Marta Novelli, Sisport Fiat grande famiglia
Marta Novelli, Sisport Fiat grande famiglia
ROMA, 18 gennaio 2010 – Il Mondiale Under 23 e l’Europeo, Racice e Brest: il 2009 di Marta Novelli è stato più che positivo con una doppia esperienza internazionale conclusa con due buoni piazzamenti in finale (quinto e sesto posto).
“Esperienze fantastiche – spiega – Vogare in una manifestazione assoluta è un grande stimolo che ti impegna maggiormente a fare sempre meglio e proprio per questo mi impegnerò sempre di più per entrare a far parte della Nazionale Senior A”.
Iscritta al secondo anno di Economia e Commercio “management e diritto di impresa” a Latina, trascorre il tempo libero preferisco con gli amici, magari effettuando lunghe passeggiate.
Ventidue anni compiuti lo scorso 4 gennaio, la vogatrice nata a Latina e cresciuta nelle Fiamme Gialle prima di passare alla Sisport Fiat si è inoltre portata a casa un bel bottino di medaglie tricolori.
Campionessa italiana Under 23 in due senza e quattro senza, titolo e Coppa Italia di Fondo nell’otto, argento agli Assoluti di Ravenna in quattro senza e in Tipo Regolamentare in doppio a S.Giorgio di Nogaro, seconda al Memorial D’Aloja in doppio.
“Ho seguito le direttive del mio allenatore Bebo Carando e del programma federale: sono ampiamente soddisfatta”.
Il trampolino di lancio nel 2002 a Sabaudia.
“Ho iniziato a praticare canottaggio otto anni fa perché mio fratello gemello Marco già vogava e mi ha fatto conoscere la bellezza di essere a contatto con la natura e condividerlo con altre persone. Prima di remi e barche solo sport studenteschi, dalla corsa campestre alla pallamano”.
Della Sisport Fiat e di Carando dice un gran bene sottolineando il carattere familiare del club.
“E’ una grande società ed è importante perché è una grande famiglia dove non c’è distinzione tra maschi e donne. Bebo è un uomo del canottaggio, oltre ad essere un grande allenatore, e ha delle qualità umane eccezionali: mi trasmette coraggio, perseveranza nel lavoro e obbiettivi da raggiungere”
.
E infine un appello breve ma ficcante.
“Il canottaggio ha bisogno di donne e le donne del canottaggio perché è uno sport completo che impegna sia mente che corpo”.