Comunicato Stampa
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di Enrico Tonali TERNI, 11 aprile 2008 – “Un avvenimento, il Memorial d’Aloja, sempre fortemente voluto dalla nostra Città, ormai consolidato da una lunga tradizione e con numeri che ogni anno di più dimostrano quanto il canottaggio ci interessi”. Paolo Raffaelli, sindaco di Terni, ha riaffermato – nella conferenza stampa tenuta oggi a palazzo Spada, sede del Comune del capoluogo umbro – la stima e l’affetto che, dopo trent’anni di presenza del remo azzurro a Piediluco, lega la città dell’acciaio al nostro sport. Nel seicentesco salone affrescato con la vittoria a Lepanto della flotta cristiana su quella ottomana e che oggi ospita la sala consilare, si sono alternati al microfono il presidente del Comitato Organizzatore del 22° Memorial Paolo d’Aloja Giuseppe Boccolini (“il nostro attaccamento al canottaggio vogliamo che duri per sempre, nonostante alcuni attacchi velenosi”), quello della FIC Renato Nicetto (“anche in questa edizione schiereremo una maxiflotta azzurra di oltre 50 imbarcazioni”), il responsabile del CONI Provinciale Massimo Carignani (“il Memorial è senz’altro l’avvenimento internazionale più importante per il nostro territorio”) ed infine il direttore tecnico della Federcanottaggio Andrea Coppola (“il team italiano gode di buona salute e la presenza quest’anno di importanti squadre straniere costituirà un ottimo primo test per questa importante stagione agonistica”). A margine dello sport – e dei numerosi attestati di simpatia ricevuti dal giornalista Gegè Maisto, cui domani sera verrà consegnato il Premio Mercanti a Villa Lago – il sindaco Raffaelli ha voluto puntualizzare due aspetti ecologici, legati al canottaggio. Il primo, la polemica innescata (gli “attacchi velenosi” citati da Boccolini) da un gruppo di cittadini di Piediluco contro il “disturbo” che le barche in allenamento al Centro Federale arrecherebbero alla fauna locale e che ha portato ad un intervento della Comunità Europea di cui si attendono le conclusioni, anche alla luce dell’esauriente documentazione a favore del remo fornita dagli enti locali interessati. Il secondo, la riconquistata balneabilità delle acque del lago di Piediluco dopo anni di divieto; e ciò grazie sia all’opera di bonifica ambientale (innescata pure dalla presenza dei canottieri) effettuata su alcuni apporti idrici, che alle nuove normative emanate, in proposito, dalla stessa Comunità Europea. Foto Stefano Grasso © |
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