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Scritta la storia: l’oro europeo del quattro con PR3 Mix

sabato 14 Novembre 2020

Scritta la storia: l’oro europeo del quattro con PR3 Mix


ROMA, 14 novembre 2020 – Veri e propri protagonisti delle medaglie azzurre agli Europei, disputatisi in questa travagliata stagione sportiva, sono stati gli alfieri del quattro con PR3 misto, ovvero Greta Elizabeth Muti (SC Olona 1894), Lorenzo Bernard (SC Armida), Alessandro Brancato (RYCC Savoia), Cristina Scazzosi (SC Lago d’Orta) e la timoniera Lorena Fuina (SC Rumon). Per il pararowing è stato il primo appuntamento Continentale in assoluto – non esisteva questo appuntamento per il pararowing – e il quintetto azzurro, agli ordini del capoallenatore del settore, Giovanni Santaniello, ha infatti scritto un importante pezzo nella storia del paracanottaggio conquistando, a Poznan (Polonia) il primo oro europeo nella specialità dell’ammiraglia. Un risultato notevole, che li proietta dritti verso la Paralimpiade di Tokyo, dove arriveranno sulle ali del bronzo iridato conquistato lo scarso anno ai Mondiali di Linz e che valse, per l’appunto, la carta paralimpica. La vittoria continentale conseguita in Polonia, per la capovoga Greta Elizabeth Muti sarà da ricordare non solo per il successo, ma anche per il particolare contesto dovuto alla pandemia. Un contesto che però ha soddisfatto l’azzurra, impegnata tra l’altro nel corso della fase 1 dell’epidemia in varie ricerche sul Covid-19 per la Regione Toscana, dove vive:


“Onestamente ero felice di come si fossero organizzati a Poznan – ci spiega Greta – e in generale. Arrivata al giorno della gara, mi sono sentita pronta per intraprendere l’unica regata che avrei sostenuto in barca quest’anno. È stato emozionante, e un’opportunità così non ce la potevamo far scappare. Sono felice che nonostante gli ostacoli di quest’anno la barca sia riuscita a mettere le teste insieme e a portarci al risultato tanto desiderato”.  Il futuro per Greta e compagni si chiama Tokyo 202ONE, ma in generale la capovoga dell’armo azzurro sa che i prossimi mesi saranno diversi dal solito non soltanto per quanto concerne la Paralimpiade: “La situazione sarà lunga, e tocca a noi seguire i protocolli di prevenzione. Quello che ho sempre pensato è che un ottimo atleta si distingue dagli altri per la sua capacità di adattamento a qualsiasi situazione”. Lasciando per un attimo da parte la pandemia, parliamo con Lorenzo Bernard che, invece,  prova a spiegare la sua grande emozione nell’ottenere l’oro europeo a Poznan: “Sono molto contento e soddisfatto di aver vinto questo titolo, assieme ai miei compagni di squadra ci stiamo impegnando per fare ancora meglio per l’appuntamento più importante della nostra carriera, la Paralimpiade”.


Un appuntamento che chissà se due anni fa, quando nacque questa barca, Lorenzo sperava di raggiungere in così poco tempo, e con tali risultati: “Circa due anni fa abbiamo messo assieme questa barca e abbiamo sempre creduto che potessimo fare qualcosa di buono, impegnandoci abbiamo raggiunto risultati pazzeschi anche in poco tempo, penso al secondo posto in Coppa del Mondo oltre naturalmente alla qualifica paralimpica ottenuta arrivando terzi ai Mondiali di Linz 2019 . Quest’anno poi è arrivato il primo titolo europeo nella storia del Pararowing italiano, e quindi non ci possiamo lamentare. Ora continuiamo ad allenarci per toglierci altre soddisfazioni e diventare sempre più forti in vista di Tokyo”. Già, Tokyo. Olimpiade e Paralimpiade si faranno? È la domanda che assilla tutti gli addetti ai lavori, atleti inclusi, ma Alessandro Brancato si mostra fiducioso: “Spero che i Giochi si disputeranno regolarmente, ho molta fiducia nel lavoro di chi è impegnato a regalare al mondo l’evento sportivo più atteso di sempre.  È l’obiettivo primario di tutti noi, stiamo lavorando duramente per arrivarci al meglio, anche perché dopo Mondiali ed Europei, vogliamo provare a strappare una medaglia anche lì”.


In vista di Tokyo, Poznan per Alessandro e compagni è stato un bel trampolino di lancio: “La vittoria dell’Europeo ci dà slancio in vista del 2021, era importante fare bene, senza la Gran Bretagna e ovviamente gli Stati Uniti avevamo gli occhi addosso, ed era fondamentale dimostrare agli avversari che eravamo in forma, e la barca da battere. Ci attende un 2021 di grande lavoro, e l’oro di Poznan è una iniezione di fiducia per ciò che ci aspetta”. Prodiera del quattro con PR3 misto azzurro è Cristina Scazzosi. Kikki, come viene amichevolmente chiamata da tutta la squadra azzurra, ci tiene a ricordare la girandola di emozioni che scaturì dalla vittoria dell’Europeo: “Il giorno della finale, anche molte ore dopo la gara e la vittoria dell’oro, non riuscivo ancora a realizzare che cosa avessimo compiuto, tante erano le emozioni e i pensieri. Ho realizzato il tutto il giorno dopo, quando mi sono risvegliata con i classici dolori muscolari che affliggono i canottieri dopo un grande sforzo. Dolori piacevoli, se riconducibili ad una vittoria. Sempre il giorno dopo, ricevetti la chiamata di Peppiniello Di Capua, che si è complimentato con me per quanto fatto. La sua telefonata mi ha fatto molto piacere perché è da lui che ho imparato a tirare ogni colpo come se fosse l’ultimo.


A Poznan è andata così, ho dato tutto, e ci sono riuscita grazie soprattutto ai miei compagni, che mi hanno permesso di esprimermi al massimo delle mie possibilità”. Un gruppo compatto, del quale anello fondamentale è la timoniera Lorena Fuina, valore aggiunto anche dal punto di vista tecnico, visto il suo passato da atleta (nove titoli italiani di cui sette Assoluti, tre volte azzurra ai Mondiali Under 23 tra il 2003 e il 2006): “Aver vogato a buon livello senza dubbio aiuta nel capire anche in questo ruolo come aiutare la barca a migliorare, ma il miglioramento arriva se i vogatori sanno quello che devono fare, come avviene sul nostro quattro. Siamo un bel gruppo, affiatato e che punta all’unisono verso un unico obiettivo, e questo fa la differenza. Lo ha fatto a Linz, a Poznan e speriamo accada lo stesso anche a Tokyo. Prima del Giappone però ci attende un grande lavoro, mesi di sforzi che siamo pronti ad affrontare con la consueta determinazione, senza però rinunciare a quel pizzico di spensieratezza che ci contraddistingue”.