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Coppa del Mondo di Poznan. Risultati e resoconti FINALI A

domenica 23 Giugno 2019

Coppa del Mondo di Poznan. Risultati e resoconti FINALI A

POZNAN, 23 giugno 2019


OTTO SENIOR MASCHILE: partenza decisa dell’Italia che inizia subito a duellare con Australia e Gran Bretagna per un posto sul podio e al passaggio dei primi 500 metri è quinta mentre al comando c’è il Canada seguito dalla Germania dalla Gran Bretagna. Al passaggio dei 1000 metri la barca tedesca passa al comando e mantiene la testa della gara anche a 1500 metri, mentre secondo ai mille metri è il Canada superato a prima dei 1500 metri dalla Gran Bretagna mentre l’Italia è sesta. Il finale si infiamma con la Germania che va a vincere, ma con la Nuova Zelanda che mette alla frusta Gran Bretagna e Canada e quindi il ritmo aumenta e sul finale per pochi centesimi la barca kiwi è fuori dal podio con il Canada terzo e la Gran Bretagna seconda. Italia sesta. 1. Germania (Johannes Weissenfeld, Laurits Follert, Christopher Reinhardt, Torben Johannesen, Jakob Schneider, Malte Jakschik, Richard Schmidt, Hannes Ocik, Martin Sauer) 5.45.83, 2. Gran Bretagna (Thomas Ford, James Rudkin, Homas George, Mohamed Sbihi, Jacob Dawson, Oliver ynne-Griffith, Matthew Tarrat, Josh Bugajski, Henry Fieldman) 5.47.74, 3. Canada (Mackenzie Copp, Taylor Perry, Gavin Stine, Benjamin De Wit, Martin Barakso, Cody Bailey, Jakub Buczek, William Crothers, Lesley Thompson-Willie) 5.48.44, 4. Nuova Zelanda (James Lassche, Phillip Wilson, Brook Robertson, Hamish Bond, Shaun Kirkham, Mahe Drysdale, Matthew Macdonald, Jones Stephen, Sam Bosworth) 7.49.75, 5. Australia (Liam Donald, Robert Black, Angus Moore, Joshua Hicks, Spencer Turrin, Simon Keenan, James Medway, Angus Widdicombe, Kendal Brodie) 5.51.58, 6. Italia (Davide Mumolo-Fiamme Oro/SC Elpis, Paolo Perino, Mario Paonessa-Fiamme Gialle, Emanuele Fiume Fiamme Gialle/Pro Monopoli, Luca Parlato, Vincenzo Abbagnale-Marina Militare, Emanuele Liuzzi-Fiamme Oro, Cesare Gabbia- Marina Militare/SC Elpis, Enrico D’Aniello-timoniere-Fiamme Oro/RYCC Savoia) 5.52.79.


DOPPIO PESI LEGGERI FEMMINILE: Sono Italia e Cina le due barche che si piazzano al comando e al passaggio dei 500 metri occupano rispettivamente la prima e la seconda posizione con la Francia a fare il terzo incomodo. Sono veloci Valentina e Federica e al passaggio di metà gara mantengono la seconda posizione dietro alla Cina che non pare avere nessun tentennamento. Un duello che continua anche nel terzo quarto di gara con l’Italia che però passa al comando e aumenta il ritmo portandosi nettamente davanti alla Cina, solo che dalle retrovie dopo aver superato la Francia torna all’attacco la Nuova Zelanda che proprio sul finale tenta di superare le azzurre che per soli 9 centesimi si vedono sfilare dal collo in volata la medaglia dalla barca neozelandese. Italia d’argento in Coppa del Mondo. 1. Nuova Zelanda (Zoe Mcbride, Jackie Kiddle) 7.22.09, 2. Italia (Federica Cesarini-Fiamme Oro/Canottieri Gavirate, Valentina Rodini-Fiamme Gialle) 7.22.18, 3. Cina1 (Wenyi Huang, Dandan Pan) 7.23.42, 4. Francia (Laura Tarantola, Claire Bove) 7.24.80, 5. Bielorussia (Anastasiia Ianina, Alena Furman) 7.26.37, 6. USA (Michelle Sechser, Christine Cavallo) 7.29.28


