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Mondiali Universitari: cinque equipaggi già in finale

venerdì 13 Agosto 2010

Mondiali Universitari: cinque equipaggi già in finale

SZEGED (HUN), 13 agosto 2010 – Si è concluso, con la disputa delle batterie di qualificazione questa mattina a Szeged, il I atto dell’XI edizione del Campionato del Mondo Universitario.

Brillante l’Italia degli Atenei che qualifica direttamente in finale 5 equipaggi (4 senza femminile, singolo femminile, 4 senza PL maschile, doppio PL maschile e doppio senior maschile), 2 in semifinale (singolo senior e singolo PL maschile), mentre 4 equipaggi dovranno ricorrere ai recuperi (doppio femminile, doppio PL femminile, 4 senza maschile e otto maschile).

Segue la gara del doppio femminile con Martina Ferrarini e Federica Menegatti opposte a Lituania, Francia e Repubblica Ceca. Parte forte la Francia che prende un discreto vantaggio, a seguire le altre, con l’Italia che si insedia saldamente il seconda posizione. Si fa sotto però la Lituania che ai 1000 metri passa nettamente in testa mentre Italia e Francia ingaggiano un bel confronto per le posizioni di immediato rincalzo. Incrementa la Lituania il suo vantaggio transitando sull’arrivo con 8” di vantaggio sulle più dirette inseguitrici, le azzurre che siglano il 6° tempo di specialità, a seguire Francia e Cekia. ITALIA ai recuperi.

I batteria: 1) Australia (Eddington, Paterson) 7’13”15; 2) Ungheria 7’15”19; 3) Estonia 7’17”98; 4) Polonia 7’18”40;
II batteria: 1) Lituania (Albertaviciu, Saltyte) 7’12”17; 2) Italia (Ferrarini, Menegatti) 7’20”99; 3) Francia 7’23”57; 4) Repubblica Ceca 7’28”01.

Il 4 senza femminile (Gioia Sacco, Marta Novelli, Veronica Pizzamus, Gaia Palma), parte convinto di potercela fare, e così è. Un passo fluido e costante porta le azzurre da subito nelle primissime posizioni, lottando poi con il Canada fin sul traguardo, dove Novelli & C., grazie alla determinazione che le contraddistingue, riescono a precedere le canadesi di 19 centesimi di secondo, quanto basta a passare il turno mandando le altre ai recuperi, e siglando il 2° tempo di specialità. ITALIA in finale

I batteria: 1) Gran Bretagna (Kennedy, Relph, Taylor, Lee) 6’43”82; 2) Olanda 6’46”89; 3) Romania 6’51”13; 4) Repubblica Ceca 6’58”99; 5) Ungheria 7’04”65; 6) Francia 7’08”52
II batteri: 1) Italia (Sacco, Novelli, Pizzamus, Palma) 6’46”36; 2) Canada 6’46”55; 3) Sud Africa 6’53”51; 4) Polonia 7’05”30; 5) Germania 7’17”44.

Nel doppio PL femminile, presenti Sabrina Noseda e Deborah Battagin, fresche di titolo mondiale under 23 in 4 di coppia. Faticano le due azzurre in doppio che tentano di tenere il contatto con Germania e Gran Bretagna passando terze al primo intertempo, scendendo poi in quarta posizione dopo i 1000 metri, in una gara che vedeva nell’ordine sul traguardo inglesi, tedesche e svizzere: quarta piazza per l’Italia che ottiene il 6° tempo di specialità. ITALIA ai recuperi.

I batteria: 1) Gran Bretagna (Greenhalgh, Dennis) 7’08”45; 2) Germania 7’15”46; 3) Svizzera 7’16”68; 4) Italia (Noseda, Battagin) 7’29”62;
II batteria: 1) Polonia (Kemnitz, Derecz) 7’14”67; 2) Canada 7’25”81; 3) Francia 7’29”76; 4) Olanda 7’32”31.

