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Matteo Castaldo: Il bronzo vinto a Rio ci sta spingendo a fare bene””

mercoledì 17 Maggio 2017

Matteo Castaldo: Il bronzo vinto a Rio ci sta spingendo a fare bene””


ROMA, 17 maggio 2017 – A Rio de Janeiro, come gran parte della Nazionale Italiana, era al debutto olimpico, alle soglie dei 31 anni. Al primo colpo però è arrivato subito il risultato inseguito da una vita, la medaglia a cinque cerchi, quello straordinario bronzo conquistato in rimonta nel quattro senza coi compagni Giuseppe Vicino, Matteo Lodo e Domenico Montrone (Fiamme Gialle) alle spalle di Gran Bretagna e Australia. Sulla strada di Tokyo 2020, nonostante il coronamento di un sogno già realizzato, Matteo Castaldo (RYC Savoia) è ancora ai remi. Matteo, il sogno di una vita come ha cambiato la tua quotidianità?


“E’ stata una grande gioia, un’emozione indescrivibile salire sul podio in Brasile, ma dopo la medaglia posso dire che nulla è cambiato, almeno per quanto mi riguarda. E’ un risultato che a livello mediatico potrebbe essere sfruttato di più, nell’interesse non tanto mio quanto del nostro sport che, come la maggior parte delle discipline, gode di notorietà solo ogni quattro anni”. Sembrava, per tua stessa ammissione, che dopo i Giochi Olimpici di Rio avresti smesso con l’agonismo, per dedicarti all’attività di assicuratore nell’agenzia di papà Nino, il tuo primo sostenitore. Oggi però sei ancora qui.


“Archiviata Rio, sono stato fermo cinque mesi e ho provato un’altra strada. Ma dietro a una scrivania non mi ci vedo, mi sembra di stare in pantofole. Io ho bisogno della sfida quotidiana, mi mancava la competizione, sana, con i compagni di squadra, l’azione… Mi sono detto io devo vogare, e così ho ripreso subito i remi”. Ripartita la routine dei collegiali sei ancora un perno del quattro senza, anche se finora è stata provata una formazione diversa rispetto a quella di bronzo sul Lagoa Rodrigo de Freitas, con Vicino e Lodo trasmigrati sul due senza e Marco Di Costanzo (Fiamme Oro) e Giovanni Abagnale (Marina Militare) saliti a loro posto.


“Sì Peppe (Giuseppe Vicino, ndr) e Matteo (Lodo, ndr) sono per il momento sul due senza, ed è giusto così, sono i due atleti più forti. E comunque chi è salito al loro posto rappresenta una sostituzione di lusso, parliamo del due senza bronzo olimpico. La barca è cambiata come posizioni rispetto alle prime uscite, adesso ci stiamo lavorando ed è molto meglio così, stiamo crescendo. E’ un equipaggio che ha molto entusiasmo, e posso dire che nonostante tutti siamo saliti sul podio a Rio, nessuno di noi è appagato. Certo la medaglia è lì, l’ho vinta, ma ho già scordato tutto e questo è un bene. Tutti la pensiamo così e questa sensazione è davvero positiva, ci sta spingendo a fare molto bene”.