DOPPIO PESI LEGGERI MASCHILE: Al via sono Italia e Germania i più rapidi a muoversi, con Ruta e Oppo che a oltre 40 colpi di passo prendono qualche metro sui campioni europei in carica. 57 i centesimi che separano le prime due barche con gli azzurri che mettono alla frusta gli avversari. Sempre molto alto il numero di colpi della nostra barca anche nella seconda frazione, ma la Germania resta sempre pericolosa mentre per la terza posizione combattono Danimarca e Canada. Italia e Germania sono sempre punta a punta con i tedeschi che transita per prima a metà gara con soli 21 centesimi su Pietro e Stefano. Le due barche procedono di pari passo anche nel terzo quarto alternandosi al comando per il gioco delle punte, ma ai 1400 i tedeschi attaccano e cercano di mettere alla frusta l’Italia, ma l’Italia reagisce ad è ancora prima ai 1500. Il finale è travolgente con la Germania che attacca la barca azzurra che reagisce e sul traguardo aumenta ancora ma non riesce a superare la Germania ma tiene bene il ritorno dell’Australia che si deve contentare del terzo posto. 1. Germania (Jonathan Rommelmann, Jason Osborne) 6.47.94, 2. Italia (Stefano Oppo-Carabinieri, Pietro Willy Ruta-Fiamme Oro) 6.49.96, 3. Australia (Hamish Parry, Leone Chambers) 6.50.66, 4. Canada (Patrick Keane, Maxwell Lattimer) 6.51.42, 5. Nuova Zelanda (Harrison Somerville, Matthew Dunham) 6.54.00, 6. Danimarca (Emil Espensen, Alexander Modest) 6.55.92.


QUATTRO CON PR3 MISTO: buona la partenza dell’Italia che vola in testa nella prima parte con alle spalle la barca statunitense. Primi ai 500 metri gli azzurri non mollano, ma subiscono il ritorno degli USA vicecampioni mondiali che la superano, ma l’Italia non molla e a metà gara è seconda davanti alla Francia (bronzo ai Mondiali 2018) che fa pressing sulla barca azzurra che reagisce. Straordinari Greta Elizabeth Muti, Alessandro Brancato, Lorenzo Bernard, Cristina Scazzosi e Lorena Fuina al timone che continuano a lottare per rimanere sul podio e a 1500 metri sono secondi a tre quarti di barca dagli Stati Uniti che cercano di allungare anche per contenere l’attacco della Francia che si avvicina pericolosamente all’Italia che però risponde ancora bene e stacca i francesi portandosi a ridosso degli Stati Uniti di Alexandra Reilly, Todd Vogt, Charley Nordin, Danielle Hnsen, Karen Petrik. Sul finale l’Italia aumenta ancora e va a vincere una straordinaria medaglia d’argento alle spalle degli USA messi a dura prova dalla tenacia degli azzurri. Argento per l’Italia. 1. USA (Alexandra Reilly, Todd Vogt, Charley Nordin, Danielle Hnsen, Karen Petrik) 7.43.08, 2. Italia (Greta Elizabeth Muti-SC Olona, Alessandro Brancato- RYCC Savoia, Lorenzo Bernard-SC Armida, Cristina Scazzosi-SC Lago d’Orta, Lorena Fuina-timoniere-SC Rumon) 7.45.51, 3. Francia (Elodie Lorandi, Guylaime Marchand, Remy Taranto, Antoine Jesel, Robin Le Barreu) 7.47.70, 4. Germania (Jan Helmich, Hanna Moana Glade, Tatjana Schock, Valentin Luz, Inga Thoene) 8.24.79, 6. Ucraina (Dariia Kotyk, Dmytro Herez, Stanislav Samoliuk, Olexandra Ploanska, Yuliia Malasai) 11.40.32.


