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Agnese e Alberto: due new entry per il canottaggio arbitrato

domenica 21 Gennaio 2018

Agnese e Alberto: due new entry per il canottaggio arbitrato


TRIESTE, 21 gennaio 2018 – Agnese Sergi Sergas, un cognome importante nel canottaggio, e Alberto Costa, sono i due più giovani aspiranti giudici arbitri nel Friuli Venezia Giulia ma anche alla Riunione Tecnica del Collegio Giudici Arbitri, che sabato e domenica si è svolta a Terni. Un denominatore comune, la Società Canottieri Nettuno, e due icone del canottaggio arbitrato, Fabio Bolcic e Luca Zacchigna, che in tempi e modalità differenti hanno appassionato i due, che con l’aggiornamento di Terni, hanno acquisito la qualifica di aspiranti giudici arbitri.

Quali sono le tue esperienze sportive, quella che ti ha dato le maggiori soddisfazioni e quella che avresti voluto praticare?
Alberto: “Ho praticato canottaggio a livello agonistico dall’età di 12 anni, dopo due anni di calcio e quattro di judo. Sia a livello sportivo, sia a livello personale, pur non avendo raggiunto risultati prestigiosi a livello nazionale, il canottaggio è stato senz’altro lo sport che mi ha dato di più. Mi sarebbe piaciuto sperimentare qualche arte marziale, per l’autodisciplina e la maggior fisicità, ma anche per curiosità”
Agnese: “Io sono sempre stata coinvolta nel canottaggio grazie a mio padre, mio zio Andrea (Giovanni e Andrea Sergi; n.d.r.) e alla loro compagnia di amici canottieri, ma in passato ho praticato diversi sport, principalmente di squadra, e quello che m ha dato più soddisfazioni è la pallavolo, a cui sto ancora dedicando il mio tempo libero.”

Chi ti ha avvicinato al canottaggio e perché hai scelto la strada del giudice arbitro?
Alberto: “Ho intrapreso la carriera di giudice arbitro su suggerimento di Luca Zacchigna, giudice da tempo, mio amico nonché socio della medesima società remiera.
Agnese: “La mia esperienza con il canottaggio è stata breve, ma importante: solo due estati al corso estivo CAS della Nettuno con istruttore un giovane Luca Zacchigna. Mi è sempre rimasto il rammarico di non aver continuato questo sport che mi ha insegnato il senso della disciplina. Il mio desiderio di intraprendere la carriera di giudice arbitro (ringrazio Fabio Bolcic per avermi consigliato di intraprendere questa strada) spiega il forte legame che ho ancora con il canottaggio.

Quali le tue prime impressioni sull’ambiente “giudici” regionale e oggi nazionale?
Alberto: “ Mi trovo bene, l’ambiente è allegro, divertente, ma allo stesso tempo serio, responsabile e propositivo. Anche a livello nazionale trovo che l’ambiente sia molto buono.
Agnese “L’ambiente dei giudici di gara è stato fin da subito accogliente, dove le nuove leve vengono valorizzate per aver scelto di ricoprire questo importante ruolo.

Che cosa fai nella vita e che cosa vorresti fare “da grande”?
Alberto: “Attualmente studio all’università di Trieste, sono laureando in storia e filosofia. L’idea per il futuro è continuare con una magistrale del medesimo indirizzo, allo stesso tempo trovare un lavoro nell’ambito di biblioteche, musei o comunque culturale.
Agnese: “Nella vita, sono un’anomala triestina che vive a Udine, dove mi sono laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari e lavoro presso un’azienda di packaging alimentare. Mi occupo della parte di assicurazione/controllo qualità e certificazioni. Non nego il desiderio in un futuro di provare a mettermi in gioco, allenandomi seriamente in barca!

Maurizio Ustolin
Ufficio stampa FIC FVG

Speciale Riunione Tecnica Collegio Giudici Arbitri – Terni