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EuroUnder23 di Duisburg. Le dichiarazioni dei protagonisti

domenica 6 Settembre 2020

EuroUnder23 di Duisburg. Le dichiarazioni dei protagonisti

DUISBURG, 06 settembre 2020


Quattro senza Under 23 femminile
Giorgia Pelacchi (Fiamme Rosse, capovoga)
: “Ringrazio innanzitutto le mie società, Fiamme Rosse dove sono ora e SC Lario dove sono cresciuta, e tutti i miei allenatori, da Leonardo Pettinari che mi segue ora a Stefano Franquelli con il quale ancora mi confronto, passando per Benedetto Vitale e tutto lo staff della Nazionale. E’ stato un anno unico, difficile, per me l’ultimo da Under 23 e sono felice di concludere l’esperienza in questa categoria con una medaglia in barca olimpica conquistata con Benedetta, con la quale ho condiviso tanti momenti in azzurro, e con Khadija e Veronica”.
Veronica Bumbaca (CUS Torino, numero due): “Sono senza parole, mi viene da dire che questa è stata una medaglia costruita in raduno, con la testa e con il cuore. È la mia prima medaglia con i colori della Nazionale e così realizzo un mio piccolo sogno. Ci ho creduto sin dalla prima palata, e per questo ringrazio i miei genitori e tutta la mia famiglia, il CUS Torino, la mia compagna di barca e società Khadija e in generale tutta la barca, perché secondo me in questi giorni di raduno siamo cresciute assieme anche come persone, e non solo come equipaggio. Infine un pensiero per Lucrezia Baudino, mia compagna al CUS Torino che se non si fosse fatta male al ginocchio sarebbe stata sicuramente in azzurro con noi”.
Benedetta Faravelli (Carabinieri, numero tre): “Non posso che essere contenta per questo risultato, che sinceramente non mi aspettavo. È bellissimo aver vinto questo argento assieme a Giorgia, compagna di tante avventure in azzurro, ed è bello aver vinto per chi non è potuto venire a sostenerci dal vivo. Ringrazio tutti loro perché mai come quest’anno ho ricevuto tanto tifo da casa. Ringrazio le mie due società, Carabinieri e SC Esperia, e concludo dicendo che una medaglia in quattro senza ad un Europeo Under 23 è un risultato di cui andare orgogliose”.
Khadija Alajdi El Idrissi (CUS Torino, numero quattro): “Faccio fatica a trovare le parole per esprimere la mia soddisfazione. Dopo un grande 2018, per me il 2019 è stato un anno difficile, e quindi questa medaglia per me rappresenta un vero riscatto, per il quale sono grata al CUS Torino e alla mia compagna di barca e club Veronica, e due veterane come Giorgia e Benedetta che sono state davvero preziose per arrivare a questo risultato. Questo podio dimostra anche che alla fine optare per il quattro senza accantonando l’ipotesi di fare il quattro con è stata la decisione giusta da prendere”.


Singolo Pesi Leggeri maschile
Niels Alexander Torre (SC Viareggio)
: “La gara, per quanto il risultato sia stato il migliore possibile, non mi ha soddisfatto del tutto. Speravo meglio, invece sono partito attardato e ho impiegato la prima parte a cercare il passo. Poi ho attaccato e mi sono preso la prima posizione, tenuta fino alla fine. Ringrazio il mio allenatore alla SC Viareggio, Lelio Lunardini, e tutti gli allenatori in Nazionale. Un grazie particolare a Mirko Cardella, che da sempre mi incoraggia a misurarmi nel singolo”.


Due senza Pesi Leggeri femminile
Isabella Mondini (Gavirate, capovoga)
: “Ci aspettavamo di fare questo tipo di finale, volevamo mettere in acqua un mix delle due gare di ieri e ci siamo riuscite. Abbiamo dimostrato il nostro valore, e sono contenta per come si è chiuso l’anno. Ringrazio la mia famiglia, la Canottieri Gavirate e i miei allenatori, naturalmente Sofia e infine Ale per il supporto”.
Sofia Tanghetti (Rowing Club Genovese, numero due): “E’ stata una buona finale, abbiamo fatto il nostro e sono contenta così, l’Irlanda era superiore e bisogna riconoscere il fatto che non potevamo fare di più. Sono molto felice per questo bronzo, per cui ringrazio famiglia, allenatori, la mia società, ovviamente Isabella e infine il mio fidanzato”.


