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Passione, vittorie, commozione: il ricordo di Lido Filippi

venerdì 1 Marzo 2019

Passione, vittorie, commozione: il ricordo di Lido Filippi


ROMA, 01 marzo 2019 – Una tristissima notizia ha svegliato questa mattina il mondo remiero internazionale: la scomparsa, a 80 anni, di Lido Filippi, fondatore dell’omonimo cantiere sponsor ufficiale della Federazione Italiana Canottaggio e fornitore di imbarcazioni della Nazionale Italiana di canottaggio e di altre selezioni remiere nazionali. Una passione che Lido aveva intrapreso nel 1980, quando iniziò a lavorare il legno per fare barche da canottaggio in un capannone di 200 metri quadrati a Donoratico che oggi si è trasformato in un’area da 3000 mq dove il team di esperti guidato dal figlio David, che ne ha raccolto l’eredità, oggi sforna le celebri barche bianche con la striscia blu.


Una vera e propria eccellenza del canottaggio le imbarcazioni del cantiere Filippi, come dimostrano i risultati, e basta citare quelli principali del 2018: 16 medaglie d’oro ai Mondiali Assoluti di Plovdiv, 14 ai Mondiali Under 23 di Poznan e sei ai Mondiali Junior di Racice. Solo per restare all’anno scorso, e senza citare argenti e bronzi.


Eccellenza di risultati e prestazioni quella del cantiere Filippi, partita però da lontano, dalla prima barca venduta alla Canottieri Baldesio di Cremona nei primi anni ’80, e che lontano è arrivata: dal primo titolo mondiale, quello dell’otto Pesi Leggeri maschile dell’Italia ai Mondiali di Nottingham del 1986 ai Giochi Olimpici di Atene 2004, quando tra le sei finaliste del doppio Senior maschile vi erano solo armi Filippi con gli azzurri Rossano Galtarossa e Alessio Sartori che si misero al collo il bronzo a cinque cerchi, il passo è stato breve.


Passi compiuti con dedizione, impegno, perseveranza, attenzione ai materiali e alle nuove tecnologie. Accorgimenti che hanno portato Lido Filippi, il figlio David e in generale tutto il cantiere navale che ne porta il cognome ad ottenere i più importanti riconoscimenti possibili, come il Gonfalone d’Argento, importante riconoscimento della Regione Toscana, e la nomina a Socio Onorario della FIC.


In un’intervista rilasciata a canottaggio.org poco prima dell’Olimpiade di Pechino 2008, disse Lido: “Toccai il cielo con un dito quando ai Giochi di Seul 1988 il nostro quattro di coppia con ai carrelli Agostino Abbagnale, Davide Tizzano, Gianluca Farina e Piero Poli conquistò la prima medaglia d’oro olimpica italiana nella specialità. Ma mi misi a piangere come un bambino alle Olimpiadi di Atene del 2004 quando dalle tribune vidi passarmi davanti sei scafi Filippi (su sei, ndr) nella finale del doppio senior. Mettetevi nei miei panni: li avevo progettati personalmente ed era la realizzazione di un sogno.


Poi arrivò anche la ciliegina sulla torta della tripletta nel quattro di coppia con la vittoria dei russi a sorpresa. Non dimenticherò mai neppure il successo dei fratelli svizzeri Markus e Michael Gier nel doppio pesi leggeri ai Giochi di Atlanta ’96: un’affermazione, questa, che contribuì a spianarmi ulteriormente la strada in campo mondiale”. Vittorie che fecero lacrimare Lido Filippi dalla commozione. La stessa commozione che oggi il canottaggio mondiale prova, sapendo che lui non c’è più. Ciao Lido.