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Il FVG riparte! 3 – 3 S.T.C. Adria 1877

domenica 31 Maggio 2020

Il FVG riparte! 3 – 3 S.T.C. Adria 1877


TRIESTE, 31 maggio  2020 – Alla ripresa dell’attività, rispondono subito presente tutte le società remiere triestine, che vedono finalmente in acqua i loro atleti, invece che da quel “remoto”, che ha rappresentato però una valida o forse indispensabile alternativa. La Società Triestina Canottieri Adria 1877 non è da meno, ed ha sin dai primi giorni approfittato del via libera per riprendere il mare. A coach Mario Ciriello chiediamo: “Quali le maggiori difficoltà che avete riscontrato in periodo di lockdown e come avete fatto per porvi rimedio? “All’inizio a dire il vero non eravamo consapevoli della gravità della situazione, pensavamo erroneamente che si risolvesse tutto in una settimana, in seguito ci siamo mossi per portare i remoergometri a casa dei ragazzi. Più dell’aspetto fisiologico ero molto preoccupato per quello psicologico, sottovalutando la straordinaria capacità di adattamento dei nostri atleti, che devo dire mi hanno piacevolmente sorpreso. Un grosso plauso va al nostro Comitato Regionale nella persona di Max D’Ambrosi, che da subito ha aperto ad iniziative e manifestazioni online per tenere unito il movimento, davvero bravo”. Com’è stata la prima giornata in cui i ragazzi hanno potuto mettere le barche in acqua ed iniziare gli allenamenti? Quali impressioni? “Nelle giornate precedenti al primo allenamento, mi sono recato in sede, per controllare il tutto prima della ripartenza, e rivedere le barche nella rimessa mi ha emozionato. La prima uscita per i ragazzi invece è stata un misto fra la paura di cadere in acqua e la gioia di ritornare a vogare, quando siamo entrati in porto vecchio ci si è aperto il cuore”.


Quali sono stati gli accorgimenti che avete adottato in società per gli atleti e quali per i soci che frequentano l’Adria? “Gli accorgimenti sono stati quelli dettati dalla Federazione, uscite singole e contingentate, disinfezione delle parti di contatto, distanza minima fra le persone e abbiamo diviso la squadra agonistica in due gruppi per evitare assembramenti, la società infine sta utilizzando una app per consentire le uscite dei soci con prenotazione”. Adesso, con il calendario mutilato di buona parte delle manifestazioni, quali saranno le prime gare alle quali parteciperete? “La difficoltà nella programmazione delle gare è evidente, pensare di ambire a vincere un campionato italiano senza essersi misurati prima con altri equipaggi, è molto difficile. Ci sono ragazzi al primo anno di attività che devono fare ancora la loro prima gara in barca. Decidere adesso sarebbe prematuro”. Quali gli obiettivi, e con quali equipaggi? “Ho cercato di stimolare mentalmente i miei atleti, dicendo loro che mai come adesso, avremo la possibilità di migliorare tecnicamente, e guardare il tutto con un’altra prospettiva, sfruttare la difficoltà a nostro favore per andare più veloci. Non abbiamo per il momento formato equipaggi ma ci faremo trovare pronti questo è sicuro”.

Una sosta di tre mesi per quanto riguarda il gesto specifico in barca che cosa comporterà secondo te? “Tre mesi senza barca comporta una perdita di sensibilità, vogare sul remoergometro è molto allenante ma allo stesso tempo annoia ed irrigidisce. La barca trasmette emozioni. Il tempo ci restituirà tutto”. Guardando il bicchiere mezzo pieno, c’è stato qualche aspetto positivo? Se sì, quale? “Forse l’unico aspetto positivo è stato quello di aver fatto capire ai ragazzi quanto siano fortunati a praticare uno sport così bello”. A te personalmente, che cosa resterà di questo lungo periodo? “Il non dar tutto per scontato, guardare le cose con più calma e soprattutto non arrabbiarsi per delle cose banali”.

Maurizio Ustolin