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Focus sulle Società Remiere: l’Associazione Canottieri Sanremo

venerdì 25 Settembre 2020

Focus sulle Società Remiere: l’Associazione Canottieri Sanremo


ROMA, 25 settembre 2020 – Ed eccoci nuovamente a cavalcare l’onda virtuale che ci porta a spasso per l’Italia con la rubrica “Focus sulle Società Remiere”. Ora, dopo una breve pausa dovuta agli impegni degli intervistati e alle normali attività comunicative che si sono affastellate con la ripresa delle regate, eccoci ancora una volta a visitare le nostre società remiere e ripartiamo da Sanremo, città famosa per le sue bellezze naturalistiche, per il Festival della Canzone Italiana e conosciuta anche per l’appellativo “Città dei Fiori”.  Ma la città è anche sede dell’Associazione Canottieri Sanremo presieduta da Sergio Tommasini. Ora, prima di iniziare a dialogare col Presidente Tommasini, conosciamo meglio questa società fondata nel 1933.


La sua sede, originariamente, era situata di fianco al forte di Santa Tecla, ma rimase distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu ricostruita in Corso Nazario Sauro, dove ancora oggi si trova la sua storica sede a forma di nave da crociera. Le attività sportive sviluppate al suo interno sono canoa, canottaggio e coastal rowing e queste discipline sono praticate sia a livello agonistico e sia a livello amatoriale. La Canottieri Sanremo è fucina di giovani e promettenti talenti grazie, soprattutto, all’esperienza e alla competenza dei suoi allenatori.


Gli atleti della Canottieri Sanremo si sono sempre distinti per risultati e professionalità in ambito sportivo. Innumerevoli sono i riconoscimenti ottenuti nel corso degli ultimi anni ed è per questo che iniziamo subito a chiedere al Presidente Sergio Tommasini se il lockdown ha lasciato strascichi nella sua società: “Abbiamo affrontato con grande serietà la riapertura della società sportiva post-lockdown, cercando di dare la possibilità a tutti i gruppi di allenarsi in sicurezza rendendo marginale, per quanto possibile, il momento delicato che stavamo vivendo. Sicuramente la quarantena ha lasciato qualcosa nella nostra memoria e il fatto che stiamo affrontando nuovi aumenti dei casi provoca comunque una naturale incertezza sul futuro. La società comunque ha fatto tutto quanto era possibile per arginare il problema”.


Lei ritiene che la pandemia da Covid-19 abbia generato un certo cambiamento nelle nostre abitudini, in genere, e nei canottieri in particolare? “Questo è indubbio. Le distanze, il modo di salutarsi, l’ansia, la mascherina. Ci sono comportamenti che hanno subito in pochissimo tempo un drastico cambiamento che pare si stia consolidando tra le persone e in primis, ad esempio, il modo di salutarsi, appunto. A livello societario mi è dispiaciuto aver saltato completamente il calendario agonistico portando i ragazzi al Meeting Giovanile e ai Campionati italiani di settembre senza gare agonistiche di preparazione. Speriamo di guardare al 2021 con maggiore serenità”.


Presidente Tommasini, la sua società con tutta probabilità prima della pandemia aveva dei progetti da sviluppare, ora ritiene di poterli ripristinare e/o svilupparli ulteriormente? “Assolutamente sì. Avevamo implementato un paio di progetti collegati ad eventi sportivi sia nel canottaggio olimpico e sia nella canoa. Abbiamo dovuto sospendere lo storico evento del Trofeo Vacchino, ma anche la Coppa del Mediterraneo e la traversata Sanremo-Montecarlo. Inoltre avevamo diversi eventi organizzati nella nostra splendida club house sociale che non abbiamo potuto fare per via del lockdown. Durante il periodo estivo abbiamo concentrato tutti gli sforzi sui nostri soci e destinato i fondi all’acquisto di nuove imbarcazioni sociali. In particolar modo per il coastal rowing che vede una bella partecipazione di soci master molto attivi”.  


Quest’ultima parte della stagione remiera, ricuperata in corsa, si sta concludendo, ma come la sta affrontando con la sua squadra? “Il nostro allenatore di canottaggio e di coastal Renato Alberti, che ricopre anche il ruolo di consigliere dell’associazione sportiva, ha seguito con attenzione i propri giovani canottieri e sono orgoglioso della bella squadra che ha tenuto nonostante il lockdown. Li seguiva anche a casa per non perdere la forma e, appena ha avuto la possibilità, li ha riportati in mare. Hanno partecipato al Meeting Nazionale Giovanile di Corgeno con ottimi risultati. Mentre nel settore Master i nostri soci, nel post-lockdown, hanno ripreso la frequentazione sociale nel rispetto dei tempi e con un calendario entrate che rassicurasse sulle presenze medie in società durante tutte le fasce orarie”.  


Presidente, secondo lei come si potrebbero aumentare i tesserati nei vari sodalizi e, conseguentemente, anche nella Federazione? “Ritengo che l’Associazione Canottieri Sanremo sia una società fortunata. Abbiamo una club house sociale molto attiva che favorisce un grande turn over di persone. I soci frequentano in modo assiduo e favoriscono l’adesione di nuove leve. Il lavoro sul settore giovanile è stato organizzato al meglio. Penso che la comunicazione sia importante per attrarre nuovi soci master e giovani. Il clima societario è altresì fondamentale per i soci più anziani che frequentano l’associazione per svago e relax piuttosto che per fini puramente agonistici. In questo senso lavorare per un clima sociale armonioso è fondamentale”.  


