Comunicato Stampa
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MILANO, 31 gennaio 2008 – Nel 1968 Papa Paolo VI prese una decisione clamorosa: l’istituzione di una commissione pontificia per abrogare, dal codice penale vaticano, la pena di morte, ancora in vigore dai tempi dello Stato Pontificio. Il codice penale italiano aveva ancora un articolo che, in caso in infedeltà coniugale, prescriveva l’impunità per il marito adultero e la galera per la moglie fedifraga. Quarant’anni fa: storicamente è l’altro ieri.
SENSALI E TERREMOTO – In quel 1968 non c’era soltanto il movimento degli studenti. Ci fu il terremoto del Belice. Ci fu l’enciclica Humanae vitae che proclamava il no alla pillola anticoncezionale. C’erano ancora i sensali di matrimoni: un fenomeno tutt’altro che circoscritto al Sud d’Italia. C’era il «commercio» dei mutuati da parte dei medici della mutua. C’era un paese che – nelle lettere al settimanale L’Europeo – descriveva la famiglia dall’interno, con squarci impressionanti di violenza, cecità e sordità che sembrano, purtroppo, attualissimi. DAI CATTOLICI RIBELLI AL MAGGIO FRANCESE – C’erano i «cattolici del dissenso» che volevano richiamare la Chiesa a comportamenti più evangelici (forse non fu un caso che la prima occupazione universitaria fu proprio alla Università Cattolica di Milano, nel novembre 1967). E ci furono gli assassinii di Bob Kennedy e Martin Luther King, l’invasione della Cecoslovacchia, la guerra del Vietnam, il maggio francese e la tragica vicenda di Rudi Dutschke a Berlino. Nella foto: La copertina del nuovo numero de L’Europeo FONTE: CORRIERE DELLA SERA |
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