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Comunicato Stampa

domenica 10 Febbraio 2008

Comunicato Stampa

Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze.

È il motto dello Special Olympics nazionale, associazione onlus che concepisce lo sport come mezzo per favorire la crescita personale, l’autonomia e la piena integrazione delle persone con disabilità intellettive.
A Torino nel corso della manifestazione di domenica mattina, si è svolta una delle prime manifestazioni di Special Olympics dedicata al canottaggio.
Per l’occasione abbiamo avuto modo di intrattenerci con Paolo Ramoni, ex campione del mondo pesi leggeri, ed oggi coordinatore nazionale di Special Olympics per il canottaggio.
Lo abbiamo incontrato domenica mattina al Caprera appena arrivato con due se atleti, Carla Giannotti e Clemente Furst, ed uno dei collaboratori, Centemero, un altro atleta ex-azzurro.
“Fino al 2001 il Comitato Paralimpico e Special Olympic erano due realtà all’interno di una medesima Associazione. 7 anni fa la spaccatura, con la netta ed importante divisione: Il Cip (Comitato Paralimpico), che si occupa dell’aspetto agonistico e che vede nei mondiali e nelle Paralimpiadi uno dei suoi obiettivi, e Special Olympics che concepisce lo sport come mezzo di integrazione. Ne sono una riprova l’organizzazione delle gare, dove S.O. prevede batterie soltanto per effettuare delle serie di finale più omogenee.
Il canottaggio si è affacciato a questa nuova concezione dello sport riservata ai disabili intellettivi nel 2004. Dapprima con l’Indoor Rowing nel quale veniva favorito soprattutto l’aspetto ludico cercando l’autonomia del movimento. L’anno successivo avveniva il passo importante nel portare i disabili a salire in barca ed a percorrere brevi tratti remando. Il 2008 finalmente gli S.O.del canottaggio allo loro prima trasferta: Torino, completata dalla prova dimostrativa che hanno effettuato domenica mattina sul Po.”
A Roma il canottaggio di S.O. è diffuso un po’ in tutte le società, ma questo tipo di attività si sta diffondendo anche in altre città, compresa Torino.
Special Olympics Italia promuove lo sport integrato, nel canottaggio in particolare, le uscite, come anche le manifestazioni vedono ai carrelli delle barche a 2 o a 4 vogatori metà atleti disabili, e l’altra metodi atleti normodotati che fungono da supporto.
A Torino domenica mattina sono scesi in acqua 5 yole a 4, 3 gig, 2 doppi e 2 dragon boat.
Un bel successo!
Oltre alle persone sopraccitate,altri personaggi che in passato hanno dato un loro importante contributo al canottaggio italiano, si stanno prodigando per Special Olympics: De Crescenzo, Gilberto Moretti e Bianca Steinleitner, presenti a Torino al timone o ai emi delleyole.


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