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Focus sulle Società Remiere: la Società Ginnastica Triestina Nautica

giovedì 27 Agosto 2020

Focus sulle Società Remiere: la Società Ginnastica Triestina Nautica


ROMA, 27 agosto 2020 – Rimaniamo nel Nord Est e andiamo a conoscere un’altra società ultracentenaria nata nel 1863: la Società Ginnastica Triestina Nautica. La Ginnastica, così come i Triestini l’hanno identificata, nacque per educare allo sport e dunque alla salute la gioventù di fine ottocento. Lo scopo della Società, nata il 10 novembre 1863, era quello di “promuovere gli esercizi ginnastici onde giovare al bene morale e fisico della gioventù Triestina” e si proponeva di raggiungerlo “mediante esercizi di ginnastica, scherma ed esercizi a remi, come pure con analoghe accademie e gite di piacere“. Durante i tre secoli di storia sportiva il Sodalizio, attualmente presieduto da Alberto Rigo, ha raggiunto numerosi traguardi e ottenuto grandi risultati agonistici con i suoi atleti che hanno partecipato a diverse edizioni dei Giochi Olimpici, ai Campionati del Mondo e d’Europa, con oltre quaranta titoli di campione d’Italia vinti.


Per tutti questi risultati, e per la mole di attività svolta dal 1863 ad oggi la Società Ginnastica Triestina Nautica è stata insignita, dal Coni, con la Stella d’Oro al Merito Sportivo. Iniziamo, ora, il dialogo con il Presidente Rigo al quale chiediamo di illustrarci i programmi che la sua società stava predisponendo prima del lockdown: “Come penso gran parte delle Società, con i nostri giovani atleti ci stavamo preparando ad affrontare i primi impegni della stagione agonistica ‘in barca’. I segnali arrivati dalla prima (ed unica) competizione affrontata (i campionati regionali di indoor rowing) erano estremamente incoraggianti, ma tutta la squadra aveva fino a quel momento lavorato bene e nutrivamo e, devo dire, nutriamo ancora, più di qualche ambizione su tutta la squadra in generale.


Anche tra i nostri Master, dopo la breve parentesi invernale, c’era grande voglia di tornare a gareggiare, avevamo già iniziato a fare progetti e riunioni in vista dei primi impegni della stagione agonistica. La chiusura per quarantena, abbastanza improvvisa e precoce avvenuta qui da noi in Friuli Venezia Giulia, è stata decisamente uno shock per tutti”. Presidente, come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati? L’attività sportiva è ripartita da tempo e tutto si svolge con la quotidiana normalità in barche multiple, ma come è la situazione attuale? “Il lockdown deciso nella nostra Regione, anche se preceduto da alcuni segnali, è arrivato abbastanza improvviso, pensi che, alla riapertura, quando sono tornato nella nostra sede, ho trovato su di un tavolo una copia del quotidiano locale del giorno in cui è stata decisa la chiusura, arrivata improvvisa.


E’ stato abbastanza impressionante ritornare: tutto – spogliatoi, sala barche – era rimasto come ‘sospeso’. Tutto, in ogni modo, è stato superato abbastanza rapidamente. Dopo il primo momento di smarrimento abbiamo agito: agli atleti più grandi abbiamo, fin da subito, messo a disposizione i nostri remoergometri portandoli nelle loro abitazioni in modo da poter continuare la preparazione indoor. Devo ringraziare il tecnico Pietro Milos che è riuscito a tenere alta la motivazione e il gruppo abbastanza compatto inviando regolarmente ai ragazzi programmi di lavoro ed organizzando sessioni di allenamento utilizzando le diverse piattaforme di chat presenti sul web. Un lavoro che è stato premiato tanto che non abbiamo avuto ‘abbandoni’ di atleti, i nostri ragazzi sono stati caratterialmente molto forti, consideriamo che – a parte una brevissima parentesi – non avevano più potuto allenarsi tutti insieme praticamente dalle vacanze di carnevale!


E’ stata dura anche per i Soci, anche perché l’incertezza era tanta, così come ovviamente i timori per la salute. C’è comunque chi ha deciso di acquistare un proprio remoergometro, chi di allenarsi a casa, ma ovviamente quello che ci mancava più di tutto era la possibilità di uscire in mare. Abbiamo cercato di mantenere un qualche tipo di legame anche attraverso i Social, cercando di aggiornare tutti man mano che arrivavano nuove informazioni. Appena avuto il via libera dalla Federazione e dalla Regione abbiamo ripreso con le uscite in barca, prima in singolo, con le complicazioni del caso (protocolli operativi, gestione delle prenotazioni, distanziamento, sanificazioni), e poi con le barche multiple, un vero ritorno alla quasi normalità. E’ stato sicuramente un periodo difficile, che ci ha fatto apprezzare ancora di più la ripresa e ci ha fatto capire quanto siamo fortunati a praticare uno sport come il nostro.


