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Comunicato Stampa

sabato 5 Luglio 2008

Comunicato Stampa

FESTIVAL DEI GIOVANI
PARTECIPAZIONE AGONISTICA DELLA CANOTTIERI SANNIO
MA ANCHE UTILE PROMOZIONE PER BOSA CITTA’ DEL TURISMO

 
CORGENO, 5 luglio 2008 – Tra le varie strutture che affollano con ordine il grande parterre della Canottieri Corgeno, che nell’occasione ha saputo realizzare il miracolo del raddoppio degli spazi per i concorrenti, imponendo anche una ferrea disciplina nella sistemazione dei pulmini delle società, spicca la piccola tenda su cui campeggia l’insegna del Comune di Bosa. Bosa è in Sardegna, una ridente località tra Oristano ed Alghero e dal 1973 vi ha sede un piccolo circolo remiero, la Canottieri Sannio, che partecipa sempre con impegno alle competizioni e con maggior propensione nel settore giovanile. E ce ne dà spiegazione ,la gentile signora Vargiu, consorte del presidente, che nell’occasione non manca di distribuire alettanti depliant turistici di Bosa, su cui campeggia la scritta “Nella fantasia di ognuno di noi c’è un luogo da sogno. Bosa esiste davvero”.

“La nostra realtà remiera è un po’ particolare – puntualizza – operiamo con impegno nel settore giovanile ed abbiamo molti giovani che vogliono praticare il canottaggio. Tra l’altro oggi è attivo il nostro Centro Cas con un centinaio di ragazzi dai 6 ai 10 anni, ed abbiamo una massa effettiva di circa 150 atleti. Qui a Corgeno siamo venuti con 16 atleti, tra maschi e femmine, nella convinzione e proposito che questa esperienza sia utile ai ragazzi. Questa mattina il nostro Alberto Tanda è arrivato secondo nel singolo cadetti maschile, preceduto da Petroni del Piediluco e davanti a Bonanno del Lauria di Palermo. Non siamo qui per affrontare grandi battaglie e ogni risultato utile, anche se non sempre a medaglia, è soddisfazione per noi dirigenti, ma ancoro più per i ragazzi”.

Par di capire che alla Sannio di Bosa, che anticamente si chiamava Calmedia, in onore del nome del vecchio centro storico di Bosa, più che una finalità ad alti livelli sportivi sorrida il risultato medio, quello che fa guardare con soddisfazione un impegno più educativo e con fini morali, che non l’accanimento agonistico.

“Anche se le nostre ambizioni vorrebbero spingerci a fare di più – continua la signora Vargiu – nella nostra evoluzione ci scontriamo con altri fattori come nel caso degli studenti che al momento dell’Università lasciano il paese e ogni azione intrapresa finisce per scontrarsi contro questa realtà. E quindi pensiamo che la cosa migliore sia operare con obiettivi ravvicinati anche se questo è per noi un grosso dispiacere”.

Ufficio Stampa
Festival dei Giovani 2008