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Il COL dei Mondiali Coastal di Bari protesta per le scelte della Regione  Puglia

sabato 14 Gennaio 2012

Il COL dei Mondiali Coastal di Bari protesta per le scelte della Regione  Puglia

ROMA, 14 gennaio 2012 – Cinquecento canottieri provenienti da diciannove nazioni, accompagnatori ed addetti ai lavori per mille presenze complessive, un consenso senza precedenti presso la federazione internazionale: il lustro conferito all’intera regione dal Mondiale barese di Coastal Rowing dello scorso ottobre non è stato tuttavia tenuto in debito conto dalla Regione Puglia. Come si evince dai criteri adottati nelle delibere dirigenziali di ripartizione dei contributi regionali per lo sport, alcuna attenzione è stata riservata per gli eventi di maggiore richiamo e di sicura visibilità per il territorio pugliese, compresa la rassegna iridata di canottaggio costiero.

Si è compiuta una mera ripartizione matematica per gli eventi organizzati nella nostra Regione, senza tener conto del peso specifico di ciascuno di essi – osserva il Presidente del Comitato Organizzatore, Giuseppe Seccia – La scelta dei contributi a pioggia destina un contentino per tutti, allargando forse la base del consenso, ma non premia gli eventi che possano davvero promuovere la Regione Puglia nel mondo. E questo amareggia quanti hanno profuso tanti sforzi per offrire al nostro territorio una simile vetrina”.

Dura la protesta espressa a riguardo dal presidente del CONI Puglia Elio Sannicandro, che ha inviato al presidente della Regione Nichi Vendola e all’assessore allo Sport Maria Campese la lettera di seguito pubblicata.
Premesso che le politiche sportive regionali avrebbero una rilevante potenzialità se ispirate ad un progetto complessivo ed integrato di carattere educativo e culturale e potrebbero contribuire sensibilmente all’attrattività turistica ed alla crescita economica della nostra regione, mi permetto di segnalare, ancora una volta, una modalità del tutto distorta ed inadeguata seguita dal competente ufficio regionale nelle ripartizioni dei contributi per le manifestazioni ed attività sportive.
Infatti la determinazione dirigenziale n. 216/2011 evidenzia che non sono state seguite le “Linee guida sulla programmazione dello sport per tutti – Direttive sui criteri e modalità di attuazione della L.R. n. 33/06” che indicano i criteri sulla base dei quali distinguere fra manifestazioni agonistiche e manifestazioni promozionali per poi graduare i contributi in relazione al livello di eccellenza, alla rilevanza mediatica e sportiva, alle caratteristiche dei partecipanti, alla durata ed al numero degli stessi, ecc.
Questi criteri sarebbero finalizzati a distinguere la qualità degli interventi per favorire criteri di merito e coerenza con gli interessi generali della collettività pugliese e della Regione Puglia in relazione ai fattori di crescita dello sport.
A pag. 4 della determinazione si rileva, per la stessa ammissione dei redattori, non aver seguito alcun criterio meritocratico ma di aver proceduto arbitrariamente ad una divisione pseudo matematica delle esigue risorse economiche rispetto al numero di richieste, mostrando disinteresse e mancanza di conoscenza della complessità ed articolazione del mondo sportivo.
Cosicché l’effetto di tali scelte hanno determinato un esito del tutto distorto secondo cui manifestazioni di indubbia importanza culturale e mediatica come, ad esempio, i Campionati Mondiali di Canottaggio o i Campionati del Mediterraneo di Karate o i Campionati Italiani di Ginnastica sono risultati fortemente penalizzati (contributi risibili o addirittura esclusi dal contributo regionale).
Per quanto riguarda invece la determinazione dirigenziale n. 162/2011 riguardante l’attribuzione di contributi regionali per l’attività annuale, si è ripetuta la futile modalità di elargizione a pioggia del tutto inutile per lo sviluppo dello sport in quanto contributi di poche centinaia di euro, distribuiti “a casaccio” a 479 società sportive non producono alcuna crescita né promozione delle politiche sportive regionali, ma comportano un inutile spreco e movimento di carte tra società sportive ed uffici regionali.
Nonostante il CONI in rappresentanza del mondo sportivo e la stessa Consulta regionale dello sport abbiano sollecitato più volte la Regione ad un utilizzo più razionale e proficuo delle scarse risorse disponibili, si è ancora una volta perpetrato un modo burocratico ed inefficace di gestione del denaro pubblico.

Sicuro dell’attenzione che vorrete porre a queste osservazioni, vi confermo la nostra disponibilità ad una collaborazione piena con la Regione Puglia, nello spirito che ci accomuna per l’amore verso il nostro fantastico territorio.

Ufficio Stampa COL Bari 2011