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Focus sulle Società Remiere: la The Core Canottaggio Sabaudia

mercoledì 24 Giugno 2020

Focus sulle Società Remiere: la The Core Canottaggio Sabaudia


ROMA, 24 giugno 2020 – Continuando il nostro peregrinare virtuale in lungo e in largo nella Penisola, oggi facciamo tappa a Sabaudia per parlare con Francesca Zito, Presidente della The Core Canottaggio Sabaudia. Una società che anima le sponde del lago all’ombra del Circeo e che si impegna nell’organizzazione delle regate regionali e nazionali che vengono assegnate dal Comitato Regionale FIC Lazio e dalla Federazione. Una società, non militare, che a Sabaudia si è ritagliata negli anni uno spazio consistente per cui chiediamo alla Presidente Zito quali erano i programmi che stava predisponendo, con la sua Società, prima del lockdown: “Avevamo una stagione programmata di eventi sportivi che partivano da marzo fino a maggio con la nostra associazione che avrebbe dovuto organizzare quattro gare di canottaggio (regionali e un metting), tre gare di canoa (regionali e un meeting) e un campionato italiano di dragon boat.


In più avremmo dovuto collaborare con il Comitato Sabaudia MMXX per lo svolgersi della prima prova di Coppa del Mondo, annullata per la pandemia da Covid-19. Questo sarebbe stato, inoltre, il primo anno in cui l’Associazione avrebbe partecipato al progetto della Federazione ‘Remare a scuola’ con i ragazzi del Liceo Sportivo G.B. Grassi di Latina. È anche il primo anno in cui abbiamo aperto le porte ad un’altra Associazione di volontariato, Latinautismo, con cui stiamo avviando un progetto di inserimento per i ragazzi autistici e le loro famiglie, mentre da 8 anni collaboriamo con ‘La Rete’ di Pontinia nel settore Special Olympics. Sicuramente il progetto più ambizioso di quest’anno sarebbe stata la gara di qualificazione di Lucerna per il nostro atleta del settore Pararowing Giuseppe Di Lelio, adesso abbiamo un altro anno di lavoro davanti che affronteremo con determinazione”.


Come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati? La sua società è già ripartita con le attività sportive? “La quarantena è stata un periodo difficile poiché trovarsi chiusi in casa, per chi è abituato a vivere a contatto con la natura, non è stato facile. Noi abbiamo cercato di distribuire come potevamo le nostre risorse (remoergometri, bike, pagaiergometri). Ai ragazzi del settore agonistico è stato dato, giornalmente, un programma di allenamento dal nostro tecnico Alfredo Bollati, e questo per non rimanere completamenti fermi, mentre io ho sempre cercato di rimanere in contatto il più possibile con i miei soci. L’unico che ha potuto continuare fino al 3 di aprile (chiusura completa di tutte le attività sportive anche per gli atleti della Nazionale) è stato Giuseppe di Lelio, il nostro atleta PR1 in Nazionale.


Devo dire che vedere la mia società completamente vuota è stato un duro colpo da sopportare, ma ormai siamo tornati alla quasi normalità. Sono più di tre settimane che l’attività agonistica è ricominciata e i ragazzi non perdono un allenamento nonostante gli impegni scolastici (esame di terza media, maturità ed esami universitari). L’entusiasmo non è mai mancato nemmeno durante il lockdown: mi ritengo fortunata perché nel nostro piccolo gruppo di atleti della giovanile (una quindicina fra cadetti e Under23) abbiamo ragazzi volenterosi e appassionati, e dei soci collaborativi e che tengono molto all’Associazione (stanno dando tutti una mano per avere una ‘nuova normalità’).


Pensa di poter ripristinare i progetti iniziali e di svilupparli ulteriormente? “Per nostra fortuna le gare sono state riprogrammate da settembre in poi (ovviamente verranno svolte se ci sono le condizioni sanitarie favorevoli). I nostri progetti con le Associazioni di volontariato rimangono comunque aperti, anche se per il momento ancora non possiamo far scendere in barca i ragazzi, e anche con la scuola ricominceremo appena sarà possibile”. Come valuta le gare virtuali organizzate dalla Federazione durante il lockdown? “Positivamente perché sono state il collante per non far perdere la motivazione agli atleti”. In che modo affronterà l’ultima parte della stagione remiera da settembre a dicembre? “Sempre con il sorriso e, fortunatamente, con tutta la squadra al completo, dai cadetti ai master”.


Come ritiene cambierà la vita dopo la fine dell’infezione pandemica? “Questo sarà un anno veramente indimenticabile per tutti. Le piccole società, come la nostra, hanno subìto danni economici dovuti dalla sospensione dei pagamenti delle quote (sociali e per l’agonistica), dalla sospensione o anche annullamento delle attività, come l’organizzazione delle gare, che normalmente davano respiro per tutto l’anno, e dal ritardo della programmazione dell’attività estiva. Per il futuro ci toccherà affrontare i nuovi cambiamenti sociali, e comportamentali, che richiedono di rivedere, ed anche di evitare, gesti che prima erano spontanei, come l’abbracciarsi dopo una gara o il dare la mano all’allenatore che vuole farti i complimenti … ma siamo canottieri e siamo abituati a non mollare mai”.

Speciale “Focus sulle Società Remiere”