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Comunicato Stampa

mercoledì 5 Marzo 2008

Comunicato Stampa

PECHINO 2008, DI LUCIO DALLA L’INNO AZZURRO

di Alessandra Rotili (ANSA)

ROMA, 5 marzo 2008 – I soldi sono meno, ma il Coni sogna un’Olimpiade all’insegna del più. Come ‘Casa Italia’, che a Pechino sarà più ‘grande, ospitale, aperta’. Ma la vera novità azzurra ai prossimi Giochi sarà la musica, con una voce olimpica d’eccezione ad accompagnare la spedizione azzurra: quella di Lucio Dalla. Il cantautore bolognese, che ha appena spento 65 candeline, ha infatti firmato l’inno ufficiale del Coni, il primo nella storia azzurra a cinque cerchi nato dall’idea di Radio Italia. Accompagnerà l’Italia fino alle Olimpiadi invernali di Vancouver. Finora Dalla aveva dato il suo contributo allo sport subendo il fascino dei motori: memorabili le note dedicate a Tazio Nuvolari, o a quelle del suo erede, Ayrton Senna, fino alla più recente ode a Valentino Rossi (‘Due dita sotto il cielò).

Ora il balzo nel mondo olimpico. “Mi auguro che questa canzone possa essere la colonna sonora di tante medaglie – le parole di Dalla in un audiomessaggio, durante la presentazione al Coni – Essere vicino al mondo dello sport mi lusinga tanto. Sono onorato di dare la voce alla nostra spedizione azzurra, spero di essere all’altezza di consegnare un bell’inno”. Insomma anche Dalla farà parte della spedizione, che sarà numericamente inferiore a quella di Atene (mancano diverse squadre, anche se sono ancora a caccia della qualificazione gli azzurri della pallanuoto e della pallavolo), ma sarà sotto l’egida dell’Italia team: ovvero il progetto triennale di marketing e comunicazione, una vera piattaforma integrata e gestita dall’advisor Octagon che ha stimato in 30 milioni di euro il valore commerciale del Coni fino al 2010. Al comitato olimpico va il minimo garantito di 12 mln a prescindere dai contratti di sponsorizzazione, arrivati alla soglia dei 24 il resto è al cinquanta per cento.

Sono sei le aziende partner di Italia team (Freddy, Intesa Sanpaolo, Ferrero, Consorzio Parmigiano Reggiano, Radio Italia e Sole 24 ore) e che contribuiscono alla realizzazione del progetto olimpico. Vetrina d’eccezione quella di Casa Italia, che per i Giochi del prossimo agosto, a 24 anni dal suo esordio alle Olimpiadi di Los Angeles, subirà un imponente restyling. Intanto la location: dopo aver visionato 18 sedi, è stato scelto il centro espositivo di Haidian Park, un’area di 400 ettari, di cui 8000 metri quadrati destinati all’area interna. Ospiterà tre zone: la principale, intitolata Piazza Italia, rappresenterà il made in Italy, con un allestimento scenografico di architettura rinascimentale. Per la casa Italia pechinese sono stati stanziati 950 mila euro (complessivamente anche per Vancouver e Pescara 2009 la cifra è di 2.700.000 euro), e l’obiettivo è di avere “una terrazza” sulla città, garantendo (e questa è una novità) l’apertura al pubblico la mattina. Ma sarà come al solito luogo di ritrovo per festeggiare le medaglie, e ospiterà sei concerti di artisti italiani. Uno show a cui dovranno corrispondere i risultati sportivi: “Ad oggi il 43% degli atleti qualificati è donna, insomma è uno sport azzurro ma con un rosa piuttosto intenso” ha detto il segretario generale, Raffaele Pagnozzi.

E anche sul doping il Coni annuncia il pugno duro: per Pechino oltre gli atleti dovranno firmare il protocollo anche tecnici e dirigenti. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci aspetta l’ennesimo “miracolo” della sua Italia. Le ambizioni a 150 giorni dal via sono alte, nonostante nelle casse i conti siano difficili da far quadrare. E Petrucci torna a pungere il governo per quei 74 milioni che mancano nel finanziamento proprio nell’anno olimpico: e il primo bersaglio è il ministro Giovanna Melandri. “Non voglio fare il pianto – le parole del presidente – Ma non si venga a dire che al Coni sono stati dati 450 milioni, perché ne mancano 74. La Melandri? Con il ministro ho raggiunto un accordo: sono in completo disaccordo sulla visione dello sport italiano. Rispetto le sue idee, ma non sono le mie”.

Parole inequivocabili sulla definitiva rottura dei rapporti con il ministero dello sport. Un grazie invece alla Rai (coprirà i Giochi con Rai due canale olimpico e 19 ore di trasmissione quotidiana), per ricucire uno strappo dopo l’acquisizione dei diritti per i prossimi Giochi da parte di Sky. “Il matrimonio con la Rai funziona, quanto a Sky sappiamo che non può trasmettere in chiaro”. A difendere mamma Rai il direttore di RaiSport, Massimo De Luca: “Non è con i canali tematici che si costruisce il sogno olimpico, capisco Petrucci che ringrazia la Rai perché riesce nell’intento di offrire a tutti, tutti gli sport, con la promozione vera dello sport italiano”. Polemiche ancora molte, ma il Coni pensa al bottino olimpico. A Pechino i soldi saranno meno, ma le medaglie, sperano in casa Azzurri, dovranno essere con il segno positivo. Per fare festa la musica è già pronta: canta Dalla.


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