Devo anche sottolineare che, nonostante la difficoltà – almeno per me – di utilizzare per la prima volta una chat web, con il Consiglio Direttivo (insediato nell’ottobre 2019) anche durante la quarantena siamo stati capaci di riunirci, seppur virtualmente, e portare avanti diversi progetti, tra i quali la valorizzazione dei locali interni della sede sociale, l’acquisto di un otto fuoriscalmo, reperito sul mercato dell’usato in Germania, l’acquisto di un singolo 7,20 completo di remi e, soprattutto, di cercare di tenere le fila per evitare la perdita di Soci, rischio che molti esperti consideravano concreto”. Presidente Rigo, oltre a constatare la mole di attività sviluppata in favore del canottaggio nella sua società, le chiediamo se ripristinerà i programmi iniziali sviluppandoli ulteriormente: “Assolutamente sì. Non appena è stato possibile abbiamo fatto tornare i ragazzi della squadra agonistica ad allenarsi, ovviamente nel rispetto di tutte le regole.


Sul fronte sociale abbiamo impostato una politica ‘aggressiva’, proprio per scoraggiare le defezioni, ma anzi incentivare i soci a frequentare la sede. Abbiamo deciso di ampliare gli orari di apertura e di assistenza a mare, siamo aperti 7 giorni su 7: durante la settimana dalle 6 alle 20 e 30! Abbiamo migliorato, o creato, diversi programmi, uno dei nostri fiori all’occhiello è il ‘gruppo young’ rivolto ad una fascia di età poco considerata dalle proposte del fitness generalista, cioè quella con un’età compresa tra i 18 e i 35, con incontri organizzati due volte la settimana e gestiti da un istruttore dedicato. La risposta è stata, ed è, sopra le aspettative. Siamo riusciti a far riavvicinare al mondo del remo sia ex atleti che per impegni vari avevano abbandonato il canottaggio, sia persone di diverse età che, conosciuto il mondo del remo, si sono dimostrate entusiaste. Altro programma è quello dedicato agli adulti.


Immaginavamo che il Covid-19 cambiasse le abitudini di tanti e ne abbiamo avuto la conferma dalle molte richieste di adulti che chiedono di avvicinarsi al nostro sport. A loro dedichiamo un istruttore che a piccoli gruppi, dopo le prime lezioni teoriche, porta gli allievi in barca, facendo loro apprezzare il canottaggio e la bellezza di poter praticare un’attività sportiva all’aria aperta”. Come valuta le gare virtuali organizzate dal Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia e dalla Federazione durante il lockdown? “Ringrazio ancora una volta il Presidente D’Ambrosi per il lavoro fatto durante la chiusura organizzando, per gli atleti, dei momenti di confronto che potessero spezzare la routine della quarantena. Penso, in ogni modo, che le competizioni virtuali abbiano dei limiti. In questo particolare contesto lo strumento si è dimostrato utilissimo, ma penso sia importante potersi trovare assieme per competere. Devo anche sottolineare quanto sia stato importante l’apporto del Comitato e di Massimiliano nei confronti delle società regionali durante la fase che ha preceduto la riapertura.


Abbiamo avuto modo di incontrarci più volte virtualmente e lo scambio di idee è stato molto utile, in particolare durante la stesura dei protocolli operativi in quanto, devo dirlo, il protocollo elaborato dalla Federazione è arrivato con grande ritardo e lasciava parecchi punti scoperti”. In che modo affronterà l’ultima parte della stagione remiera programmata da settembre a dicembre? “Abbiamo ripreso fin da subito la preparazione, soprattutto in barca, contiamo di partecipare con una gruppo alle selezioni per l’Esagonale, ai Campionati Italiani di Varese e al Campionato Coastal Rowing e Beach Sprint di Lignano, oltre agli impegni regionali e a quelli Internazionali. Ecco, non posso non esprimere perplessità per il fatto che si sia deciso di organizzare ben due competizioni in Lombardia.


Una nostra rappresentanza di Master parteciperà, inoltre, ai campionati di categoria in programma a Ravenna e, visto che i Campionati Italiani di Coastal Rowing si terranno nella nostra Regione, penso che la partecipazione sarà importante. Nel nostro Club il Coastal Rowing riscuote sempre molto successo, tanto che per due anni di fila abbiamo organizzato, a Trieste, il Borin Coastal Rowing: una gara unica nel suo genere visto che si sviluppa proprio davanti alla piazza Unità d’Italia, il salotto buono della città. Purtroppo quest’anno la Regione Friuli Venezia Giulia, che per due anni di fila ci aveva erogato dei generosi contributi, ha ridotto moltissimo il finanziamento rendendo l’organizzazione della gara per noi insostenibile. Un vero peccato, ma ci riproveremo il prossimo anno”.

Speciale “Focus sulle Società Remiere”