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Edoardo Margheri, Riparto con maggiore convinzione

mercoledì 4 Agosto 2010

Edoardo Margheri, Riparto con maggiore convinzione

RACICE, 04 agosto 2010 – E sono due! Per Edoardo Margheri si riaprono le porte del Mondiale Junior, nuovamente nel settore di coppia: dal quadruplo a capovoga del doppio, il partner è il finanziere Emanuele Ferraiuolo.

Si riparte, stavolta con più convinzione ed esperienza rispetto al 2009 – spiega il diciottenne di Calcinaia (tesserato Baldesio) – Ho voglia di rifarmi dopo Brive, rimasi molto deluso per aver perso la qualificazione alla finale in quel modo: a 200 metri dal traguardo precedevamo i quarti di mezza barca, ci siamo fatti sorprendere dal serrate di Argentina e Olanda”.

A Racice niente brividi d’emozione, questo è sicuro. Del resto non ci sarà più l’effetto “prima volta”, quel ghiaccio da rompere per potersi esprimere secondo le proprie reali potenzialità. “Un’atmosfera mai vissuta, un mondo nuovo per me ed i miei compagni di squadra dopo anni di Meeting e Campionati Italiani: non puoi non emozionarti quando ti senti chiamare per il primo allineamento, quando leggi la scritta Italia e, con un’occhiata fuori dalla barca, osservi le pale tricolori…”.

Agrodolce: questo l’aggettivo più calzante per definire il primo Mondiale.
E’ vero, niente finale ma ci siamo comunque piazzati al settimo posto: io, Michele Manzoli, Elio Xibilia e Simone Macrì formavamo comunque un equipaggio molto giovane. Vincere la finale B è stato comunque un motivo di soddisfazione per me che ero entrato nel giro azzurro dopo aver realizzato una bella doppietta al Memorial D’Aloja e dopo aver conquistato la medaglia d’argento alla seconda regata nazionale insieme a Michele”.

Lui e Manzoli, un inverno gomito a gomito a Cremona per migliorarsi insieme sotto gli attenti occhi di Giancarlo Romagnoli. Diventare un canottiere più forte vale due ore e mezza di macchina tutti i sabati (Calcinaia-Cremona) e tutte le domeniche (Cremona-Calcinaia). “A Calcinaia mi allenavo sempre in singolo e io avevo voglia di fare finalmente squadra: potevo farla con Michele e così è stato perché io e lui ci completiamo a vicenda. Insieme abbiamo vinto la selezione per i Mondiali, poi lui è salito sul quattro di coppia. Adesso sto vivendo questa nuova avventura con Emanuele: nell’ultimo mese ci siamo conosciuti meglio, negli ultimi giorni la barca ha registrato segnali di crescita importanti”.

Domani gli “squili di trombe” per il via al Mondiale, appuntamento a cui Edo non pensava in quell’inverno del 2001 quando si avvicinò al canottaggio seguendo una regata disputata da suo cugino. “Ero grasso, dovevo per forza cimentarmi in uno sport che mi permettesse di curare bene il mio fisico. Ricordo la paura delle prime uscite in singolo, mi “cappottai” a febbraio in una giornata freddissima. Da quel giorno non ebbi più paura”.
 
 

Nelle immagini (Detlev Seyb ©): Edoardo Margheri; Edoardo Margheri sul 4 di coppia a Brive 2009