News

Oro, bronzo e un posto nella storia: il mondo s’inchina alle sorelle Lo Bue

lunedì 20 Agosto 2012

Oro, bronzo e un posto nella storia: il mondo s’inchina alle sorelle Lo Bue

Oro, bronzo e un posto nella storia: il mondo s’inchina alle sorelle Lo Bue

CATANIA, 20 agosto 2012 – Il copione è sempre lo stesso. Partono “piano”, fanno sfogare le avversarie e poi, quando mancano meno di cinquecento metri al traguardo, Giorgia e Serena Lo Bue si trasformano in una locomotiva, sotto lo sguardo annichilito dei tifosi, ma soprattutto dei due senza avversari, che all’improvviso sembrano diventare lentissimi. Il secondo oro mondiale delle sorelle della Canottieri Palermo è arrivato così, in Bulgaria, con uno show da manuale del canottaggio. Uno spettacolo e un secondo titolo iridato che, non c’è dubbio, collocano le “sisters” di diritto nella storia del canottaggio mondiale.

Mai nessuno come loro. O meglio, a Plovdiv, ha vinto per il secondo anno consecutivo pure l’otto maschile azzurro: un risultato di grande prestigio, diciamo pure storico. Ma non è la stessa cosa. E non perché Giorgia e Serena sono siciliane. Non perché siamo di parte. Ma perché tutti sappiamo quanto in Italia sia più complicato tirare su un equipaggio femminile di livello assoluto e capace addirittura di confermare la propria leadership mondiale. Benedetto Vitale (sotto, con gli occhiali da sole, insieme al presidente della Canottieri Palermo Edoardo Traina e alle Lo Bue), il loro allenatore, c’è riuscito: ha capito, almeno tre anni fa, di avere due pezzi pregiati ma ancora grezzi da forgiare. E dal nulla, all’inizio contro lo scetticismo di molti, ha plasmato le campionesse che oggi tutti noi conosciamo. La loro forza, nonostante le misure non proprio titaniche dei loro fisici, è anche l’essere sorelle, come hanno spiegato più volte in passato. Il loro turbo, quello che scatta come un motore a reazione a sessanta colpi dall’arrivo, è la sintonia che forse solo due sorelle possono avere.

L’Italia del canottaggio e dello sport lo sa bene, ha conosciuto la stessa magia guardando le gesta dei fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale: due corpi e una mente. Pure loro in una barca simile, il due con, anche se certo più pesante. Ma in cui, come nel due senza, forza, tenacia e sintonia vanno all’unisono.

Lo si è visto ieri, si è rivisto oggi, quando Giorgia e Serena sono state chiamate a firmare un’altra impresa, pure questa storica: il bronzo vinto in otto (sopra la premiazione) e con una condotta di gara non molto diversa dal due senza. Quinte fino a metà gara, sono riuscite a superare la Russia e la quotata Germania piazzandosi alle spalle di Romania e Stati Uniti, con un serrate memorabile. Che dire? Grazie Serena, grazie Giorgia e grazie Benedetto per aver regalato al movimento siciliano un sogno divenuto realtà.
 

Foto: di Detlev Seyb

 

Stefano Lo Cicero Vaina
Adetto Stampa Fic Sicilia