Singolo Pesi Leggeri femminile
Greta Martinelli (SC Tremezzina)
: “Sono soddisfatta perché ci speravo, ma non ero affatto sicura di poter salire sul podio. Questa medaglia è importante per me, ma mi piace pensare che possa essere un simbolo di rinascita per tutti, dopo quello che siamo stati costretti a passare durante la pandemia. Per il risultato devo ringraziare la mia famiglia, il mio fidanzato, la SC Tremezzina e il mio allenatore Franco Checola e poi tutta la Federazione Italiana Canottaggio”.


Due senza Pesi Leggeri maschile
Simone Fasoli (Moto Guzzi, capovoga)
: “Abbiamo costruito questo risultato gara per gara e soprattutto allenamento dopo allenamento. Siamo arrivati in partenza carichi, abbiamo mantenuto un buon passo e al momento decisivo siamo partiti insieme. È stata un’esplosione di felicità, e domani sarò ancora più felice perché realizzerò ciò che ho fatto. Questo è solo l’inizio, sono al primo anno Under 23 e miro a migliorare ancora. Ringrazio la mia famiglia, Giuseppe Moioli e Simone”.
Simone Mantegazza (Moto Guzzi, numero due): “Eravamo consapevoli di poter fare bene, e siamo stati bravi a non restare attardati in partenza e mantenere un buon passo, anche se è stato a 500 metri dall’arrivo che abbiamo dato l’accelerata decisiva per vincere il titolo, che dedico alla mia famiglia, alle mie società – Idroscalo dove sono cresciuto e Moto Guzzi dove sono ora – e per cui ringrazio lo staff tecnico federale, su tutti Bruno Mascarenhas, oltre a Simone, grande compagno in questa avventura”.


Quattro di coppia Pesi Leggeri maschile
Alberto Zamariola (RCC Cerea, capovoga
): “Sono contento di aver potuto fare nuovamente da capovoga a questa barca dopo il titolo mondiale 2019. È stata una finale provante, molto competitiva, al punto che ho anche temuto che non ce l’avremmo fatta. Poi però gli attacchi hanno dato l’esito sperato, abbiamo sempre reagito agli input degli avversari e siamo così riusciti a salire sul podio. Serberò sempre un grande ricordo di questa gara, anche se non siamo riusciti a riconfermarci, e sono felice in generale di questo risultato perché è la reazione migliore che potessimo avere dopo la pandemia. Ringrazio Pagu per essere il mio braccio destro e tutti gli allenatori della Nazionale, Bruno Mascarenhas in primis”.
Giulio Acernese (CC Roma, numero due): “Non ho niente da recriminare, dovevamo affrontare questa finale con testa e cuore, e così abbiamo fatto. Più di questa medaglia d’argento non potevamo ottenere, bravo chi ci è arrivato davanti. Dedico questo risultato a Bruno Mascarenhas, mio allenatore qui e al circolo, è grazie a lui se sono qui”.
Patrick Rocek (SC Lario, numero tre): “La gara è stata molto dura, pensavo ci fosse una chance di arrivare davanti alla Francia, ma hanno tenuto. Abbiamo disputato la finale migliore possibile, sono contento. Per il risultato ringrazio la mia società, tutta la nazionale, i miei compagni di squadra… Sono stati molto preziosi, durante il lockdown è stata dura ma sentirci ogni giorno e confrontarsi consapevoli di avere comunque qualche obiettivo davanti è stato fondamentale. Grazie poi alla mia famiglia e in particolar modo a mio papà Jaro e mia sorella Aisha”.
Alessandro Benzoni (Gavirate, numero quattro): “Sono orgoglioso di quanto compiuto oggi, siamo stati coraggiosi. Il bello dello sport è che vince il migliore, oggi la Francia è stata più forte di noi ma questo argento è davvero meritato. Grazie ai miei familiari e a Giovanni Calabrese, il mio allenatore della Canottieri Gavirate che mi ha permesso di fare il salto di qualità grazie al quale sono qui”.


