Comunicato Stampa
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ROMA, 8 aprile 2008 – Lo potremo ammirare sulle acque di Piediluco in occasione del prossimo Memorial Paolo d’Aloja, dove verrà appositamente per testare la sua barca, il 2 senza insieme a Jakub Makovicka, in vista della gara finale di qualificazione di Poznan, Polonia, dove sarà a caccia della sua 6a Olimpiade. – Dal punto di vista fisico che differenza c’è tra il praticare ad alti livelli il canottaggio a 20 anni e praticarlo a 40? - Dai Giochi di Seoul 1988 dove scese in gara nel quattro di coppia, l’abbiamo vista sempre remare di coppia (singolo, doppio, quadruplo). Inaspettatamente ai Campionati europei del 2007 di Poznan l’abbiamo trovata invece sull’otto: specialità nella quale, peraltro, ha vinto il titolo. Mentre al prossimo Memorial d’Aloja salirà a bordo del 2 senza. Perché si è dato alla vogata di punta? Preferisce la punta o la coppia? – La specialità del 2 senza è considerata in assoluto la più tecnica. Lei che ne pensa in proposito? Come si sente su questa barca? – Cosa vede nel suo futuro, prossimo e lontano? LA SCHEDA Detto da lui in passato: “Mio padre (Vaclav, come lui e come suo figlio) vanta due partecipazioni olimpiche: nel 1960 e nel 1964, farmi praticare sport è stato la cosa più ovvia e a 13 anni dopo varie discipline ho iniziato con il canottaggio… Mi piace molto la natura e la vita all’aria aperta, mi considero un ottimo riparatore di macchinari agricoli… Nel canottaggio non ho mai sottovalutato i miei rivali ma ho sempre gareggiato puntando alla vittoria… Ritengo i momenti negativi preziosi perché sono quelli dai quali si può imparare di più… Due sono stati gli idoli ai quali mi sono ispirato e che reputo tra coloro che hanno reso il canottaggio uno sport grandioso: Steve Redgrave e Thomas Lange… Mi diverte molto Mr. Bean, è ottimo per rilassarsi… Foto Mimmo Perna © e Claudio Cecchin © – cliccare sulle immagini per ingrandirle |
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