Focus sulle Società Remiere: il CUS Bari
Focus sulle Società Remiere: il CUS Bari
ROMA, 22 giugno 2020 – Per questo incontro ci trasferiamo in Puglia, a Bari, per incontrare Antonio Prezioso, Presidente del Cus Bari. Un dirigente con un passato da Consigliere Federale, in epoca Renato Nicetto, ed attualmente anche componente della Commissione Atleti. Anche a Bari il lockdown non ha perdonato e quindi, anche al Presidente Prezioso chiediamo quali erano i programmi sociali in procinto di partire prima della quarantena da Covid-19:
“Il Cus Bari è un centro polisportivo dove vengono praticati, a livello agonistico, una quindicina di sport. Alcune discipline, come gli sport di squadra, si trovavano nella fase cruciale della stagione, altre, come il canottaggio, si preparavano ad affrontare i primi impegni stagionali. Dal 10 marzo il Centro Universitario Sportivo di Bari ha sospeso le attività agonistiche, le attività di avviamento allo sport di base e i corsi destinati agli utenti di tutte le età. Abbiamo sospeso tutte le collaborazioni sportive e, a fronte dell’impossibilità dei lavoratori a prestare la propria attività, al fine di evitare licenziamenti e la perdita delle relative professionalità, abbiamo ritenuto necessario ricorrere alla sospensione del lavoro con l’intervento del Fondo di Integrazione Salariale (FIS) per una ventina di dipendenti.
Avevamo anche deciso di affidare la direzione tecnica del canottaggio a Pasquale Panzarino e al momento dello stop, la sezione canottaggio era frequentata da circa 120 persone tra agonisti, CAS, master, universitari e corsisti adulti. Abbiamo investito risorse per la manutenzione delle imbarcazioni, ferma ormai da una decina di anni, dei mezzi nautici e dei carrelli. Eravamo anche pronti per iniziare i lavori di ristrutturazione della palestra, essendo la nostra proposta progettuale stata ammessa al finanziamento di cui ‘all’Avviso Pubblico per il finanziamento di interventi volti al potenziamento del patrimonio impiantistico sportivo di Soggetti Privati’ della Regione Puglia”. Tutto questo è stato colpito dallo stop obbligato”.
Come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati? Sono già ripartite le attività sportive? “Quasi tutte le attività agonistiche sono continuate, seppur a distanza, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e all’impegno e alla passione degli allenatori e degli atleti. Non è stato facile, tutti hanno dato il massimo per far pesare il meno possibile l’eccezionalità di questo periodo. Ora siamo ripartiti con le attività agonistiche già dal 25 maggio e, al momento, le uscite in barca sono consentite solo in singolo. Dovendo fare di necessità virtù, ricordo le parole del mio maestro Bepi Altamura, un’uscita in più in singolo non fa mai male ad un canottiere. In ogni modo speriamo quanto prima di poter tornare a fare uscite in barche multiple poiché ‘fare equipaggio’ è l’essenza del nostro sport”.
I suoi progetti e programmi risultano ben focalizzati, lei ritiene di poterli ripristinare e svilupparli ulteriormente? “Sì certamente, poiché abbiamo ripreso esattamente da dove avevamo interrotto. Il Cus Bari ha ripreso tutte le attività agonistiche, le attività di avviamento allo sport di base e i corsi destinati agli utenti di tutte le età. Quasi la totalità degli utenti ha riacquistato un abbonamento utilizzando i voucher che il Cus ha emesso a ristoro dei servizi non offerti. Pochissimi hanno chiesto il rimborso. Da una settimana è partito, inoltre, il centro estivo che vede la partecipazione di oltre 200 utenti dai 6 ai 15 anni. Le attività della sezione canottaggio sono ripartite alla grande e, infatti, con grande sorpresa abbiamo visto aumentare il numero dei frequentanti che ad oggi sfiorano le 150 unità. La riapertura della struttura ha significato però un investimento di circa 30.000 euro al fine garantire agli utenti la frequentazione in sicurezza della struttura”.
Come valuta le gare virtuali organizzate dalla Federazione durante il lockdown? “Sono state un’ottima valvola di sfogo che ha permesso agli agonisti di dare un senso al loro lavoro anche perché agli inizi della chiusura non c’erano date certe dell’eventuale ripresa. Sicuramente è una modalità di competizione da utilizzare anche in futuro durante la stagione invernale, per questo auspico che non si abbandoni”. Fra poco più di due mesi ci sarà nuovamente la possibilità di gareggiare, come affronterà con la sua squadra questo ultimo scampolo di stagione remiera? Tutti noi non vediamo l’ora di tornare sui campi di regata a ‘respirare canottaggio’. Solo chi è canottiere conosce le emozioni del prima, del durante e del dopo di una gara”.