News

Intervista ad Andrea Bonesi

lunedì 4 Maggio 2009

Intervista ad Andrea Bonesi

Intervista ad Andrea Bonesi XINJIN, 04 maggio 2009 – La parte sportiva della spedizione lombarda cinese si è conclusa questa mattina. Tre le prove che hanno impegnato gli atleti. Per conoscere la vera verità ci immergiamo sull’equipaggio intervistando un atleta del lago di Como: Andrea Bonesi. Andrea, tesserato per la Canottieri Menaggio, ha grandi sogni nel cassetto e il suo quarto posto nella specialità del singolo senior al Primo Meeting Nazionale lo fa ben sperare.

Essere dall’altra parte del mondo, opinioni sul canottaggio da questo punto di vista.
Anche se siamo dall’altra parte del mondo mi accorgo che l’anima del canottaggio è sempre la stessa e lo spirito con il quale si affrontano le regate è il solito: l’amicizia. Ci sono tante nazioni e non è stato difficile conoscere tutti gli atleti. Anche loro hanno il nostro stesso spirito, divertirsi fuori dall’acqua ma impegnarsi al massimo in gara.

A proposito di gare, tu ne hai fatte ben tre. Partiamo dalla prima, quella disputata al remoergometro: quarto posto.
È stata una esperienza diversa rispetto alle altre gare di remo ergometro. È stata organizzata dagli atleti con lo scopo di divertirsi accantonando lo spirito agonistico. Due remo ergometri affiancati e la tifoseria dietro la schiena ad incitare il compagno con la propria lingua madre. Non è stata la mia migliore prestazione, ma sono contento di aver avuto la possibilità di confrontarmi con atleti di altre nazioni.

Due gare anche a bordo dell’ammiraglia, raccontaci le sensazioni provate in barca.
Speravo di raccogliere qualcosa di più, è difficile che mi accontenti. Valutando però la realtà mi sono accordo che il nostro valore non poteva che essere quello, gli altri erano superiori. Le barca nel complesso non era male, sicuramente meglio la seconda giornata.

Cosa porterai con te da questa esperienza
La realtà e la cultura cinese a noi sconosciuta e lontana dai nostri schemi. Tra i ricordi indelebili sicuramente anche i grandi gesti fatti dagli atleti delle altre nazioni. Sono state giornate di continui confronti, sono certo di aver imparato qualcosa.

Ora, per concludere, lancia un appello al canottaggio italiano.
Sarebbe bello che queste occasioni diventassero tradizione e motivo di stimolo per tutti gli atleti italiani. Queste esperienze non sono una pausa tra gli appuntamenti italiani ma un momento di incontro e confronto con le realtà mondiali.

Luca Broggini
Uff. Stampa FIC Lombardia.