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Mariani’s Family Story. Tre generazioni nel canottaggio

mercoledì 8 Giugno 2022

Mariani’s Family Story. Tre generazioni nel canottaggio

ROMA, 08 giugno 2022 – Venerdì 10 giugno 2022 presso la sede della SC Lario a Como si terrà l’evento celebrativo Mariani’s Family Story, dedicato all’ex atleta Gloria Mariani e in generale a tutta la sua famiglia. Attraverso la viva voce della signora Mariani verrà raccontata e ripercorsa tutta la sua straordinaria vita remiera ma non solo; il binomio Mariani-canottaggio infatti affonda le radici già nel periodo precedente la Prima Guerra Mondiale. Gloria è la nipote di Teodoro Mariani – caduto in guerra nel 1916 – e la figlia di Enrico Mariani, entrambe figure che hanno scritto un pezzo importante della storia del canottaggio.

Teodoro Mariani è stato dunque il capostipite di questa straordinaria trilogia remiera. Nato a Como il 28 febbraio 1882, tuttavia non iniziò subito a praticare lo sport a remi. Come racconta Gloria, che insieme a tutta la sua famiglia aveva una vera e propria venerazione per il nonno, Teodoro non aveva un fisico eccezionale ma la grande passione lo spingeva ad allenarsi intensamente, tanto che importanti risultati furono ben presto alla sua portata, grazie anche alla sua ottima tecnica. La sua storia remiera è strettamente legata alla Canottieri Lario, sua società d’appartenenza, e a Giuseppe Sinigaglia, compagno di voga, maestro e amico. Il suo esordio nel canottaggio e prima vittoria in singolo risale al 1904, anno di nascita del figlio Enrico; da quel momento si sono susseguiti una serie di risultati, sia in singolo sia in doppio, come la conquista del titolo italiano a Salò nel 1908 e sul lago d’Orta l’anno successivo. Sempre nel 1909 la vittoria a Parigi in singolo del Campionato Europeo seguita dal secondo titolo europeo, questa volta in doppio con Sinigaglia nel 1911.

L’annata 1911 fu straordinaria per Mariani; oltre alla già citata vittoria dell’Europeo, conquistò il primo posto agli Internazionali di Lucerna e di Villa d’Este sul Lago di Como, il secondo posto alla Coppa delle Nazioni a Parigi e ai Campionati Italiani. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale segnò una battuta d’arresto alla sua carriera remiera e dopo non poche titubanze insieme a Sinigaglia e all’amico Antonio Sant’Elia si arruolò come volontario nel 46° battaglione Fanteria; nel 1916 venne trasferito nel 225° Reggimento della brigata “Arezzo” e nello stesso anno sul Monte Zebio, a distanza di pochi giorni dalla morte di Sinigaglia, si spense all’età di soli 33 anni, dopo essere stato colpito durante un violento bombardamento.

La sua passione, tecnica e tenacia furono ereditate dal figlio Enrico, poco più che undicenne. Da autodidatta e vincendo le reticenze della madre, che essendo vedova di guerra temeva un allontanamento da casa del figlio, Enrico intraprese la stessa strada di Teodoro e in pochi anni collezionò una serie di successi in Italia e all’estero, fino al più prestigioso: il trionfo nel 1932 all’Europeo di Belgrado. Tuttavia la sua carriera agonistica fu tanto intensa quanto breve; in seguito ad una diagnosi medica di “eccessivo allenamento”, il giovane Enrico fu costretto a ritirarsi. Particolari le vicissitudini che accompagnarono lui e la moglie Elsa Milligan, sposata nel 1934, nel periodo successivo il suo ritiro. Durante la Seconda Guerra Mondiale e l’avvento del Fascismo, infatti, iniziò ad interessarsi di politica e dopo la nascita della Repubblica Sociale divenne tenente delle Brigate nere. La figlia Gloria ci ha raccontato l’aneddoto di quando il Duce, passando da Como, affidò al Tenente Mariani la moglie e i due figli per portarli in Svizzera. Con la caduta del Regime, Enrico venne imprigionato, condannato a morte ed ebbe il confino a Bari.

 Il filo interrotto con il canottaggio riprese nel 1948 a Bari, quando Enrico – raggiunto dalla famiglia – iniziò la sua carriera di allenatore, prima al Barion e poi al CUS Bari. Era anche uno “studioso” del canottaggio e si dedicava alla lettura di testi in inglese e tedesco, traducendoli con l’aiuto del vocabolario. Fu proprio a Bari che le figlie, Itala e Gloria, iniziarono a muovere i primi passi nel mondo del canottaggio, pronte a raccogliere l’eredità delle due generazioni precedenti.

Camilla Frigerio
 
Nelle immagini, dall’alto: Teodoro Mariani (capovoga) e Giuseppe Sinigaglia (prodiere); Enrico Mariani; Enrico e le figlie Itala e Gloria; due immagini di Enrico Mariani.