Buona prestazione nel singolo senior dell’azzurra Laura Schiavone che si qualifica direttamente per la finale, facendo segnare il 2° tempo di specialità. Parte cautamente Laura che transita seconda dietro la neozelandese Fraser, ma già ai 1000 metri la sculler italiana è davanti a tutte con l’inglese Bodman a cercare di insidiarle il primato. Non ce ‘è per nessuno e la Schiavone taglia prima il traguardo con 6”47 di vantaggio sulla più diretta inseguitrice, con il secondo miglior tempo di specialità. ITALIA in finale

I batteria: 1) Repubblica Ceca (Antosova) 7’30”69; 2) Polonia 7’35”28; 3) Ungheria 7’39”07; 4) Finlandia 7’39”48;
II batteria: 1) Italia (Schiavone) 7’33”55; 2) Gran Bretagna 7’40”02; 3) Olanda 7’59”31; 4) Nuova Zelanda 8’11”04.

E’ la volta del 4 senza PL maschile (Matteo Pinca, Marcelo Nicoletti, Tommaso Balboni, Luca Martin), che riescono ad esprimersi ad ottimi livelli, prendendo da subito la testa della gara, relegando Polonia e Ungheria da subito nelle posizioni di rincalzo, e presentandosi sul traguardo nettamente in testa, facendo nel contempo registrare il miglior crono della specialità. ITALIA in finale.

I batteria: 1) Gran Bretagna (Hale, Gillies, Pitt-Ford, Barr) 6’10”39; 2) Francia 6’15”75; 3) Canada 6’23”50; 4) Repubblica Ceca 6’54”75;
II batteria: 1) Italia (Pinca, Nicoletti, Balboni, Martin) 6’08”74; 2) Polonia 6’14”52; 3) Ungheria 6’14”95.

E’ ancora italiana la barca che nel doppio pesi leggeri (Davide Babboni, Leonardo Boccuni) taglia per prima il traguardo. Partono bene con decisione i due azzurri, che passano terzi ai primi 500 metri, ma in un fazzoletto di secondi assieme a Ungheria e Nuova Zelanda. E’ già dalla successiva frazione di gara che Babboni e Boccuni impongono il proprio ritmo, lasciando nella loro scia ungheresi e neozelandesi, e presentandosi sul traguardo con un vantaggio più che sufficiente per guadagnarsi la qualificazione diretta, ed il miglior tempo di specialità. ITALIA in finale.

I batteria: 1) Italia (Babboni, Boccuni) 6’29”50; 2) Ungheria 6’31”93; 3) Nuova Zelanda 6’32”41; 4) Gran Bretagna 6’34”68; 5) Belgio 6’40”32; 6) Canada 6’40”52;
II batteria: 1) Polonia (Kowalski, Rychlicki) 6’31”56; 2) Germania 6’36”47; 3) Francia 6’40”92; 4) Finlandia 6’47”93; 5) Taipei 7’02”93; 6) Argentina 7’03”04.

Tocca quindi al singolo senior, la specialità per tradizione più affollata, difesa dall’azzurro Federico Ustolin, che parte veloce transitando da subito in prima posizione, mantenendola poi fino sul traguardo respingendo a metà gara l’attacco dell’australiano Mackinnon che al finish giungerà di un paio di secondi dietro lo sculler italiano che fa registrare il secondo tempo di specialità. ITALIA in semifinale.

I batteria: 1) Germania (Brodowski) 6’56”90; 2) Nuova Zelana 6’58”87; 3) Finlandia 7’00”85; 4) Belgio 7’02”40; Cina 7’14”08; 6) Monaco 7’15”89;
II batteria: 1) Canada (Braithwaite) 7’08”76; 2) Romania 7’11”69; 3) Taipei 7’16”47; 4) Slovacchia 7’21”16; 5) Ungheria 7’26”45; 6) Croazia 7’28”36;
III batteria 1) Italia (Ustlin) 6’58”64; 2) Australia 7’00”83; 3) Serbia 7’00”90; 4) Argentina 7’19”65; 5) Olanda 7’20”37; 6) Polonia 7’40”35.

Non riesce ad entrare in gara sin dalla partenza il 4 senza senior italiano (Alessandro Adducci, Simone Tonini, Michele Savriè, Marius Wurzel), in una batteria che vede schizzare via dai blocchi Polonia e Germania, e gli azzurri che cercano di mantenere il contatto con la Gran Bretagna. Ai 1000 metri passa decisa la Polonia al comando e si sgrana il drappello dei diretti inseguitori con l’Italia in 4° posizione che limita sul traguardo il distacco dagli inglesi arrivandoli immediatamente a ridosso, facendo registrare il 7° tempo di specialità. ITALIA ai recuperi.

