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Dottorato di Ricerca in Ingegneria Industriale per l’azzurro Simone Martini

giovedì 12 Novembre 2020

Dottorato di Ricerca in Ingegneria Industriale per l’azzurro Simone Martini


ROMA, 12 novembre 2020 – Simone Martini, portacolori della SC Padova e artefice della qualificazione del singolo Senior maschile azzurro ai Giochi Olimpici di Tokyo, ha tagliato un altro importante traguardo nella sua già prestigiosa carriera accademica. Nei giorni scorsi infatti, Simone ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Industriale e dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Trieste, difendendo la tesi dal titolo “Numerical investigation of one-degree-of-freedom vortex-induced vibration of a rigid circular cylinder”. Un risultato importante, per il quale Martini si è impegnato molto, dividendosi tra libri e canottaggio.


“Ho difeso la tesi da casa, ero in piena quarantena post-Poznan e adesso, alla luce del perdurare di questa situazione, non so nemmeno quando mai potrà tenersi una proclamazione ufficiale. È comunque un traguardo davvero importante per me, reso possibile dal mio percorso con il Prof. Giorgio Contento, purtroppo scomparso la fine dello scorso anno. Il Prof. Contento per me è stata una figura di notevole rilevanza, e per questo ho chiesto e ottenuto dall’università di poterlo inserire comunque come supervisore della tesi, portata poi a termine nelle vesti di co-supervisore dal Prof. Mitja Morgut”.


Il dottorato appena conseguito schiude a Simone le porte del lavoro: “Mi piacerebbe lavorare nel settore ricerca all’interno di un’azienda navale, vorrei occuparmi di scafi, della parte fluido-dinamica dell’ingegneria navale”. Un sogno che potrebbe portarlo anche all’interno di un’azienda produttrice di scafi da canottaggio? Chi conosce bene Martini, sa già la risposta: “In passato, sempre per ragioni universitarie, ho già svolto un tirocinio di 200 ore presso il Cantiere Filippi di Donoratico, ed è stata un’esperienza bella, oltre che formativa. Il canottaggio tuttavia rappresenta una nicchia di questo settore, a me piacerebbe specializzarmi lavorando su scafi più grandi, per poi magari un giorno poter mettere al servizio del canottaggio la mia esperienza”.


In attesa di intraprendere la carriera lavorativa però, lo sculler azzurro ha ancora il canottaggio davanti a sé, e al momento fa parte di quel gruppetto di atleti dell’Italremo in raduno a Piediluco: “Sta andando bene, sono felice di aver ritrovato Agostino Abbagnale tra i tecnici, mi ha seguito lo scorso anno e per me è stato fondamentale per fare quel salto di qualità che mi ha portato a strappare la qualificazione olimpica al Mondiale di Linz. Al momento a Piediluco siamo un gruppo piccolo ma molto motivato, e ho la fortuna di avere Niels Torre tra i compagni di allenamento, oltre che di stanza. Con lui ci motiviamo a vicenda trovando sempre nuovi stimoli per dare il massimo, anche grazie all’attenzione di Vittorio Altobelli e Dario Cerasola, che ci seguono per conto della Direzione Tecnica”.