Quattro senza Under 23 maschile
Nunzio Di Colandrea (RYCC Savoia, capovoga)
: “Abbiamo fatto la gara perfetta, che volevamo fare: tenerli fino a 1000 metri e poi provare ad andare via. Così abbiamo fatto, il serrate poi è stato incredibile e ci ha permesso di guadagnare questo argento, dedicato ai miei compagni e in generale a tutti gli italiani che tanto hanno sofferto quest’anno. Ringrazio la mia famiglia e tutti gli allenatori, con menzione speciale per Marco Russo, anima e cuore di questa barca”.
Alessandro Bonamoneta (SS Murcarolo, numero due): “Una finale da veri italiani, ecco cosa abbiamo disputato: siamo andati in difficoltà ma poi nel momento più difficile ne siamo venuti fuori. Ringrazio la mia società, tutta la squadra e lo staff, in particolar modo medici e fisioterapisti, che con il loro lavoro mi hanno permesso di salire in barca”.
Edoardo Lanzavecchia (SC Armida, numero tre): “Ho fatto la chiusura della chiusura, perché è il mio ultimo anno Under 23 e chiudere questa avventura con un argento in quattro senza è una bella soddisfazione. Una medaglia arrivata con rabbia e determinazione, e grazie al tempo che tutti i tecnici, soprattutto Marco Russo, hanno dedicato a noi”.
Volodymyr Kuflyk (RYCC Savoia, numero quattro): “Gara combattuta, siamo stati bravi a non farci staccare e a restare attaccati ai battistrada, poi ripresi quando nella seconda parte abbiamo cambiato passo, come preventivato. Grazie ai miei compagni e al RYCC Savoia”.


Quattro di coppia Under 23 maschile
Emanuele Giarri (CC Roma, capovoga)
: “E’ stata una annata particolare, anche e soprattutto dal punto di vista personale, e se oggi sono qui a commentare un’altra medaglia lo devo a Bruno Mascarenhas e Spartaco Barbo, che mi hanno supportato non solo per quanto riguarda il canottaggio, e poi agli amici e ai compagni di barca. Gustavo poi quest’anno mi è stato molto vicino, e devo dirgli grazie particolarmente. Della gara non posso che essere contento, andava molto bene in raduno a Pusiano e qui abbiamo raccolto i nostri frutti, nonostante alla fine non ci siamo presentati nella formazione che pensavamo di mettere assieme all’inizio di questa avventura”.
Lorenzo Gaione (CUS Torino, numero due): “Una finale dura nella quale abbiamo dato il massimo. Volevamo vincere, abbiamo lottato fino alla fine ma naturalmente anche gli altri volevano fare risultati e così è arrivato questo meritato argento. È stato un anno particolare che però mi ha regalato questo podio importante, dunque grazie a Mauro Tontodonati e a tutto il CUS Torino, a Spartaco Barbo e alla mia fidanzata Valentina”.
Gustavo Ferrio (CC Saturnia, numero tre): “La nostra intenzione era quella di partire forte per poi attaccare gli avversari sul passo, ma la Repubblica Ceca è stata brava a non farsi sorprendere. Un risultato, questo argento, che comunque mi soddisfa. Ringrazio Bianca, se sono qui lo devo a lei e anche se abbiamo intrapreso strade diverse è stata molto importante e vicina nel mio percorso. Grazie poi al CC Saturnia, a Spartaco e a tutti i miei compagni di squadra”.
Riccardo Mattana (Idroscalo Club, numero quattro): “La partenza è stata forte, poi ci siamo assestati su un buon passo, con la Bielorussia che ci teneva e noi che controllavamo i cechi per non farli andare via. Non è stato facile, tirava un vento forte e le raffiche ci hanno messo a dura prova, e ci è voluta tutta la nostra forza per ottenere questo grande risultato, che dedico alla mia famiglia, all’Idroscalo Club e al mio allenatore, a Spartaco, alla mia fidanzata e a Gustavo”.


Quattro di coppia Pesi Leggeri femminile
Arianna Passini (Moltrasio, capovoga)
: “Non siamo partite benissimo, poi grazie al passo e alla fiducia reciproca ce l’abbiamo fatta. Volevo questo: che le mie compagne si fidassero di me come io mi fidavo di loro. Questo ci ha permesso di recuperare qualche intoppo iniziale e andare a vincere. Grazie quindi a loro che mi hanno seguita, alla mia famiglia e a Leonardo Antonini”.
Ilaria Corazza (SC Ausonia, numero due): “Grazie alle mie compagne, alla mia famiglia, al mio fidanzato Antonio Cascone e a Leonardo Antonini. Ci abbiamo creduto, non se lo aspettava nessuno. È stata un’impresa”.
Bianca Saffirio (Esperia Torino, numero tre): “Tutto è filato liscio, sapevamo cosa fare a occhi chiusi, non mi sono mai sentita così a mio agio in una finale di questo livello. Grazie a Roberto Romanini, il mio allenatore all’Esperia, alla mia famiglia, a Pietro e a Emma”.
Sara Borghi (Gavirate, numero quattro): “Abbiamo fatto la gara sulla Germania, è assieme che ci abbiamo creduto ottenendo così questo risultato straordinario. Grazie a loro tre che mi hanno permesso di salire sul podio, alla mia famiglia, al mio ragazzo e a tutti i miei amici”.


