ROMA,
11 luglio 2016 - A Donoratico, in provincia di Livorno, nel 1980 Lido
Filippi avviò la sua piccola ditta di costruzione imbarcazioni da
canottaggio, chiamata con il proprio cognome. 36 anni dopo, con il testimone
passato nelle mani del figlio David: “Ho iniziato nel 1996, poi poco a poco
tra il 2000 e il 2005 ho preso in mano le redini - racconta a
canottaggio.org David.
Filippi
è il leader del settore, un’azienda da 100 dipendenti che è partner della
FISA e della Federazione Italiana Canottaggio e che sarà, giocoforza, tra i
protagonisti degli imminenti Giochi Olimpici e Paralimpici di Rio de
Janeiro: “I quinti per me - prosegue David, che ha iniziato a seguire
l’azienda sui campi a cinque cerchi a Sydney 2000, per proseguire con Atene
2004, Pechino 2008, Londra 2012 e, tra poco, con l’edizione brasiliana. Dove
di barche Filippi in gara ce ne saranno, e tante: 150, al servizio di ben 55
federazioni
al via - anche perché siamo sponsor del progetto sviluppo della Federazione
internazionale" spiega ancora David, attivissimo con l’azienda per la
diffusione del canottaggio anche nei paesi più sperduti e apparentemente
inadatti alla pratica.
“Abbiamo
raccolto tutte queste barche a Lucerna – esordisce David nello spiegarci
come viene organizzata la spedizione delle imbarcazioni per Rio – tant’è che
dal Rotsee siamo venuti via con ben sei carrelli. Complessivamente, ai primi
di giugno abbiamo spedito da Amburgo e Livorno, ovvero i due porti europei
individuati dalla FISA per la spedizioni delle imbarcazioni verso Rio de
Janeiro, sei container, due da 45 piedi e quattro da 40 piedi, che
arriveranno in Brasile tra l’8 e il 18 luglio”. Quando arriveranno a Rio, i
container troveranno chi li ha spediti naturalmente: “L’apertura e lo
svuotamento dei container è prevista tra il 23 e il 25, poi
i
container vengono dismessi e torneranno disponibili per essere nuovamente
caricati di barche da un paio di giorni prima dell’inizio delle finali. Io
arriverò a Rio il 22, in tempo per l’apertura
del
23, perché la dogana potrebbe richiedere l’ispezione dei container, e il
responsabile deve essere presente” prosegue David.
55 nazioni e 150
barche da monitorare in un’Olimpiade
non sono impegno da poco, e per
questo David avrà al seguito una
nutrita squadra: “Con me ci saranno
Alberto Musi, Massimiliano Gigante,
Luciano Peccianti e Iztok Cop”.
Proprio
lui, lo sloveno Cop, atleta da sei
Olimpiadi disputate in carriera tra
Barcellona ’92 e Londra 2012,
culminate con la conquista del
titolo olimpico nel 2000 (sul doppio
con lo storico compagno Luka Spik),
dell’argento nel 2004 (ancora doppio
con Spik),
e
dei bronzi del 1992 (in due senza
con Denis Zvegelj) e del 2012 (a 40
anni compiuti, ancora una volta sul
doppio, ancora una volta,
ovviamente, con Spik). Un
partnership affascinante e curiosa
quella tra il cantiere Filippi e il
plurimedagliato olimpico: “Avevo
bisogno di un responsabile sportivo
per fornire supporto tecnico alle
federazioni cui fornisco le barche,
e in lui ho trovato la persona
giusta” racconta David. Uno che di
barche se ne intende.