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Sabato 13 maggio la grande sfida sul Ticino Tecnica e amore per la natura, mirando al 34^ risultato

mercoledì 3 Maggio 2017

Sabato 13 maggio la grande sfida sul Ticino Tecnica e amore per la natura, mirando al 34^ risultato


MILANO, 03 maggio 2017 – “Sabato 13 maggio non devi mancare”, mi hanno telefonato da Pavia, “ci ritroveremo sulla riva del Borgo ad applaudire l’otto del Cus Pavia”. Un ritorno sulla dolce sponda, così ricordata nelle pagine storiche della Battellieri Colombo, caratterizzata dalla passione dei suoi abitanti per il fiume, il Ticino, che avrebbe anche contrassegnato l’impegno sportivo del Cus Pavia, aperto alle tante discipline, ma col canottaggio protagonista e fucina di tanti campioni. Una grande passione, che sarebbe stata contraddistinta in seguito anche dalla nascita del folgorante confronto tra gli universitari pavesi e quelli pisani. Intanto però a Pavia grazie alla partecipazione organizzativa della “Ticino” e della “Battellieri” veniva a consolidarsi quella prima attenzione all’agonismo remiero che vedeva, dal 1892, il successo dei remi pavesi nel confronto universitario premiato dalla Coppa Minerva, posta in palio dal Ministro della Pubblica Istruzione, col quale la ancor giovane federazione remiera (che l’anno prossimo celebrerà i 130 anni di intensa attività), allora col nome di “Reale Rowing Club Italiano”, apriva la propria attenzione al mondo della Scuola e dell’Università. E in seguito, nel corso dell’evoluzione di quello straordinario evento, ecco al 29 maggio 1929, a coronamento di reciproca attenzione alla storia civica ed a quella sportiva, scendere nelle acque dell’Arno le rappresentative remiere degli atenei di Pavia e di Pisa, alla prima edizione della “Coppa Curtatone e Montanara”.

I primordi, in chiave moderna, forse possono rapportarsi all’importante richiamo che nel 1925 riportò Pavia al centro d’attenzione accademica e sportiva, e traiamo elementi dallo storico libro della altrettanto nobile “Canottieri Ticino”, tra l’altro in assoluto la prima società remiera della Lombardia (fondata nel 1873). “1925: l’Università compie mille anni”, titola la notazione: “Pavia è in festa! L’Università compie mille anni, le vie cittadine sono percorse da universitari in costumi medioevali, in castello i cavalieri si sfidano a “singolar tenzone”, come ai tempi dei Visconti”.

Ampio spazio viene riservato alle gare organizzate dal “Ministro dello Sport”, il ghisleriano Ezio Vanoni (futuro Ministro delle Finanze) che chiede la collaborazione della Canottieri Ticino e della Battellieri Colombo. Partecipano equipaggi d’Inghilterra, Polonia, Svizzera e quelli di numerose Università italiane. E alla kermesse universitaria la Canottieri Ticino è in gara con Martinotti, Ricotti, Rovati, Scotti, Padova, Cagnola, Robecchi, Bozzi, Noè, Fontana, Pirzio, Dainotti. E le vittorie degli universitari “ticinesi” registrano per la “jole a 4” i nomi di Bozzi, Noè, Fontana e Pirzio, con Dainotti al timone, e nel double scull Martinotti e Rovatti”.

Lo storico libro della Ticino prosegue ricordando le disfide universitarie Pavia – Pisa. “Continuano frattanto (dal 1929) le annuali disfide in “outrigger a 8” fra le Università di Pavia e di Pisa, sul modello delle celebri Oxford-Cambridge, e si sono tenute sino ad oggi (si riferisce al 1991, n.d.r.) 29 volte, con 17 vittorie per Pavia e 12 per Pisa. E’ legittimo ricordarle anche in questa nostra cronistoria, perché fino alla distruzione della nostra Sede sociale e delle barche da regata per i bombardamenti del settembre 1944, molti dei vogatori di quelle disfide universitarie, e a volte quasi tutti, provenivano da questa Canottieri”.

La storia della Ticino patì le conseguenze del distruttivo bombardamento di Pavia, con la totale cancellazione fisica di sede e barche, e anche delle fonti della storia. Fonti in seguito ricostruite a fatica, che riportano l’attenzione sulla importante collaborazione tra sodalizi sportivi ed Ateneo e che ancor oggi permane. Una collaborazione ed amicizia, tra l’altro, allargata a tutto il mondo sportivo pavese che non può non apprezzare il valore trainante per lo sport di base rappresentato dalla presenza del Centro Universitario Sportivo a Pavia.

E, ringraziando l’amico che mi ha invitato alla storica regata, vado a concludere questa carrellata riprendendo sempre dai passaggi del libro della Canottieri Ticino altri storici capitoli scritti dai canottieri universitari pavesi. Nel 1928 alcuni studenti pavesi, soci della Ticino (alcuni l’anno successivo saranno nell’otto al primo confronto con Pisa) intrapresero la navigazione a remi fino ad Amsterdam, per recare il saluto di Pavia agli atleti italiani impegnati in quelle Olimpiadi. Con la jole a quattro “vivere pericolosamente” c’erano Cesare Martinotti, Carlo Pietra, Luigi Rovati, Giuseppe Pietra e Virgilio Zanasi. Dal 22 luglio al 6 agosto risalendo i navigli, il Ticino e il lago Maggiore sino a Locarno e poi (un breve tratto in ferrovia sul crinale alpino) per la Reuss, Aar, Reno e Vecchio Reno sino alla capitale olandese. Ma nello stesso anno da Genova arrivarono remando anche a Roma. In seguito, nel dopoguerra, a Pavia continuò la passione per i grandi raid e concludiamo questa carrellata nel tempo con la remata da Pavia a Oxford nel 1960, una sorta di gemellaggio tra due città universitarie dalla forte passione remiera, certamente impresa importante degli studenti del Collegio Borromeo in jole a quattro, ricordando anche il precedente raid del 1927 sullo stesso percorso.

Ferruccio Calegari