Doppio Under 23 femminile
Alessandra Montesano (Fiamme Gialle, capovoga)
: “Sono contenta, abbiamo fatto la nostra gara e siamo state brave a mantenere la concentrazione solo su noi stesse, senza farci condizionare da ciò che accadeva al di fuori. Abbiamo fatto una prima parte normale, poi è iniziata un’altra gara e da metà alla fine ho sentito che eravamo potenti e che la barca scorreva bene. Ci siamo prese quello per cui eravamo venute qui. Ringrazio Clara, una sicurezza, di lei mi fido ciecamente; le Fiamme Gialle, che mi supportano e sopportano, e tutto lo staff dei medici, qui e a casa, dal fisioterapista Diego Marutti a Jimmy Soliman, il nutrizionista che mi segue e che mi sta dando una spinta in più nel raggiungere i miei obiettivi”.
Clara Guerra (Fiamme Gialle, numero due): “Sono molto contenta. Abbiamo insistito noi con il DT Cattaneo per venire qui a gareggiare, avevamo tanta voglia di tornare a competere e sapevamo di poter fare risultato. Ieri siamo state sfortunate, ma la Romania era comunque imprendibile, sono felice di aver concluso la mia carriera da Under 23 con questa medaglia, conquistata per di più in coppia con Alessandra, grande compagna di barca. Grazie alle Fiamme Gialle, alla mia famiglia e al mio fidanzato Lello”.


Doppio Pesi Leggeri femminile
Silvia Crosio (SC Amici del Fiume, capovoga)
: “Aver disputato solo la preliminary race ieri non ci permetteva di sapere con chi avevamo a che fare in finale, perché non sapevamo come avevano affrontato la gara preliminare. La prima parte di gara abbiamo controllato che nessuna andasse via, poi ai mille metri Giulia ha chiamato il via e ce ne siamo andate noi. Grazie al mio allenatore Paolo Braida e alla FIC, che ci ha permesso di fare il raduno e di venire a gareggiare in questa difficile situazione”.
Giulia Mignemi (CT Aetna, numero due): “Avremmo preferito fare la batteria per sapere con chi dovevamo misurarci, ma è andata bene lo stesso. Questa per noi è stata una rivincita, insieme in doppio eravamo arrivate quarte ai Mondiali Junior del 2017, e guarda caso allora c’era l’Irlanda con il medesimo equipaggio! Grazie a mamma e papà, alla Federazione e a tutto lo staff tecnico, da Benedetto Vitale ai suoi collaboratori. Grazie a Fabrizio Quaglino che ci ha letteralmente coccolate in raduno a Pusiano e un saluto alla SC Corgeno, dove mi alleno regolarmente. Una dedica speciale va invece al mio cane Byron”.


Singolo Under 23 maschile
Nicolò Carucci (Gavirate)
: “Emozione stupenda, faccio fatica a trovare le parole. Vincere una gara di questo livello in singolo era un mio sogno. Sono tante le persone che devo ringraziare. Non faccio nomi perché sono troppi. Persone che mi sono state vicine nella difficoltà, quando non ero sicuro dei miei mezzi. Sono contento e ringrazio anche me stesso. Ho voluto molto questo risultato, e l’ho ottenuto. Non da solo però. Questa è una vittoria di gruppo, cercata da me e dalle persone che mi sono attorno. Grazie alla Federazione e a tutta la squadra, al mio allenatore Giovanni Calabrese, alla famiglia e agli amici. Questo è solo l’inizio, sono ancora giovane e spero di avere nuove occasioni per ottenere ancora risultati. Sulla gara ho poco da dire, è stata una magia, ogni colpo sembrava perfetto e a ogni colpo ero sempre più felice. Tutto è andato come avevo sognato che andasse”.


