Focus sulle Società Remiere: la Canottieri Cannobio
Focus sulle Società Remiere: la Canottieri Cannobio
ROMA, 27 giugno 2020 – Al termine delle prime tappe capitoline, con la nostra rubrica torniamo al Nord, in Piemonte, per incontrare il Presidente della Canottieri Cannobio Paolo Zulian. Una società che, prevalentemente, si impegna nel canottaggio giovanile, ovvero le categorie Allievi e Cadetti, ma come per tutti gli altri sodalizi non si è persa d’animo in occasione della quarantena da Covid-19 e, in maniera resiliente, si è data da fare per mantenere unita tutta la compagine. Iniziamo a parlare con Zulian chiedendogli di illustrarci i programmi che la Canottieri Cannobio stava predisponendo prima del lockdown: “La nostra è una società giovane e la maggior parte dei nostri atleti fa parte delle categorie della Coppa d’Aloja, ovvero da Allievi A a Cadetti. Quando è stata imposta la chiusura avevamo appena iniziato gli allenamenti in acqua in funzione delle gare regionali e interregionali di primavera, ma soprattutto ci stavamo preparando al Festival dei Giovani. Un evento che, per i nostri ragazzi, rappresenta il clou della stagione oltre a un’attesissima occasione per stare insieme e gareggiare per diversi giorni.
Il lockdown ci ha anche costretto ad annullare un bel progetto, che avevamo sviluppato con la scuola primaria, che prevedeva una serie di lezioni in palestra, in primavera, seguite poi da uscite in acqua nelle ultime settimane di scuola. Il progetto era molto articolato e comprendeva anche, grazie ad un contributo sostenuto da un bando per le attività rivolte ai giovani, l’acquisto di una imbarcazione, un quattro di coppia, che avrebbe completato il nostro parco barche destinato ai ragazzi più giovani. Un progetto ancora più importante che stava entrando nel vivo, proprio nei primi mesi dell’anno, era invece l’espansione della nostra sede invernale con l’ampliamento della palestra e la realizzazione di una vasca voga. Il sostegno economico dell’Amministrazione Comunale è essenziale per un progetto di questa portata, ma ora, viste le uscite straordinarie dovute all’emergenza Covid, tutti gli investimenti sul territorio dovranno essere rivisti o ridimensionati e il progetto è stato quindi messo in stand-by”.
Un vero peccato per le occasioni momentaneamente perse, continuando però le chiediamo di raccontarci come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati e se, il 25 giugno, sono tornati alla normalità con le uscite in barche multiple: “Come tutte le società italiane, anche noi non ci siamo fermati e il nostro tecnico Roberto Cavalli ha iniziato, fin dai primi giorni di quarantena, un programma di allenamenti in videochiamata. I ragazzi hanno accolto con entusiasmo questa novità, che dava loro la possibilità di stare a contatto con i compagni, ed hanno partecipato con regolarità ai videoincontri. Come è ovvio che sia, hanno comunque sentito molto la mancanza dello stare insieme e dell’attività in acqua. Appena è stato loro concesso, tutti sono tornati in acqua, pur con le limitazioni imposte dal lockdown, e l’apertura finale del 25 giugno è stata accolta con gioia perché, finalmente, si sono potuti comporre gli equipaggi già consolidati e provarne altri che erano stati proposti durante il periodo di chiusura”.
Lei ritiene di poter ripristinare i progetti iniziali e anche di svilupparli ulteriormente? “Il programma di allenamento è ripartito immediatamente alla riapertura e i ragazzi non vedono l’ora di partecipare alle gare di settembre e ottobre. Il progetto con la scuola verrà sicuramente riproposto nella stessa forma, sperando che il bilancio ce lo consenta e che sia possibile accedere ancora al bando per il finanziamento; sicuramente troveremo comunque il modo di collaborare con la scuola per far conoscere ai ragazzi il nostro sport come abbiamo fatto anche negli scorsi anni. Per quanto riguarda invece la palestra e la vasca voga dovremo probabilmente attendere qualche anno, ma comunque non ci fermeremo”.
Con i suoi atleti ha partecipato alle gare virtuali organizzate dalla Federazione durante il lockdown, come le ha valutate? “I ragazzi sono stati contenti di parteciparvi perché sono dei giovani atleti e la competizione è uno stimolo importante per loro, per mantenere alta la loro motivazione. Anche il fatto di avere un obiettivo comune, la classifica per società, è stata importante per mantenere saldo il gruppo. Inoltre colgo l’occasione per ringraziare il Comitato Regionale Piemonte, e in particolare il Presidente Stefano Mossino, per il supporto che ci hanno dato durante il lockdown: pur nell’incertezza data da norme che venivano cambiate di frequente, è stato sempre disponibile per ascoltare e chiarire i dubbi sollevati da noi dirigenti e dai tecnici”.
In che modo affronterà l’ultima parte della stagione remiera? “I ragazzi si stanno allenando con grande impegno in previsione delle gare di settembre e ottobre, ovvero le gare nazionali Allievi e Cadetti e il campionato nazionale Ragazzi ed Esordienti. Stiamo inoltre preparando la partecipazione al campionato di Coastal Rowing a Cagliari ed avremmo partecipato al campionato mondiale, sempre di Coastal, a Lisbona se non fosse stato annullato. Vorrà dire che vi parteciperemo nel 2021. Contemporaneamente stiamo lavorando sugli spazi interni della nostra sede per renderli idonei ad ospitare i ragazzi per l’allenamento invernale poiché la nostra vecchia palestra è ormai troppo piccola: il numero di atleti è aumentato e le disposizioni adottate per la difesa da Covid-19 ci hanno fatto capire che dobbiamo avere più spazio a disposizione. In attesa degli investimenti rinviati dobbiamo darci da fare e trovare soluzioni con quanto abbiamo a disposizione”.