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ROMA, 24 giugno 2020 - Per questo nuovo
appuntamento con la serie di interviste alle
Società Remiere post quarantena, torniamo nel
Friuli Venezia Giulia, a Trieste, per dialogare
con Giovanni Miccoli, Presidente della Società
Nautica Canottieri Nettuno. Con un passato da
atleta azzurro (fu uno dei componenti
dell'ammiraglia italiana che ad Hazewinkel '85 ed
a Copenaghen '87 vinse, rispettivamente l'argento
e il bronzo) e un quadriennio come Vice
Presidente in epoca Gandola, il Presidente
Miccoli mette professionalità e passione nel
dirigere la sua società che si è anche
brillantemente risollevata dall'incendio del
novembre 2013. Un evento drammatico durante il
quale il fuoco distrusse la sede sociale e
l'hangar barche. Ma entriamo nel vivo del
colloquio con Giovanni Miccoli al quale
chiediamo subito di esporci quali progetti stava
predisponendo con la sua società prima del
lockdown: "Dal punto di vista agonistico la mia
società non aveva progetti particolari se non
fare il meglio con le risorse a nostra
disposizione; puntavamo su alcune barche
juniores e su alcuni giovani pesi leggeri. Per
quanto riguarda la promozione, avevamo iniziato i
progetti nelle scuole cercando, quindi, di
accrescere il nostro vivaio. Tutto è rimasto
ovviamente sospeso, nell’incertezza che tutti
abbiamo vissuto in questi mesi".
Un periodo di quarantena che ci ha tenuti tutti,
nessuno escluso, barricati in casa. Come è stata
per i suoi tesserati questa forzata chiusura? E
inoltre, alla riapertura, le attività sociali e
sportive sono iniziate nuovamente? "Appena
abbiamo rilevato che il codice attività che
identifica le nostre associazioni e circoli
sportivi non era tra quelli autorizzati a
proseguire le attività tipiche, abbiamo
immediatamente disposto la chiusura della
società, sia relativamente alla nostra squadra
agonistica sia ovviamente ai soci. Tutti hanno
accettato le disposizioni del direttivo e
si sono adeguati di conseguenza. I nostri atleti
penso abbiano un po’ sofferto la reclusione
seppur nelle mura domestiche. abbiamo cercato di
andare loro incontro rendendo disponibili i remergometri della società, che sono stati
consegnati o prelevati direttamente, per poter
dar modo di svolgere, seppur in termini
assolutamente limitati, attività quanto meno di
mantenimento. I ragazzi sono stati seguiti dai
nostri tecnici, con gli strumenti di
telecomunicazione collettiva diffusisi in questo
periodo, e devo dire che si sono impegnati per
cercare di non perdere la preparazione acquisita
fino alla data di chiusura. I nostri soci,
invece, hanno atteso come tutti che la
quarantena finisse.
Qualcuno con insistente richiesta di
informazione in merito alle possibilità di
usufruire della sede, aspettative ovviamente
deluse dalla conferma del blocco totale di ogni
accesso, altri invece con un rispettoso assenso
alle disposizioni adottate. Ora sono riprese le
attività con un evidente entusiasmo da parte dei
ragazzi e le ragazze che non vedevano l’ora di
poter di nuovo uscire, di andare in barca e di
incontrarsi, seppur con le limitazioni del caso.
Appena è stato possibile, quindi, abbiamo
ripreso le attività, adottando le disposizioni e
i protocolli emanati anche dalla nostra
Federazione". Presidente, lei ritiene di poter
ripristinare i progetti iniziali e di
svilupparli ulteriormente? "Per quanto riguarda
l’attività agonistica, devo dire che qualcuno in
questo periodo si è un po’ perso per strada,
quindi starà ai nostri tecnici impostare degli
equipaggi per i campionati di settembre. Per
quanto riguarda le attività scolastiche, invece,
tutto si è bloccato per questa stagione e se ne
riparla in autunno. Ci fa ben sperare invece un
discreto numero di adesioni al corso estivo di
avviamento al canottaggio che, come ogni anno,
promuoviamo nei mesi di giugno-agosto. Una buona
adesione, quindi, che ha messo a dura prova le
possibilità della nostra struttura, abbastanza
contenuta in termini di spazio e disponibilità
di barche, a causa della quale abbiamo, seppur a
malincuore, dovuto respingere qualche
iscrizione".
Durante il lockdown, sia da parte del Comitato
Regionale FIC Friuli Venezia Giulia e sia da
parte della Federazione, sono state organizzate
gare virtuali. Come ha valutato queste
iniziative? "Personalmente ritengo che tutto
aiuti per continuare a farci sentire parte di un
mondo sportivo che ci coinvolge e che amiamo. Ci
sono state diverse iniziative, come ha detto lei
sia promosse dalla Federazione ma anche dal
Comitato Regionale, che hanno cercato di
risvegliare l’anima intrinsecamente agonistica
del nostro sport, e la cosa è stata positiva. I
ragazzi si sono sentiti coinvolti e spronati
nella, devo dirlo, seppur noiosa attività di
voga limitata al remergometro. Ma altro non si
poteva fare e quindi sono state iniziative
benemerite, anche se spero sinceramente che in
futuro non sia più necessaria tale
organizzazione per ovvi motivi". Siamo in
procinto della completa riapertura, in che modo
la sua Società affronterà l'ultima parte della
stagione remiera? "Abbiamo l’intenzione di
partecipare a tutti i campionati nei quali
saremo in grado di produrre degli equipaggi,
cercando di far gareggiare i nostri atleti a
quante più eventi sarà possibile. Tutto questo
per dare un giusto riconoscimento al loro
impegno. Inizieremo, se sarà possibile,
nuovamente le attività scolastiche".
Nel concludere, Presidente, quale insegnamento
dobbiamo trarre secondo lei da questo infausto
periodo? "Tanti cercano di trarre aspetti
positivi da questa vicenda, da questo periodo
trascorso, ma per quanto mi riguarda mi risulta
difficile scovarne qualcuno. La separazione dei
ragazzi, l’utilizzo di maschere, l’impossibilità
di condividere spazi fisici ed emotivi nella
condivisione di momenti speciali quali quelli
che si vivono collettivamente nell’ambito dello
sport, è stata una perdita certa per i nostri
ragazzi e per noi tutti. Purtroppo così è stato,
speriamo soltanto che ciò non accada più. Forse
l’unica cosa di positivo che si può scorgere è
l’aver vissuto un’assenza, e ciò forse ci
permetterà di vivere meglio la sostanza di ciò
che ci è mancato ora che viene restituito".
Speciale "Focus sulle Società Remiere"