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Belgrado. Le analisi e il commento del Direttore Tecnico Francesco Cattaneo al termine del Mondiale Assoluto 

lunedì 11 Settembre 2023

Belgrado. Le analisi e il commento del Direttore Tecnico Francesco Cattaneo al termine del Mondiale Assoluto 

“A conclusione del Mondiale Assoluto, sono particolarmente soddisfatto di aver visto la nostra squadra nazionale, nella sua interezza, regatare alla propria massima capacità. Questo ci deve riempire d’orgoglio, sempre e in ogni momento, perché questa è la base e il fondamento su cui si poggeranno i miglioramenti futuri. Abbiamo vissuto un anno particolarmente complesso dal punto di vista della preparazione e dell’assemblaggio di alcune imbarcazioni. Senza voler accampare scuse, ma evidenziando solo la realtà, i vari infortuni che sono occorsi ad atleti di primissimo piano, uniti all’abbandono dell’attività di alto livello da parte di alcuni di loro, ci ha obbligati a scelte in corso d’opera e, rimboccandoci le maniche, abbiamo cercato di costruire la migliore squadra possibile da presentare a questo Mondiale di Belgrado. 

Sono molto soddisfatto, quindi, di aver portato una squadra comunque ben preparata e con un livello tecnico adeguato all’età che hanno questi ragazzi perché, come ho detto più volte, oltre il 60% della squadra è al suo primo Mondiale di Qualificazione. Un Mondiale di Qualificazione non è mai un Mondiale semplice, e non è mai un Mondiale uguale agli altri, e questo per tutta una serie di peculiarità alle quali i nostri giovani hanno fatto fronte in modo eccellente. Unito a questo c’è anche il fatto, peraltro sotto gli occhi di tutti, di aver gareggiato in un bacino particolarmente difficile con condizioni ai limiti della remabilità. Una condizione che, per equipaggi di giovane età e che non hanno ancora maturato una grande esperienza di gare a questo livello, e per alcuni addirittura nessuna, ha accentuato di molto le difficoltà. Di fatto, come abbiamo potuto riscontrare, gli equipaggi con i quali siamo riusciti a lavorare per l’intero anno sviluppando la programmazione senza infortuni e senza rimaneggiamenti per i motivi di cui sopra, sono proprio quelli che puntualmente sono andati a medaglia o che hanno qualificato la barca e per questo motivo a loro rinnovo i miei più sentiti complimenti.

Ritengo comunque che queste difficoltà non abbiano bloccato i ragazzi, anzi li abbiano resi più forti e sono sicuro che tutti quanti porteranno a casa un’esperienza formativa molto importante per il loro futuro agonistico. Certo, non abbiamo raccolto quanto quattro anni fa in termini di pass olimpici e paralimpici, ma non dimentichiamo nemmeno che in alcune specialità il numero dei pass si è ulteriormente ridotto rispetto alla scorsa occasione. Forse potevamo raccogliere qualcosina in più, con un pizzico di fortuna o con il famosissimo anno in più, perché se questo, come è giusto che sia, fosse stato solo il secondo anno post olimpico e non già quello di qualificazione, io credo che da qui all’anno prossimo i nostri giovani avrebbero sicuramente avuto maggiori competenze per affrontare anche un Mondiale difficile come quello di qualificazione o in condizioni ai limiti, come quello che hanno vissuto.

Tutto questo comunque non ci deve lasciare tranquilli, poiché il lavoro da portare avanti è molto, ma le basi sono state gettate e fortunatamente con lungimiranza siamo partiti con questo gruppo subito dopo Tokyo, infatti a settembre 2021 eravamo già in raduno con molti di questi ragazzi per cercare di dargli le competenze che servono e che fanno la grande differenza nel canottaggio di alto livello. Un concetto, quello espresso prima, condiviso anche dagli atleti che lavorando si sono resi conto che provenire dalle categorie Under 19 e Under 23 con le medaglie al collo, non significa avere necessariamente le competenze adeguate per affrontare l’alto livello. Siamo comunque fiduciosi sulle potenzialità del gruppo. Prossimamente, dopo un periodo di riposo per l’intero team, ripartiremo con l’adeguata preparazione Olimpica, dando priorità al rafforzamento delle specialità dove abbiamo qualificato la barca e valutando, tenendo conto della motivazione dei ragazzi, su quale altra specialità non qualificata investire per tentare la qualificazione a maggio 2024. 

Continuando, ringrazio quindi in primis i ragazzi, l’intera squadra nazionale, olimpica e paralimpica perché, come gli ho detto in più di qualche riunione, sono un bel gruppo ed è stato molto bello lavorare con loro perché sono particolarmente seri e focalizzati all’obiettivo; hanno dato fondo a tutte le loro risorse e a tutte le loro capacità e per questo non posso recriminare assolutamente nulla. Ringrazio i loro allenatori e le loro Società per il contributo che danno per la loro crescita e per tutto quello che c’è stato per costruire i risultati di Belgrado, che in partenza non erano affatto scontati e quindi dobbiamo accoglierli con grande entusiasmo. 

Ringrazio tutto lo staff medico che ci supporta lungo tutto l’anno in un percorso che si conclude poi con il Mondiale Assoluto. Ringrazio tutto il personale federale perché come sempre tra mille complicazioni dà un grande supporto alla preparazione di questa grossa macchina che è imponente. Ringrazio l’ufficio stampa, sempre attento alla nostra visibilità, che durante tutto l’anno sviluppa il lavoro che, in special modo durante il Mondiale, viene amplificato in tutte le sue sfaccettature. Ringrazio il Presidente Abbagnale e il Consiglio per la fiducia accordatami e per essere sempre al mio fianco. Tutto questo è supporto necessario a che le nostre attività siano sempre orientate alla massima attenzione nello sviluppo dell’alto livello. Un ultimo grazie, ma non ultimo, va al mio prezioso staff tecnico senza il quale tutta la mole di iniziative, attività e studio che riusciamo a produrre non sarebbe possibile”.