Otto Under 23 maschile
Giovanni Codato (Gavirate, capovoga)
: “E’ stata una gara entusiasmante, mi stupisco di quanto abbiamo fatto lavorando tutti come una squadra. Il duro lavoro ripaga sempre, e oggi ne è stata la dimostrazione. Non finirò mai di ringraziare i miei compagni, che mi hanno sempre sostenuto in questa bellissima avventura”.
Paolo Covini (Gavirate, numero due): “Dovevamo essere la sorpresa dell’Europeo e così è stato. Abbiamo fatto una grande gara, avevamo la consapevolezza di poter raggiungere questo obiettivo. Volevamo una medaglia più di ogni altra cosa, e questo è stato il risultato, raggiunto dando tutto. È stata davvero una giornata emozionante”.
Antonio Cascone (RYCC Savoia, numero tre): “La finale è stata veramente dura, ma è questo che l’ha resa memorabile: abbiamo fatto la migliore gara che potessimo fare. Siamo stati tutti e nove determinati sin dal primo momento, e sulla gara non c’è altro da aggiungere, è andato tutto bene ed è tempo dei ringraziamenti. In primo luogo tutto lo staff tecnico della Nazionale, che ha sempre creduto in noi. Il ringraziamento più grande va poi alla mia famiglia, a mio padre e mia madre che mi hanno sempre dato e ancora oggi danno la possibilità di inseguire i miei sogni. Grazie alla mia ragazza Ilaria, che mi ha sostenuto in prima persona credendo in me più di quanto non facessi io, e con la quale ho condiviso questa fantastica esperienza. È a tutti loro che dedico questo risultato”.
Davide Verità (AC Monate, numero quattro): “E’ stata una gara molto combattuta, ero sempre concentrato sulla palata per poter fare la mia migliore prestazione possibile. Se devo trovare una pecca dico la chiusura, perché è proprio negli ultimi metri che la Romania ci ha sfilati, ma sono contento perché erano una barca forte e abbiamo dato loro filo da torcere”.
Andrea Carando (SC Cerea, numero cinque): “Come equipaggio siamo contenti di questo risultato, anche se rimane un po’ di amaro in bocca per un argento mancato davvero di un soffio. Tirando le somme tuttavia, e pensando al poco tempo avuto a disposizione per preparare questa barca, anche rispetto ad altre nazioni che sull’otto stanno mesi e mesi per trovare la formula migliore, penso che sia un grande risultato e per questo non c’è alcun rimorso. Per me, questa medaglia rappresenta una grande rivalsa dopo anni di sacrifici e molte delusioni, e dopo il periodo di grande incertezza caratterizzato dal Covid che abbiamo passato. Per aspera ad astra”.
Edoardo Benini (VVF Tomei, numero otto): “La partenza è stata abbastanza buona, siamo riusciti a mantenere il contatto con gli avversari e poi sul passo abbiamo martellato forte fino a raggiungere la seconda posizione. Nel finale, la Romania ha chiuso più forte di noi e ha avuto la meglio, ma nulla toglie alla nostra grande gara. Siamo contenti e felici per il risultato ottenuto da questo grande otto”.
Emanuele Capponi (Fiamme Gialle, timoniere): “Siamo stati protagonisti di una finale molto combattuta fin dal primo colpo con i grandi candidati alle medaglie come Olanda, Germania e Romania. Ci siamo presi il bronzo, abbiamo dato il massimo e siamo contenti della nostra prestazione”.


Quattro con Under 23 maschile
Davide Comini (Moltrasio, capovoga)
: “E’ stato un Europeo strano, siamo partiti male ma poi in finale ci siamo riscattati. Ringrazio la mia famiglia, gli allenatori in Nazionale e i tecnici della Moltrasio”.
Jacopo Frigerio (SC Lario, numero due): “E’ stato un inizio di Europeo un po’ travagliato dal momento che le prime gare non erano andate proprio come ci aspettavamo. Grazie però alla fiducia degli allenatori in primis e poi di noi stessi, siamo riusciti a tirare fuori una grande gara e questo splendido argento. Ringrazio la mia famiglia e gli allenatori e dedico questa medaglia alle mie due nonne”.
Aniello Sabbatino (RYCC Savoia, numero tre): “Io ringrazio innanzitutto la Federazione che ha creduto in noi, il Gruppo Olimpico al quale siamo stati aggregati e che ci ha dato tanta forza e tanta fiducia, Enrico D’Aniello che ci ha motivati e infine la mia famiglia e la mia ragazza per il loro supporto”.
Matteo Della Valle (Moltrasio, numero quattro): “Dalle stalle siamo risaliti alle stelle, sintetizzo così questo Europeo dopo la giornata di ieri. Siamo riusciti a risalire e a conquistare una bellissima medaglia, al di là del colore. Ringrazio tutte le persone fantastiche conosciute nell’ultimo periodo e sempre forza azzurri”.
Filippo Wiesenfeld (CC Saturnia, timoniere): “Abbiamo disputato una finale come si deve, con grande grinta. Ringrazio per questo Spartaco, che crede sempre in noi, e la mia famiglia che mi ha seguito da casa. Sono contento di aver scalato un gradino del podio dopo due medaglie di bronzo consecutive ai Mondiali”.

Speciale Campionati Europei Under23 – Duisburg