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Il racconto del raduno Cadetti di Piediluco

lunedì 6 Dicembre 2010

Il racconto del raduno Cadetti di Piediluco

ROMA, 06 dicembre 2010 – Sviluppare la motivazione e la volontà di raggiungere obiettivi importanti nel canottaggio ad alto livello, dare le corrette linee guida per l’avviamento all’agonismo vero e proprio.

E’ stato questo lo sfondo del raduno Cadetti, tenutosi per il secondo anno di fila a Piediluco da venerdì 3 a domenica 5 dicembre sotto la regia organizzativa del CT Junior Maschile e Giovanile Claudio Romagnoli in collaborazione con gli allenatori Paolo Dinardo e Massimo Casula.

Sono stati quarantasei gli atleti presenti, tredici ragazze e trentatré ragazze: alcuni di loro sono intervenuti a spese societarie a dimostrazione dell’interesse e dell’attenzione verso questo week end di formazione delle giovani leve del canottaggio italiano.
Opportunità significativa anche per diversi allenatori giovanili che operano nelle rispettive società: per loro c’è stata la possibilità di confrontarsi con i colleghi federali.

Venerdì sera ci sono state le presentazioni in un clima di reciproca collaborazione.
Da sabato è iniziato il raduno vero e proprio con gli atleti divisi in quattro gruppi: uscita in barca (otto chilometri per otto e quattro di coppia), attività al remoergometro, misurazioni antropometriche. Lo specialista nei lavori con i sovraccarichi Carlo Varalda ha poi concentrato l’attenzione sulla core stability.
Domenica dedicata alla riunione tecnica per l’analisi della tecnica di voga, test sui 6000 ed esercizi per la mobilità articolare.

E’ stata un’esperienza molto positiva, abbiamo lavorato insieme a giovani che presto intraprenderanno la strada dell’agonismo ed era giusto dargli le chiavi di lettura per affrontare le prossime stagioni – commenta Claudio Romagnoli – A tutti i partecipanti abbiamo consegnato una maglietta di Kano, la nostra mascotte, e abbiamo poi proiettato il video dell’ultimo singolo dei Take That ‘The Flood’ per far capire ai nostri ragazzi l’importanza della scelta del canottaggio per testimoniare la compattezza del gruppo”.
 

Foto Antonio Coppola