QUATTRO SENZA SENIOR MASCHILE: ritmo elevatissimo dai 48 ai 50 colpi in partenza per tutte le formazioni con il Sud Africa che nei primi cento metri è primo e poi cede il passo a USA2, ma di li a poco l’Australia prende la testa della gara con l’Italia quarta ma agganciata a USA2. L’Australia in testa al passaggio dei 500 metri continua la sua corsa con quaranta colpi al minuto senza mai mollare una palata in modo da tenere a distanza gli avversari con l’Italia che ai 1000 metri è terza dietro alla Polonia. Un’Italia arrembante continua la sua corsa sempre in attacco e si presenta ai 1500 metri compatta e veloce. Bravi Marco Di Costanzo, Giovanni Abagnale, Bruno Rosetti e Matteo Castaldo che continuano a lottare e stanno per entrare sull’Australia di Timothy Masters, Nicholas Purnell, Jack Hargreaves (oro ai Mondiali 2018 in questa specialità), Joseph O’Brien con il secondo posto ai 1500 metri. Il finale è tutto Australia e Italia che si dividono rispettivamente l’oro e l’argento al termine di una gara durissima ma avvincente allo stesso tempo, con la Polonia tenuta a bada in terza posizione. Argento per l’Italia. 1. Australia (Timothy Masters, Nicholas Purnell, Jack Hargreaves, Joseph O’Brien) 6.16.46, 2. Italia (Marco Di Costanzo-Fiamme Oro, Giovanni Abagnale-Marina Militare, Bruno Rosetti-CC Aniene, Matteo Castaldo-Fiamme Oro/RYCC Savoia) 6.18.59, 3. Polonia (Nicolaj Burda, Mateusz Wilangowski, Marcin Brzezinski, Michal Szpakowski) 6.19.60, 4. Gran Bretagna1 (Oliver Cook, Matthew Rossiter, Rory Gibbs, Sholto Carnegie) 6.21.53, 5. USA2 (Alexander Karwoski, Michael Di Santo, Andrew Reed, Hack Austin) 6.25.04 6. Sud Africa (david Hunt, Sandro Torrente, Kykle Schoobee, Jake Green) 6,29.99.


DUE SENZA SENIOR MASCHILE: veloci e aggressivi gli azzurri in partenza, che si lanciano in avanti per essere alla pari degli avversari che iniziano a martellare sul ritmo. L’Italia in testa nella primissima parte, ai duecento metri cede il passo all’Australia di Joshua Booth e Alexander Hill, vicecampioni olimpici in 4 senza a Rio 2016,  che iniziano a imporre i propri quarantuno colpi al minuto. Al passaggio della prima frazione, mentre l’Italia è sesta ma a 60 centesimi dalla Gran Bretagna1, sono prime l’Australia, con alle costole la Nuova Zelanda1 con oltre quaranta colpi di passo. Sono alte le velocità con cui transitano a posizioni invariate ai 1000 metri, mentre terzo è il Canada1 che, nel frattempo aveva superato la Gran Bretagna1. Italia sesta a trentanove colpi di passo. Al passaggio dei 1500 metri è sempre la formazione aussie ad avere la meglio su quella kiwi di Thomas Murray e Michael Brake, mentre l’Italia di Giuseppe e Leonardo è sesta. Il finale è al cardiopalmo con la Nuova Zelanda1 che aumenta per tentare di prendere l’Australia che reagisce e alza ancora il numero di colpi e vince l’oro davanti ai kiwi che sono seguiti al terzo gradino del podio dal Canada1. Italia sesta. 1. Australia (Joshua Booth, Alexander Hill) 6.38.23, 2. Nuova Zelanda1 (Thomas Murray, Michael Brake) 6.39.49, 3. Canada1 (Kai Langerfeld, Conlin Mccabe) 6.43.34, 4. Serbia (Martin Mackovic, Milos Vasic) 6.49.74, 5. Gran Bretagna1 (Harry Glenister, Gerge Rossiter) 6.52.57, 6. Italia (Giuseppe Vicino-Fiamme Gialle, Leonardo Pietra Caprina-Fiamme Gialle/CC Aniene) 6.58.58.


