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Casa Italia Paralimpica nella Paróquia Imaculada Conceição Rio de Janeiro

domenica 11 Settembre 2016

Casa Italia Paralimpica nella Paróquia Imaculada Conceição Rio de Janeiro

RIO DE JANEIRO, 11 settembre 2016 – Una sfida vinta appieno dal Comitato Italiano Paralimpico che ha voluto, come location di Casa Italia Paralimpica, una chiesa e il suo oratorio: la Paróquia Imaculada Conceição costruita nei primi anni 1970, ma solo nel 1991 intitolata all’Immacolata Concezione. L’occasione di visitarla è stata la serata dedicata alla candidatura di Roma a ospitare i Giochi 2024, voluta dal Presidente del CIP Luca Pancalli, svoltasi lo scorso 8 settembre e durante la quale, oltre ad altri personaggi del mondo dello sport, era presente anche il mitico Zico, uno dei 10 migliori calciatori del XX secolo. Una serata, durante la quale, oltre che gustare le pietanze del famoso chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, che oltre a cucinare per gli ospiti durante il giorno visita le favelas dove cucina per i poveri, è stata anche l’occasione per conoscere il contest. Ad illustrare la realizzazione di Casa Italia Paralimpica è stata la project manager Sabrina Marano che ha fatto da guida nei vari locali della Parrocchia completamente rinfrescati con elementi originali come realizzazioni in lavagna oppure con l’utilizzo di elementi “poveri” che hanno ripreso nuova dignità attraverso l’inserimento nel contest.

Oltre ad evidenziare i vari elementi, la dottoressa Marano ha anche sottolineato l’ideazione della nuova mascotte che il Comitato Italiano Paralimpico ha adottato utilizzando l’immagine di un calabrone stilizzato. L’idea è scaturita dalla frase che avrebbe pronunciato Albert Einstein: “La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso”. Un insetto, e una frase, che può identificare bene l’atleta paralimpico che continua a gareggiare e vincere contro tutto e contro tutti allo stesso modo del calabrone che potrebbe apparire goffo e che, invece, vola e lo fa pure bene. Ma Casa Italia Paralimpica è anche una mostra d’arte perché ospita, al suo interno dal 6 al 17 settembre, l’esposizione del pittore torinese Otello Giuseppe Pagano dal titolo “I Signori del Tempo”. In totale sono 42 opere: 40 immortalano altrettanti azzurri paralimpici, tra i quali anche i canottieri del para-rowing, un’opera è dedicata al presidente del CIP Luca Pancalli, e la principale dedicata a “I Signori del Tempo – Rio 2016”.

Alla chiusura dei Giochi Paralimpici le opere saranno esposte in un circuito di mostre in diverse città italiane ed estere. Il progetto, patrocinato dal Comitato Italiano Paralimpico, nasce da un’esperienza personale. L’originale idea nasconde – come sempre accade – un perché: “Dare un messaggio attraverso l’arte e una maggiore diffusione di esso a livello mondiale, soprattutto ai ragazzi, del fatto che gli sport siano praticabili da qualsiasi persona oltre che approfondire i benefici fisici e relazionali”. Le opere sono state realizzate con il “Metodo Pagano”, concepito dal pittore nel 1996: “E’ una tecnica innovativa che – spiega – consiste in un mutamento costante dell’opera permettendo di “rivestirsi” lentamente e spontaneamente in maniera parziale nel corso degli anni di una patina anticata”.

Questo l’elenco degli azzurri in mostra: Fabian Mazzei, Marianna Lauro (tennis), Assunta Legnante, Martina Caironi, Monica Contraffatto, Oxana Corso, Giusy Versace, Alvise De Vidi, Alessandro Di Lello, Oney Tapia (atletica leggera), Vittorio Podestà, Francesca Porcellato, Alessandro Zanardi, Giorgio Farroni (handbike), Cristina Scazzosi, Eleonora De Paolis, Fabrizio Caselli (para-rowing), Pamela Novaglio, Massimo Croci (carabina), Sara Morganti, Francesca Salvadè (equitazione), Vincenzo Boni, Federico Morlacchi, Giulia Ghiretti, Cecilia Camellini (nuoto), Martina Barbierato (sollevamento pesi), Clara Podda, Raimondo Alecci (tennis da tavolo), Beatrice Vio, Alessio Sarri, Matteo Betti (scherma), Alberto Luigi Simonelli, Eleonora Sarti, Elisabetta Mijno (tiro con l’arco), Giovanni Achenza, Michele Ferrarin (triathlon), Marta Zanetti, Marco Carlo Gualandris, Antonio Squizzato (vela), Veronica Yoko Plebani, Federico Mancarella, Anila Hoxha (paracanoa).