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Franco Cattaneo: obiettivo mondiali passando per gli appuntamenti  internazionali

martedì 16 Aprile 2013

Franco Cattaneo: obiettivo mondiali passando per gli appuntamenti  internazionali

ROMA, 16 aprile 2013 – Il Caposettore della coppia, e coordinatore della squadra nazionale, Franco Cattaneo, alla luce dei risultati ottenuti nella TRio 2016 dagli atleti testati durante i tre raduni nazionali, e in vista dell’imminente Memorial “Paolo d’Aloja”, illustra i progressi fatti dagli atleti protagonisti delle gare di Piediluco e, per quanto possibile, traccia il percorso della squadra in vista dei prossimi appuntamenti europei e mondiali. Gli abbiamo chiesto quali sono state le sue impressioni dopo la prima TRio 2016, e Cattaneo ha risposto che: “Le impressioni sono state ottime. Tra i ragazzi e le ragazze che si sono cimentati nella TRio 2016, pochi avevano già avuto esperienze di questo tipo di gara, segno questo che la squadra è giovane. Nonostante tutto si sono impegnati al massimo con grande determinazione ed efficacia. Quello che noi cercavamo era di farli competere in ogni specialità e così è stato. Hanno compreso bene come si affronta una competizione del genere, peraltro di alto livello”.

Chiariamo quali sono gli scopi della TRio? “Questi Trials servono alla direzione tecnica per avere un quadro complessivo in merito alle forze a disposizione. La competizione nelle barche corte è funzionale ad avere informazioni sulla condizione fisica e tecnica degli atleti. Solo in questo modo possiamo testare la reale efficacia di ogni equipaggio. Vorrei chiarire un punto a questo proposito: in Italia abbiamo pochi atleti di alto livello e dobbiamo per forza metterli insieme per fare in modo che possano competere nelle barche lunghe quali il quattro di coppia e l’otto. Sono prove che, durante i Trials, sono sempre in evoluzione poiché in base ai risultati si effettuano ulteriori valutazioni tecniche mettendo in acqua nuove formazioni di quattro di coppia e otto fuoriscalmo. Queste si scontreranno nuovamente per trovare l’equipaggio migliore e più combattivo. Con questo tipo di gare abbiamo avuto, infatti, indicazioni positive sia per quanto riguarda il quattro di coppia e sia per l’otto e sono convinto che siamo sulla strada giusta per la loro definizione”.

Ormai il Memorial d’Aloja è alle porte. Come si contestualizza questa gara internazionale nel quadro della preparazione? “I nostri obiettivi sono i campionati del mondo, di conseguenza tutte le gare che noi faremo, dal Memorial d’Aloja in poi, sono competizioni di preparazione e valutazione degli uomini e delle donne che andranno a comporre la squadra azzurra. Dopo aver preparato gli atleti e le atlete durante i raduni e dopo averli visti all’opera nella TRio 2016, abbiamo formato degli equipaggi e in qualche specialità anche più di qualcuno. Il Memorial d’Aloja sarà un’ulteriore verifica dove poter testare questo primo lavoro. Sarà importante perché avremo anche la possibilità di un confronto a livello internazionale. Da questa manifestazione trarremo le indicazioni necessarie per rivedere quegli equipaggi che non avessero conseguito un risultato positivo. Stessa impostazione sarà seguita anche al termine del campionato Europeo e della coppa del mondo di Lucerna, fino ad avere le indicazioni quanto più ampie possibili per arrivare alla definizione della squadra che possa partecipare nel migliore dei modi agli appuntamenti clou della stagione agonistica, che sono i Campionati del Mondo di ogni categoria”.