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PISA,
25 gennaio 2020 - Non capita tutti i giorni
di vedere su un campo di regata un otto in
legno, costruito oltre 70 anni fa, tirato a
lucido e pronto per una gara di 6000 metri. A
Pisa, alla Navicelli Rowing Marathon, è invece
possibile, grazie alla SC Limite, in gara
nell’otto Master Over 54 maschile con
un’imbarcazione del cantiere navale Donoratico
di Livorno – costruzioni marca
Foggi-Agretti-Della Gherardesca.
Un cantiere inaugurato nel 1946 e che nell’anno
successivo produsse per la società di
canottaggio più antica d’Italia questa
ammiraglia in legno che i soci master della SC
Limite, dopo averla vista per anni e anni in un
angolo dell’hangar barche a prendere polvere,
hanno deciso di restaurare.
Mario Pozzolini, uno dei restauratori della
barca “Ceccosanti” – questo il suo nome – nonché
membro dell’equipaggio in gara a Pisa, spiega
che per risistemarla tutta ci è voluto un mese.
Alcune componenti dell’imbarcazione, come i
puntapiedi ad esempio, sono stati sostituiti con
pezzi che comunque non hanno intaccato l’unicità
della barca, rimasta originale nello scafo, nei
carrelli e nelle scalmiere.
Il “Ceccosanti”, particolare anche perché,
anziché in due tronconi come gli scafi moderni,
si separa in quattro sezioni, una volta
restaurato per la tradizionale Befana di Limite
– l’uscita della Canottieri sull’Arno il 6
gennaio – ha dimostrato di poter sostenere anche
una gara, e così la SC Limite, con lo stesso
Pozzolini e i compagni di squadra Enrico Cecchi,
Santino Faggioli, Marco Giacomelli, Giovanni
Guidi, Raffello Mannelli, Volfango Paolucci,
Michele Toscani e il timoniere Sauro Benelli, ha
deciso di portare l’otto in legno a Pisa per la
Navicelli Rowing Marathon. Una sfilata, più che
una gara, per una barca di grande fascino che
rappresenta un unicum sui campi di gara
d’Italia.