Focus sulle Società Remiere: la Canottieri delle Armi Ondina””
Focus sulle Società Remiere: la Canottieri delle Armi Ondina””
ROMA, 22 agosto 2020 – Da Civitavecchia ci spostiamo a Roma, sulle sponde del Tevere, per conoscere la Canottieri delle Armi che, di fatto, ha permesso di far rivivere il Circolo Ondina Generali, fondato nel 1935 come spazio ricreativo dopolavoristico dedicato ai dipendenti dell’Istituto Nazionale Assicurazioni. L’organizzazione e sviluppo delle attività, all’interno dei galleggianti, è affidata a Raffaello Leonardo il quale, oltre ad essere il Presidente della Canottieri delle Armi nata nel 2017, ha partecipato a cinque Olimpiadi e vinto la medaglia di bronzo ad Atene 2004 in quattro senza senior. Leonardo è anche Presidente della Commissione Controlli Antidoping della NADO (Organizzazione Nazionale Antidoping Italia) e componente del CONI e della Commissione Atleti della Federazione.
Insomma, un uomo ben inserito, come dirigente, nello sport nazionale, ma anche commentatore tecnico della Rai in occasione di eventi remieri trasmessi dalla Televisione di Stato. Iniziando subito a dialogare con lui, gli chiediamo se il lockdown ha lasciato strascichi nella sua società: “Gli strascichi del lockdown ci sono stati all’inizio. Molte persone, intimorite dal contatto con altri, hanno rinunciato a frequentare il circolo. C’è da dire, in ogni modo, che l’ambiente sportivo è certamente il più sicuro. Noi, ad esempio, abbiamo applicato sin dal primo giorno di riapertura tutti i protocolli richiesti. Questo lo abbiamo comunicato a tutti i nostri associati che, a poco a poco, sono tornati a frequentare le strutture del Circolo”. Presidente, siamo tornati alla normalità e, anche se a fatica, si continua a lavorare e ad allenarsi attenendosi ai vari protocolli in vigore. Lei ritiene che il cambiamento in atto possa sedimentarsi nello sport in genere e nel canottaggio in particolare?
“I protocolli sono importanti, e vanno rispettati, e non vedo problemi nel mantenerli anche adesso che c’è stato un ritorno o almeno ci siamo avvicinati alla normalità. Il controllo della temperatura, la santificazione dei remi e delle barche, nonché delle strutture del club e le registrazione degli ingressi è divenuto tutto normale nel solco della resilienza che ha dimostrato tutto il mondo remiero”. Lei ritiene di poter ripristinare i programmi iniziali, bloccati dalla pandemia, e svilupparli ulteriormente? “Lo spero vivamente. Poter ripristinare tutti i programmi che avevamo prima della chiusura per la pandemia da Covid-19 è il mio obiettivo, anche se sono convinto che non sarà facile”. Presidente, il suo galleggiante, se non erro, è stato vittima di un incendio devastante. Attualmente è stato ricostruito o è in fase di ripristino? “No non ti sbagli, è così. Dopo l’incendio siamo ripartiti subito mantenendo tutte le attività.
Non ci siamo mai fermati, anche il se Covid-19 ci ha creato molti problemi. Abbiamo iniziato da poco i lavori di ristrutturazione, rallentati sia dalla pandemia che da cavilli burocratici purtroppo tipici del sistema Italia, ma andiamo avanti per riportare tutto il galleggiante agli splendori iniziali”. Con il suo sodalizio, intende partecipare all’ultima parte della stagione remiera programmata da settembre a dicembre? “Assolutamente sì. Abbiamo in programma la partecipazione ai Campionati Italiani Master di Ravenna e alle prossime regate invernali di fondo e alla Silver Skiff”. Secondo lei come si potrebbero aumentare i tesserati nei vari sodalizi e, conseguentemente, anche nella Federazione? “I tesserati aumenteranno se il nostro sport viene comunicato in giusta maniera e per poterlo fare ci vorrebbe un programma più snello.
A volte, purtroppo, il programma di gare è lungo e noioso, mentre snellendolo, e rendendolo più veloce è visibile, forse si creerebbe più interesse intorno al canottaggio”. Tra le categorie che vanno a formare i tesserati della Federazione, lei ritiene che la categoria master sia in continua crescita e se si perché? “Il mondo Master è una risorsa importante per il mondo remiero nazionale. Oggi stare in forma è importante e in tanti si avvicinano al canottaggio anche per il solo benessere fisico senza necessariamente voler gareggiare”. Raffaello Leonardo atleta olimpico, lei ha partecipato a cinque Olimpiadi e vinto una medaglia di bronzo ad Atene 2004, è riuscito a trasmettere ai ragazzi, o alle persone che si avvicinano al canottaggio, tutta la sua esperienza maturata in tanti anni di regata? “Se riuscirò a trasmettere la mia esperienza lo vedremo in seguito, per ora spero di trasmettere almeno l’amore che ho avuto nel praticare questa nobile disciplina sportiva.
Le persone che frequentano Ondina mi riconoscono come un buon riferimento è, soprattutto, perché vivono in un ambiente semplice e ricco di valori. Questo è importante ed è anche il valore aggiunto del canottaggio”. Senta, nel concludere la nostra chiacchierata le chiediamo sei ha una ricetta da suggerire per un canottaggio moderno e al passo con i tempi: “Una ricetta per un canottaggio moderno non esiste. Forse, come dicevo prima, bisognerebbe veicolarlo meglio con un’attenta programmazione televisiva più veloce e sintetica. Il modello ‘Ondina’, inoltre, credo sia innovativo e al passo con i tempi: apertura del Circolo a tutti, scendendo in barca già dalla prima volta, così da trasmettere subito la sensazione ed il contatto con la barca e con l’acqua. Ecco, questa intanto potrebbe essere una buona cosa: il canottaggio si pratica a contatto con la natura e con le barche, quindi tutti in acqua il prima possibile!”.