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Il FVG riparte! – 6 Società Canottieri Trieste

martedì 2 Giugno 2020

Il FVG riparte! – 6 Società Canottieri Trieste


TRIESTE, 02 giugno 2020 – Il via libera alle attività sportive ha visto riprendere gli allenamenti tutti i circoli remieri triestini, non fa eccezione la Canottieri Trieste, che in Sacchetta ha ripreso le uscite in barca con la squadra agonistica al gran completo. Queste le impressioni di coach Pavlo Lukan.

Come vi siete organizzati in questo periodo di lockdown con gli allenamenti, e quale è stato il momento più difficile, agli inizi o in questi ultimi giorni? “Qualche giorno prima del lockdown la direzione della società ci ha dato il via libera per portare i remoergometri a casa dei ragazzi della squadra over15. Mentre per gli Under14, insieme a Lisanna Bartolovich (l’altra allenatrice; n.d.r.), ci siamo organizzati con invio di tutorial di circuiti con vari esercizi da fare a casa ogni due giorni. Il momento più difficile è stato negli ultimi giorni del lockdown, in quanto c’era ancora molta titubanza sulla possibilità di rendere sicura la riapertura”.


Quali sono state le reazioni dei ragazzi al primo giorno in cui sono rientrati in società? Ti hanno sorpreso o te le aspettavi? “I ragazzi si sono presentati entusiasti, c’era tanta voglia di ripartire nei giorni precedenti la riapertura. Si sono dimostrati bravi e consapevoli della situazione ed hanno rispettato i protocolli di sicurezza adottati dalla società. Me lo aspettavo vista la lunga sospensione delle attività, sono rimasto poi piacevolmente colpito dalla serietà con cui i ragazzi hanno rispettato le regole sanitarie in atto. Ciò ha agevolato molto il nostro lavoro come allenatori”. Cosa hai provato non vederli per così tanto tempo e poi dopo mesi rivederli di nuovo? “Abbiamo cercato di mantenere il più possibile i contatti, ma sicuramente nulla regge il confronto con il rivederci dal vivo. E’ stato stupendo sentire il loro entusiasmo per la ripresa dell’attività”.


Come sono stati i rapporti con le famiglie degli atleti in questo periodo? “Sono molto grato alle famiglie dei ragazzi per la disponibilità e la pazienza che hanno profuso mettendo a disposizione gli spazi di casa per i remoergometri. C’è stata inoltre una partecipazione inaspettata per lo svolgimento dei tutorial; diversi genitori si sono divertiti facendo assieme ai figli gli allenamenti da noi proposti”. Quali accorgimenti avete adottato in società per poter riprendere l’attività? “Nei giorni precedenti alla riapertura la direzione ha provveduto alla stesura del protocollo da seguire, inoltre attraverso una ditta specializzata è stata eseguita la sanificazione degli ambienti sociali. Si è poi deciso di diversificare i turni di apertura della sede in modo da evitare qualsiasi tipo di affollamento”. Che tipo di allenamenti avete fatto in questi primi giorni di ripresa? “I primi giorni ci siamo concentrati maggiormente sulla preparazione atletica a terra. Mentre per quanto riguarda le uscite in mare, l’aspetto che curiamo maggiormente è quello del gesto tecnico in particolare riferito all’equilibrio con opportuni esercizi”.


Quali sono gli obiettivi per questa stagione? “Vista la generale incertezza della situazione attuale, l’obiettivo che per ora ci siamo posti è quello di tornare a remare ritrovando le migliori sensazioni in singolo. In futuro ricalibreremo gli obiettivi in attesa della certezza di ripresa delle regate”. Quali pensi sarà la prima gara della stagione? “Personalmente spero la conferma del campionato regionale, la prima gara utile in calendario non annullata”.


Un periodo così lungo pensi che avrà ripercussioni (positive o negative) sui ragazzi e sull’attività agonistica? “Sicuramente un periodo così lungo avrà delle ripercussioni su qualsiasi atleta. La differenza la faranno quelli con la forza di volontà maggiore, avendo ora l’estate davanti si potrà lavorare al meglio”. Che cosa ti rimarrà in positivo o in negativo di questo lungo periodo? “Scelgo di non citare gli aspetti negativi.. visti i tanti in questo periodo. Uno positivo può essere il fatto che una lunga impossibilità di praticare la propria passione può far aumentare poi la motivazione interiore una volta ripresa, facendo apprezzare ancora di più ciò che si dava troppo spesso per scontato”.

Maurizio Ustolin