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Marco Di Costanzo, Non ci siamo mai montati la testa

mercoledì 25 Agosto 2010

Marco Di Costanzo, Non ci siamo mai montati la testa

ROMA, 25 agosto 2010 – Emozioni diverse, emozioni contrastanti nel 2010 di Marco Di Costanzo. Le gare nazionali, il Memorial D’Aloja, il Mondiale, l’Olimpiade giovanile: chilometri e chilometri, in acqua, in terra e in cielo, per il vogatore del Posillipo che analizza la propria stagione in modo sereno e senza dimenticarsi di ringraziare chi lo ha sempre accompagnato lungo percorsi a volte insidiosi e difficili.

“Dal mio punto di vista posso dire che è andato tutto molto bene perché sono partito ad inizio stagione senza avere un compagno valido per poter affrontare gare ad alto livello. Poi è nato il due senza assieme a Bernardo Nannini. Praticamente dal nulla. Eppure siamo subito diventati grandi amici entrando in grande sintonia. Non ci siamo allenati molto insieme, complici anche le distanze, ma immediatamente noi ed i nostri tecnici abbiamo capito di essere competitivi. Abbiamo vinto il primo perché io e Berny avevamo tanta voglia di dimostrare il nostro valore a chi credeva in noi e noi volevamo ricambiarli vincendo. Non ci siamo mai montati la testa, forse è questo la ragione che siamo riusciti a confermarci per ben quattro volte”.

Dai trionfi in campo nazionale al raduno preparatorio per i Mondiali.
“Mi sono presentato al raduno di quest’anno con il bagaglio d’esperienza del 2009. Se l’anno scorso ero aiutato dai più esperti, quest’anno sapevo che dovevo aiutare io chi si trovava per la prima volta a preparare un Mondiale nei momenti di maggiore difficoltà. Piediluco è un ottimo posto per allenarsi e tutti noi abbiamo dato il massimo”.

Poi ci sono le lacrime, le avvolgenti lacrime di Racice che gli impediscono di sorridere in premiazione tanto è grande la delusione.
“Non ricordo la gara come una cosa piacevole, non è andata come volevamo e non mi riferisco alla posizione. Semplicemente quello non era il nostro otto: volevo finire la gara sentendo che tutti avevamo dato il massimo ma non era così e all’arrivo avevo una rabbia dentro incredibile. Non volevo rovinare la festa alle new entry della barca ma, dopo dieci secondi, non sono riuscito a trattenermi. Approfitto, quindi, di questa occasione per inviare nuovamente la mie scuse a chi ho rovinato la festa perché comunque arrivare terzi a un Mondiale in otto non è una cosa da tutti i giorni”.

Singapore: parentesi fugace e difficile allo stesso tempo sotto il profilo agonistico ma formativa sotto tutti gli altri aspetti. “Io e Berny ci siamo trovati in difficoltà dopo una preparazione di quasi 2 mesi nell’otto e siamo arrivati alle Olimpiadi completamente lontani da quel due senza visto in inverno. Anche qui penso di aver trovato situazioni importanti, tappe significative nell’ottica della maturazione di un atleta. Si  è avverato un sogno quello di partecipare alle Olimpiadi, anche se giovanili. Adesso io e Berny siamo al villaggio olimpico dove ogni giorno incontriamo ragazzi di tutte le nazione ma soprattutto di tutti gli sport e il confronto tra noi è davvero stimolante”.

Tra poco le valigie per l’Italia. “Inizierò ad allenarmi per i Tricolori Juniores e poi vedremo…”. Si torna in famiglia, al Posillipo. “La prima persona in assoluto che voglio ringraziare è Raffaele Polzella, mio allenatore al Posillipo e in Nazionale. Con lui condivido veramente tante cose e se oggi ho due medaglie di bronzo in bacheca e il ricordo di una partecipazione alle prime olimpiadi giovanili il 50% lo devo solo a lui. E’ una persona straordinaria. Poi voglio ringraziare Mimmo Perna. Se Lello è un fratello, Mimmo è un secondo padre. Anche a lui devo tanto, è un allenatore che non si fa fuggire nulla. Non dimenticherò mai quando alla mia festa dei 18 anni a sorpresa è arrivato per farmi gli auguri. L’ultima persona che voglio ringraziare è il mio socio di barca Bernardo Nannini, ragazzo e atleta straordinario. Ormai siamo grandi amici anche le nostre famiglie ormai si conoscono bene. Grazie Berny, difficilmente dimenticherò i momenti passati assieme quest’anno”.

Nelle immagini: Nannini e Di Costanzo sul podio del Memorial d’Aloja 2010; l’otto junior festeggia ai Mondiali di Brive 2009; le lacrime dell’otto azzurro a Racice 2010; Nannini e Di Costanzo a Singapore 2010.