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Verso Tokyo 2020NE, i primi Giochi Olimpici in un anno dispari

martedì 14 Aprile 2020

Verso Tokyo 2020NE, i primi Giochi Olimpici in un anno dispari


ROMA, 14 aprile 2020 – Oramai è deciso: i Giochi Olimpici e Paralimpici si terranno nel 2021. Lo hanno detto il Presidente del CIO e il Primo Ministro del Giappone e si chiameranno sempre Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020, ma saranno le prime Olimpiadi a svolgersi in un anno dispari. L’altra strada da percorrere sarebbe stata lo spostamento nel 2022, con un’estate libera da impegni visto che il Mondiale di calcio è previsto in autunno in Qatar. Sarebbe stato lo stesso anno delle Olimpiadi Invernali, ma si è scelto il male minore, almeno si spera, e quindi tutti a Tokyo fra poco più di un anno. Fin qui una veloce cronaca di quello che è accaduto, ma va registrato che da più parti si stano levando voci di incertezze anche per il prossimo anno. Voci alimentate dal conseguente perdurare della situazione pandemica che, negli ultimi giorni, è tornata imperterrita anche nelle latitudini asiatiche, da dove tutto è iniziato, mantenendo nella morsa funesta l’Europa e gli Stati Uniti: per il resto del mondo pare che le notizie sul Covid-19 siano andate nell’oblio. Non si sente più parlare di conflitti, e meno male, ma non esce neanche una notizia sulla situazione sanitaria ad esempio dall’Iran. Ma non vogliamo parlare di questo poiché le cronache sono piene di numeri, dati e tanti esperti di cui fino a qualche mese fa non si conosceva l’esistenza. Vogliamo parlare di quando e di come, auspicabilmente, si potrà tornare alla normalità.


Tutti, o quasi, sono concordi che si ritornerà a gareggiare, o per lo meno ad allenarsi, con l’estate, solo il calcio pare anticipi di qualche mese la riapertura del campionato, ma va da sé che oramai nessuno sa nulla delle squadre di calcio di cui, dopo un inizio di polemiche sul taglio degli stipendi e sul contagio di vari giocatori, nessuno conosce o meglio nessuno entra nel dettaglio della notizia, come avviene invece sovente nei momenti topici del campionato. E va bene, questo è il calcio, ma il canottaggio che si fa all’aria aperta quando riapre gli hangar? Si aspetta di conoscere le decisioni della FISA, che ad oggi ha mantenuto nel limbo solo i campionati europei e, per gli azzurri, sarà presumibilmente l’unica occasione di gare internazionali per il 2020. Ma tutto il resto del canottaggio quando tornerà a remare? Sicuramente ci sarà una riprogrammazione che potrebbe partire da dopo l’estate e fino a fine anno che, probabilmente, terrà conto degli eventi che assegnano i titoli nelle varie categorie, compresa quella master e, sempre probabilmente, anche un evento che tenga conto dell’attività giovanile. Tutto questo dovrebbe essere deciso nelle prossime settimane sempreché il Covid-19 decida di lasciare la nostra Penisola e i Paesi vicini anche in considerazione che tuta l’Europa è praticamente in lockdown, o meglio serrati in casa per tentare di non far girare e replicare questo virus letale per noi umani: pare che la natura voglia riprendersi lo spazio primordiale. Ma il canottaggio ama la natura e allora, “signor Covid-19”, provi ad essere gentile e ci lasci tornare alle barche e ai remi. O meglio, ti esortiamo a sparire senza se e senza ma! Noi intanto continuiamo ad immaginare un futuro normale.