece di una strategia determinante per ampliare il ventaglio delle forze a disposizione, dal momento che un altro dei nostri obiettivi è formare delle squadre complete in modo da avere supporti e ricambi in tutte le discipline”.

Da quanto detto pare che il bilancio sia positivo: “A me sembra che gli atleti stiano reagendo molto bene. Stanno sostenendo in maniera eccellente i duri ritmi dell’allenamento. L’importante è che si continui su questa scia”.