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Triestini a Brest

domenica 25 Luglio 2010

Triestini a Brest

TRIESTE, 25 luglio 2010 – Ultima giornata di gare quella di domenica mattina a Brest in Bielorussia, dove si è disputato il più combattuto mondiale under 23 di canottaggio di sempre, con la partecipazione stratosferica di 880 atleti in rappresentanza di 57 nazioni, forte della presenza dei migliori atleti delle squadre assolute, con il mondiale senior e pesi leggeri di Karapiro (Nuova Zelanda) ancora distante 4 mesi.

Una partecipazione qualificata si diceva e l’Italia dei CT Baldacci per gli uomini e Verdonkschot per le donne che presentavano 16 equipaggi dei quali 8 accedevano alle finali che assegnavano i titoli, andando a conquistare 3 medaglie d’oro nel 4 senza (Paonessa, Fossi, Capelli, Palmisano) specialità olimpica, 4 con senior (Landi, Liuzzi, Agrillo, Ponti, tim. Vitucci) e 4 di coppia pesi leggeri femminile (Pollini, Noseda, Trivella, Battagin), ed 1 d’argento nel 4 senza pesi leggeri (Amarante, De Maria, Motta, Regalbuto): un risultato per gli azzurri tutto sommato in linea con le ultime edizioni.

Dei sei triestini in gara, solo due raggiungevano la finale: Federico Ustolin e Mitja Zobec, conquistando, rispettivamente nel doppio senior e nel 4 di coppia pesi leggeri il 4° posto.

Ustolin, tesserato per il Circolo Canottieri Saturnia e allenato da Spartaco Barbo, è il veterano tra gli under 23 (è al suo quarto mondiale; n.d.r.), capitano della squadra, atleta versatile che nelle quattro edizioni ha partecipato nella vogata di coppia come nella punta, nei pesi leggeri (dove sul 4 di coppia nel 2008 ha vinto l’argento), come tra i senior. Dopo una stagione in crescendo, nella quale ha dimostrato il suo valore in singolo (con la duplice vittoria al Memorial d’Aloja e l’argento ai Campionati Italiani), Ustolin è salito da giugno sul doppio assieme al cremonese Gabriele Cagna, presentandosi dopo il lunghissimo raduno di Sabaudia come una delle migliori barche azzurre in quanto a costanza nella velocità. A Brest il doppio senior era la specialità più affollata con 25 iscritti e qualitativamente una delle più impegnative. Iniziava da subito bene il double scull azzurro secondo in batteria, vincendo il recupero e conquistando con i denti una importante finale iridata. Domenica mattina Ustolin e Cagna erano coscienti di andare incontro ad una gara molto impegnativa, resa più difficile dal vento contro trasversale causa il quale venivano trasferiti d’ufficio di corsia dalla giuria internazionale, con i tre armi più forti nelle acque più protette (1, 2 e 3) e loro in acqua 6. Partenza fortissima di tutti i finalisti con gli azzurri che tengono testa e cercano di rimanere incollati ai battistrada. Si stacca la Germania seguita dalla Lettonia, con la Nuova Zelanda in posizione da podio e Ustolin e Cagna in quinta posizione ai mille dietro la Lituania e davanti la Slovenia. Gli ultimi 500 metri la Lettonia passa i tedeschi, mentre la Lituania sorpassa assieme all’Italia la Nuova Zelanda. Sul traguardo Lettonia, Germania e Lituania sul podio, Ustolin e Cagna quarti ad una manciata di secondi. Il terzo risultato di sempre per l’Italia ai mondiali under 23.

Mitja Zobec, tesserato per la Canottieri Nettuno, allenato da Gianfranco Bosdachin, è alla sua prima esperienza in azzurro. Dopo alcune stagioni di preparazione, riusciva quest’anno a mettere a frutto il lavoro accumulato dandone dimostrazione nella conquista a giugno del titolo italiano nel 4 di coppia pesi leggeri.  Selezionato dal CT Baldacci, era da subito imbarcato sul 4 di coppia pesi leggeri assieme a Cereda Buzzi e Zaharia. Nel lungo raduno sul lago di Paola, il “quad” pesi leggeri (campione mondiale uscente) era sempre la barca di riferimento, quella che otteneva la migliore prestazione nelle prove e sulla quale, i tecnici azzurri riponevano speranze di medaglia. Sul campo bielorusso erano 15 le formazioni in questa specialità, mentre la formazione italiana doveva rinunciare da subito al torinese Zaharia vittima di un infortunio, sostituito dalla riserva Jovanovic. Sembrava non cambiare il passo della barca italiana che agilmente vinceva la batteria e piazzandosi terza in semifinale, si guadagnava la promozione alla finale di domenica mattina. Partenza a razzo per Germania e Irlanda, con Zobec & C sempre in terza posizione, ai 1500 il loro vantaggio sulla Gran Bretagna era pari a 2”68. A quel punto gli inglesi producevano il loro affondo finale, al quale l’Italia non riusciva a rispondere e doveva accontentarsi di un onorevolissimo quarto posto alle spalle di Germania, Irlanda e Gran Bretagna.

Niente finali per gli altri triestini in gara a Brest, che si dovevano accontentare di quella di consolazione: 7° posto per Veronica Pizzamus (Saturnia) nel 4 senza e per Bernardo Miccoli (Fiamme Gialle) sul 4 di coppia, 11° posto per Simone Martini (Canottieri Trieste) e Simone Ferrarese (Saturnia) nell’otto.

 
Foto Detlev Seyb ©