Come vede il futuro del canottaggio nella sua Regione e a livello nazionale? “Con il coach Renato Alberti discutiamo spesso del tema. Da tempo la Canottieri Sanremo ha puntato sul coastal rowing perché abbiamo un litorale fantastico che vede la possibilità da levante e ponente del nostro porto di avere un percorso di 20 km vicino alla costa.  Questo favorisce l’attrazione dei soci master ma anche del settore giovani in una disciplina che con tutta probabilità sarà olimpica. Il canottaggio olimpico è dimensionato in modo proporzionale al nostro porto di Sanremo. Abbiamo una bella squadra giovanile e il coach ha optato per gestirli in qualità e non quantità”.


Tra le categorie che vanno a formare i tesserati della Federazione, lei ritiene che la categoria Master sia in continua crescita e se sì perché? “Il settore Master nella nostra società è un cardine fondamentale dell’attività sociale. Sono di esempio per i più giovani. L’evoluzione del settore possiamo vederla nel remo-turismo e nel fatto che soprattutto il coastal rowing si adatta come disciplina a diverse età.  Noi abbiamo soci master con un’età compresa tra 40 ed i 75 anni. Anche l’accessibilità è differente. Un socio che non ha mai praticato, in poche lezioni si trova in barca con altre persone e condivide il piacere e la libertà di vogare in mare. E vi posso assicurare, senza nulla togliere ad altre località, che il nostro litorale offre tantissime emozioni. I nostri master le colgono tutte”.


Presidente Tommasini, parlare con lei fa venire voglia di salire subito in barca, però tra gare virtuali e ritorno alla normalità il canottaggio pare essere uscito indenne dall’onda pandemica, ma la sua società è riuscita a mantenere le “vocazioni” remiere e continuare a fare corsi? “Assolutamente sì. Abbiamo seguito i gruppi giovanili anche durante il lockdown dando loro programmi settimanali per tenersi in forma e seguendoli anche sotto il profilo psicologico. Appena è stato possibile sono tornati, nel rispetto delle rigorose norme, tutti a remare. Devo dire che, durante il periodo estivo, abbiamo avuto tante richieste di adesione e abbiamo anche dovuto fare delle scelte. Naturale che lo sport all’aria aperta fosse privilegiato rispetto ad altri”.


Lei ha una ricetta da suggerire per un canottaggio moderno e al passo con i tempi? “Mi farebbe piacere vedere manifestazioni remiere in località turistiche che possano avere il doppio obiettivo: agonistico e turistico. Questo binomio, a mio parere, è il futuro del canottaggio moderno e del coastal rowing. A Sanremo impostiamo le manifestazioni in tal senso, ma vediamo che i nostri atleti master e giovani apprezzano le trasferte anche internazionali per il piacere di fare sport, stare insieme in amicizia e fare delle gare agonistiche”.


Si parla sempre più insistentemente del coastal rowing da inserire nel programma olimpico, come ha giustamente sottolineato prima, e quindi di un suo sviluppo, lei ritiene che questo possa essere un volano per promuovere ulteriormente il canottaggio lungo lo Stivale? “Il nostro coach Renato Alberti è stato tra i primi, unitamente all’amico Onorato Lanza, a lanciare il coastal rowing in Italia e noi stiamo sviluppando molto il settore e abbiamo recentemente acquistato nuove imbarcazioni per dare un servizio di qualità e avere barche competitive anche per i campionati Master. Questa disciplina rappresenta a nostro avviso il futuro sia a livello olimpico sia a livello amatoriale e turistico. Pensate che la nostra Coppa del Mediterraneo, che normalmente si sarebbe tenuta in questi mesi, porta oltre 300 partecipanti come atleti gara. Quindi proporzionalmente molti di più come presenze in città.


A livello turistico è un punto cruciale sul quale anche i Comuni e le Regioni dovrebbe investire dando fiducia e contributi alle associazioni sportive”. Secondo lei oggi che significato assume, con le normative attuali, l’essere il Presidente di un sodalizio sportivo e, nella fattispecie, di una società remiera? “E’ una responsabilità. Soprattutto per un circolo come il nostro che ha una storia importante (dal 1933) e un palinsesto di attività sportive variegato: canottaggio, coastal rowing e canoa. Posso solo ringraziare i miei consiglieri che sono molto attivi nella gestione delle attività sociali, ognuno per le sue deleghe, in particolare i coach Renato Alberti, per il canottaggio, e Monica Albarelli, per la canoa, che hanno creato un gruppo agonista di alto livello”.


Presidente la sento davvero appassionato, ma cos’è per lei la passione per il canottaggio? “La passione è gestire una associazione sportiva che implica la passione per lo sport. Io credo che fare sport non debba fondarsi solo sull’idea del successo, ma sull’idea del dare il meglio di sé. Il nostro motto rappresenta quello in cui credo e che cerco di profondere come presidente del Circolo Canottieri Sanremo che rappresento con grande orgoglio dal 2017”.

Speciale “Focus sulle Società Remiere”