I batteria: 1) Romania (Deaci, Stoica, Grecu, Pop) 6’10”03; 2) Francia 6’12”44; 3) Olanda 6’14”88; 4) Ungheria 6’20”31; 5) Canada 6’22”86;
II batteria: 1) Polonia (Kedzierski, Radosz, Wielgosz, Kubiak) 6’06”97; 2) Germania 612”97; 3) Gran Bretagna 6’16”04; Italia 6’17”69.

Il doppio senior ravennate (Fabrizio Borghesi, Giuseppe Vicari) lasciava sfogare Australia e Polonia nei primi 500 metri, per poi risalire posizione su posizione, transitando secondi ai 1000 metri, sorpassando tutto d’un fiato Germania e Cina, presentandosi nettamente in testa sul traguardo e facendo contemporaneamente registrare il miglior tempo di specialità. ITALIA in finale.

I batteria: 1) Italia (Borghesi, Vicari) 6’20”42; 2) Germania 6’25”84; 3) Cina 6’27”55; 4) Australia 6’40”28; 5) Polonia 7’02”33; 6) Taipei 7’39”61;
II batteria: 1) Romania (Samson, Radion) 6’27”42; 2) Ungheria 6’29”79; 3) Nuova Zelanda 6’31”79; 4) Finlandia 6’38”35; 5) Gran retagna 6’46”46.

Presenta un biglietto da vista di tutto rispetto Alessandro Di Liberti nel singolo pesi leggeri. Partenza al fulmicotone dell’atleta siciliano che impone da subito il suo ritmo a Gran Bretagna e Polonia rimasti annichiliti dalla velocità dello sculler azzurro, che si distende e controlla il passo rintuzzando gli attacchi dei diretti inseguitori presentandosi in prima posizione sul traguardo, siglando anche il miglior tempo di specialità. ITALIA in semifinale.

I batteria: 1) Slovachia (Babac) 7’14”55; 2) Serbia 7’17”49; 3) Canada 7’18”74; 4) Estonia 7’33”05; 5) Ungheria 7’46”56;
II batteria: 1) Italia (Di Liberti) 7’04”63; 2) Gran Bretagna 7’06”33; 3) Polonia 7’06”69; 4) Cina 7’06”92; 5) svizzera 7’24”83;
III batteria: 1) Olanda (Vaes) 7’12”70; 2) Romania 7’18”82; 3) Australia 7’28”61; 4) Israele 7’31”06.

L’ultima gara che vede impegnati gli azzurri è quella dell’otto, con l’ammiraglia (Marco Cecchin, Matteo Gragnaniello, Michele Peretti, Giovanni Lunardi, Simone Martini, Jacopo Palma, Enrico Perino, Mariano Fariciello, Andrea Riva) in seconda batteria anticipata causa un problema alla barca cinese. Hanno qualche difficoltà gli azzurri ad avviare l’ammiraglia, con Gran Bretagna che schizza in testa seguita da Francia e Irlanda ed Italia quarta. Le posizioni rimangono immutate fino sulla linea del traguardo con la barca italiana che transita quarta facendo registrare l’ottavo tempo di specialità. ITALIA ai recuperi.

I batteria: 1) Estonia (Talisco, Neerot, Kuslap, Anderson, Maier, Kuslap, Laos, Sabiin, Tinkus 5’36”38; 2) Polonia 5’38”00; 3) Repubblica Ceca 5’51”35; 4) Svizzera 5’53”97; 5) Cina 6’29”47;
II batteria: 1) Gran Bretagna (Feeney, Pelly, Nash, Gill, Hudpith, Rossiter, Tarrant, Durant, Gander) 5’35”50; 2) Francia 5’43”16; 3) Irlanda 5’48”24; 4) Italia (Marco Cecchin, Matteo Gragnaniello, Michele Peretti, Giovanni Lunardi, Simone Martini, Jacopo Palma, Enrico Perino, Mariano Fariciello, Andrea Riva) 5’58”96; 5) Ungheria 6’01”00.