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Padova spinge il canottaggio universitario grazie al connubio tra l’Ateneo e la Società

venerdì 5 Maggio 2023

Padova spinge il canottaggio universitario grazie al connubio tra l’Ateneo e la Società

Canottaggio e Università, un connubio sempre più forte. Da anni ormai la FIC ha lanciato più iniziative volte allo sviluppo dello sport del remo negli ambienti universitari – sia su scala agonistica che più amatoriale – e c’è chi sta cercando di tracciare la strada. È il caso dell’Università di Padova, che in collaborazione con la SC Padova sta investendo tempo ed energie in un progetto che lo scorso anno l’ha portata a vincere la classifica nazionale di categoria, una graduatoria dominata con 439 punti davanti alle Università di Torino e Genova, e ad altri 12 atenei da tutta Italia.

Il prof. Antonio Paoli, Prorettore al benessere ed allo sport dell’Università di Padova, è il primo fautore di questo sviluppo: “Da quasi 10 anni ormai, il nostro ateneo sta puntano molto sullo sport in generale, per l’intera comunità universitaria, con un occhio particolare naturalmente per il corpo studentesco. Abbiamo un nutrito programma di dual career, e lo sviluppo del canottaggio è iniziato dopo che come Università avevamo organizzato competizioni in dragon boat e galeoni, che avevano attirato l’attenzione degli studenti verso questo tipo di disciplina. È poi nata la collaborazione con la SC Padova, in virtù del fatto che anche per l’organizzazione delle regate sulle suddette imbarcazioni, necessitavamo di competenze tecniche che internamente non avevamo. Da qui è nata una bella opportunità che va avanti ancora oggi. L’ateneo può contare sull’entusiasmo di circa 70.000 studenti, ma poi sono state le competenze della SC Padova a fare il resto”.

Insediato il canottaggio nel programma sportivo dell’Università di Padova, il prof. Paoli gli ha subito dedicato molta attenzione: “Quando ho potuto, ho seguito le competizioni per supportare gli studenti, cercando di vivere da vicino quelle emozioni. È importante però essere presenti, come ho sempre fatto, agli open day e alle presentazioni dei progetti federali sul remare all’università. L’ho sempre fatto, cercando di dare continuità al progetto, anche grazie al contributo della dott.ssa Alessandra Armenti e di tutto l’ufficio public engagement dell’Università, che si dedica all’attività di benessere e di sport”.

Un’attenzione che ha pagato dal momento che, come spiega Paoli, dai 18 studenti del 2021, oggi a praticare canottaggio con l’Università di Padova ne troviamo più del doppio. Un gruppo vincente per giunta, anche se primeggiare in gara non è necessariamente il primo obiettivo dell’ateneo: “Siamo contenti degli ultimi successi, ma non sono quelli a darci la spinta per continuare a crescere. Viviamo lo sport come continua occasione di crescita e confronto, e auspico che a supporto possa nascere in tutti gli sport un circuito come quello messo in piedi nel canottaggio. Abbiamo ancora tanta strada da fare, il nostro obiettivo è aumentare il coinvolgimento degli studenti nelle attività sportive in generale. Ancor più dopo la pandemia, c’è bisogno di sport e di aggregazione”.

L’entusiasmo del prof. Paoli trova conferma in quello di Gherardo Gamba, tecnico della SC Padova
responsabile del settore Universitario del suo circolo impegnato anche questo weekend a Corgeno, nelle regate di categoria, con ben 22 imbarcazioni per circa 50 atleti in gara: “Ci siamo buttati in questa avventura con il fondamentale supporto dell’Università di Padova, e lo abbiamo fatto cercando di valorizzare sempre lo studente universitario che diventa atleta esordiente. È impagabile vedere come questi ragazzi e ragazze si mettono in gioco per imparare a organizzarsi e trovare così un nuovo modo per combattere lo stress degli esami, e magari della lontananza da casa. Anche le Ragazze che si avvicinano al canottaggio sono tantissime, tanto da sfatare il cliché che il nostro sport non sia una disciplina per loro. Per questo dico sempre che il canottaggio modella e rende il fisico statuario”.