DUE SENZA SENIOR FEMMINILE: gara iniziale molto veloce con l’Italia di Aisha Rocek e Kiri Tontodonati leggermente attardate e quinte al passaggio dei 500 metri dietro al Canada2, quarto, mentre nelle posizioni passano rispettivamente, prima la Nuova Zelanda, di Grace Prendergast, Kerri Gowler (vicecampionesse mondiali in carica), seguita dall’Australia1 e dagli USA1. A metà gara l’Italia sempre quinta continua a tenere alto il ritmo di colpi, trentacinque, per non essere troppo staccata dalle battistrada che continuano la loro corsa verso il passaggio dei 1500 metri che vedono ancora la Nuova Zelanda1 leader della corsa seguita dall’Australia1, di Jessica Morrison e Annabelle Mcintyre, e dalla barca statunitense. Il finale si infiamma con la barca kiwi che viene attaccata da quella aussie mentre le statunitensi tentano di ricuperare, ma chiudono terze e quinta è l’Italia dietro al Canada. 1. Nuova Zelanda (Grace Prendergast, Kerri Gowler) 7.35.55, 2. Australia1 (Jessica Morrison, Annabelle Mcintyre) 7.37.25, 3. USA1 (Megan Kalmoe, Tracy Eisser) 7.43.73, 4. Canada2 (Sydney Payne, Hillary Janssens) 7.49.87, 5. Italia1 (Aisha Rocek-Carabinieri/SC Lario, Kiri Tontodonati-Fiamme Oro/CUS Torino) 7.53.09, 6. Cina1 (Xinyu Lin, Rui Ju) 7.55.50.


SINGOLO PR1 FEMMINILE: è la barca norvegese a mettersi alla testa della gara sin dalle prime battute seguita a ruota da tutte le altre. Dopo duecento metri le posizioni si dilatano e al passaggio del primo intertempo la Norvegia è prima seguita da Francia, Ucraina e Serbia, mentre la barca azzurra è sesta, già troppo lontana dalla zona podio. È fluida la condotta di gara della norvegese Birgit Skarstein, pluri-iridata nonché campionessa mondiale in carica, che continua la sua corsa davanti alla transalpina Nathalie Benoit e all’ucraina Anna Sheremet, mentre l’azzurra al passaggio di metà gara risale di una posizione si porta al quinto posto davanti agli USA. Situazione immutata nella zona podio al passaggio dei 1500 metri con la Francia che ha ricuperato leggermente sulla barca norvegese. Italia sempre quinta, alle spalle della Germania, oramai troppo distante dal podio. Nella parte finale mentre la Norvegia si appresta a vincere, l’Ucraina cerca di ricuperare ancora terreno e sul finale è seconda dietro all’atleta norvegese che vince, terza la Francia, quarta la Germania e quinta Anila Hoxha. 1. Norvegia (Birgit Skarstein) 12.09.56, 2. Ucraina (Anna Sheremet) 12.27.82, 3. Francia (Nathalie Benoit) 12.31.22, 4. Germania (Sylvia Pille-Steppat) 13.21.96, 5. Italia (Anila Hoxha-Cus Torino) 13.49.88, 6. USA (Hallie Smith) 14.08.95.

Tabella Riassuntiva Risultati Azzurri

LEGENDA PARAROWING
PR3: l’atleta utilizza tutto il corpo: gambe, tronco e braccia. Appartengono a questa categoria atleti ed atlete non vedenti, amputati ad un arto o con altre minime disabilità fisiche.
 
PR2: l’atleta utilizza solo il tronco e le braccia. Appartengono a questa categoria gli atleti e le atlete che non hanno l’uso delle gambe o gli amputati a tutti e due gli arti inferiori
 
PR1: l’atleta utilizza solo le braccia e le spalle. Appartengono a questa categoria tutti gli atleti e le atlete che hanno subito lesioni alla colonna vertebrale e compromesso l’uso delle gambe e del tronco.

Speciale 2^ prova Coppa del Mondo – Poznan