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FISU Games, il commento del consigliere federale Simone Martini sulle gare di Chengdu e sullo sviluppo del canottaggio universitario

domenica 6 Agosto 2023

FISU Games, il commento del consigliere federale Simone Martini sulle gare di Chengdu e sullo sviluppo del canottaggio universitario

Terminate le gare dei FISU Games in Cina, queste le parole del consigliere federale addetto al canottaggio universitario Simone Martini, presente a Chengdu anche nelle vesti di Team Manager dell’Italremo: “Ci possiamo ritenere soddisfatti dei risultati ottenuti, abbiamo gareggiato su un buon campo di regata, e anche se in qualche occasione il meteo può aver influito, passando oggi repentinamente dal caldo infernale alla pioggia battente, abbiamo fatto risultati da non sottovalutare. Ci siamo difesi al meglio delle nostre possibilità tenuto conto anche del fatto che molte nazioni sono venute a questi Giochi con formazioni di alto livello, a dimostrazione che il canottaggio universitario ha un certo appeal e sta crescendo. Sono particolarmente lieto poi della scelta fatta di portare la squadra completa, con barche presenti in tutte e 15 le specialità previste dal programma gare. È stata una scelta fatta anche a fronte di una squadra che non aveva grandi numeri – la quasi totalità degli atleti e delle atlete ha disputato doppia gara – ma nella quale abbiamo creduto molto per incentivare lo sviluppo del canottaggio universitario anche agli occhi di chi lo segue da fuori.

Il successo azzurro ai World University Games di Chengdu, con ben 14 barche in finale nella trentunesima edizione dell’evento conosciuto fino al 2019 come Universiadi e con ben sette di esse salite sul podio, è frutto anche del lavoro che la Federazione Italiana Canottaggio ha impostato sui college universitari e sulle borse di studio, per incentivare la dual career. Su 25 atleti in gara sulle acque del Sichuan Water Sports School in Cina infatti, sono 12 tra ragazze e ragazzi coloro che studiano presso un Centro Universitario Sportivo afferente la FIC, o beneficiari di una borsa di studio. Nel dettaglio, fanno parte del college di Torino Lorenzo Gaione, Pietro Cangialosi, Matteo Tonelli e Gaia Colasante (tutti tesserati per il CUS Torino), del college Insubria Giovanni Borgonovo, Riccardo Peretti e Sara Borghi (tutti atleti della Canottieri Gavirate), e sono beneficiari di una borsa di studio Khadija Alajdi El Idrissi (CUS Torino), Ilaria Corazza (SC Timavo), Maria Elena Zerboni (CC Saturnia), Susanna Pedrola e Elena Sali (entrambe della SC Bissolati).

Non solo loro però rientrano in questo ragionamento. Se infatti non fossero risultati positivi al test Covid cui hanno dovuto sottoporsi prima della trasferta – da effettuare obbligatoriamente nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Cina – avrebbero fatto parte della spedizione FederCUSI a Chengdu anche Clara Massaria e Simone Mantegazza, membri rispettivamente dei college di Torino e Pavia, e sostituiti dalle riserve Zerboni e Aleksander Gergolet (SC Timavo). Con Massaria e Mantegazza dunque, la quota di atleti dei college federali o beneficiari di una borsa di studio sarebbe stata più della metà di tutto il team azzurro in gara ai Giochi Mondiali Universitari.

Un punto di partenza importante per lo sviluppo del remo universitario in Italia, come spiega ancora Martini: “Crediamo che gli investimenti che la Federazione sta facendo in favore del canottaggio universitario stiano portando i primi frutti. Sia i college che le borse di studio aiutano i nostri atleti più meritevoli in ambito accademico a intraprendere una dual career che oggi è sempre più possibile. L’obiettivo è quello di incrementare sia i posti disponibili che le sedi, magari coronando anche un piccolo sogno personale, che è quello di aprire un college remiero federale anche al Sud. Con Sara Bertolasi, anch’essa consigliera federale addetta al canottaggio universitario, e il supporto del presidente Abbagnale e di tutto il Consiglio, ci stiamo lavorando, speriamo che qualche Università o CUS virtuoso voglia sfruttare questa spinta, creando una nuova opportunità”.